I NUMERI - Sui 5.573 chilometri di autostrade associate nell’Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori) da gennaio a marzo si sono verificati 1.349 incidenti che hanno avuto conseguenze per le persone. Ciò significa che c’è stato un aumento dell’1% rispetto al 2013, quando furono 1.336. Quasi l’82% (1.105) dei sinistri ha avuto come protagonisti veicoli leggeri, mentre il rimanente 18% (244) ha interessato mezzi pesanti. Da notare che gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti i “pesanti” sono aumentati del 3,8% mentre quelli con le auto sono cresciuti di appena lo 0,4%.
SITUAZIONE STABILE - I numeri testimoniano in pratica la stabilità del fenomeno, in quanto il citato numero di incidenti è scaturito in un quadro di traffico aumentato all’incirca appunto dell’1%. Secondo le statistiche Aiscat, nel trimestre la somma dei dati di traffico delle varie concessionarie è infatti di 16.086 milioni di veicoli/km, contro 15.943,8 del 2013 (+0,9%).
LE CONSEGUENZE PER LE PERSONE - L’andamento costante contiene però dati discordanti a proposito dei feriti e dei deceduti negli incidenti. Le statistiche mostrano che i primi sono diminuiti dell’1,5% (2.092 contro i 2.123 del primo trimestre 2013) mentre i morti sono stati 42 contro 38, che significa un aumento del 10,5%. Analizzando più in dettaglio i dati si rileva che negli incidenti riguardanti i mezzi leggeri si è registrato un calo sia per i feriti che per i morti: i primi sono stati 1.731 contro 1.801 del 2013 (-3,9%); i morti 28 contro 29. Purtroppo invece per i mezzi pesanti c’è stato un incremento sensibile: 361 feriti invece di 322 e 14 deceduti contro 9 (pari al 55% in più).