QUESTIONI FINANZIARIE - Ieri in ambito comunitario era giornata di questioni (rogne) fiscali. Le cronache hanno riportato diverse questioni sollevate dalla Commissione europea. Per le sue dimensioni, sulle prime pagine è finita subito quella che coinvolge la Apple e il governo irlandese, ma tra le vicende finite sotto la lente d’ingrandimento delle autorità dell’Unione europea ce n’è anche una che riguarda la Fiat Chrysler Automobiles.
LETTERA FORMALE - Il commissario alla libera concorrenza Joaquin Almunia ha inviato una lettera alla FCA in cui si contesta l’operato finanziario messo in atto due anni fa in Lussemburgo dalla società Fiat Finanche and Trade e che secondo gli investigatori dell’Unione europea avrebbe costituito un aiuto di stato concesso dalle autorità governative del Lussemburgo.
AIUTO DI STATO? - In estrema sintesi, la società Fiat Finance and Trade avrebbe beneficiato di un trattamento fiscale di favore nella sua attività di finanziamento ad altre società del gruppo Fiat. In pratica, secondo l'accusa, le operazioni finanziarie in questione sarebbero state tassate in maniera che l’importo delle tasse dovute dalla Fiat sono risultate meno del dovuto. Un modo di operare che secondo la lettera della Commissione rappresenterebbe appunto un aiuto di stato, non ammesso dalle regole comunitarie.
PATATA POLLENTE POLITICA - La questione Fiat Finance and Trade-governo del Lussemburgo è subito apparsa delicata e imbarazzante perché a capo del governo lussemburghese ai tempi della vicenda, era l’attuale Commissario europeo Jean-Claude Junker. Le fonti ufficiali del governo del Lussemburgo hanno emesso un comunicato secondo cui tutto fu compiuto regolarmente e che è sempre stato dato il massimo contributo alle indagini degli investigatori della Commissione.
MANCANZA DI COLLABORAZIONE - Ciò perché la notizia della lettera è stata diffusa assieme a dichiarazioni dello stesso Almunia secondo cui il Lusemburgo non avrebbe collaborato nell’inchiesta, non fornendo tutte le informazioni richieste. Almunia ha aggiunto che se la Commissione non riceverà risposta entro un mese, chiederà le informazioni alla FCA. Da parte del gruppo Fiat Chrysler Automobiles non c’è stato invece alcun commento.