Villa d’Este 2019: 5 concept da ricordare

Basta osservare la Modulo per vede che, oltre alle proporzioni inedite, a colpire è l’assenza delle portiere; per accedere alla vettura tutto il parabrezza e la parte anteriore del tetto scorrono in avanti. Anche gli interni la fanno assomigliare più ad una astronave che ad un’auto; tutti i comandi sono infatti disposti su una sfera dotata di pulsanti rivolta verso il guidatore e posizionata alla sua sinistra. Venne presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1970 e da allora la “Modulo” venne costantemente richiesta in diversi Saloni di tutti i continenti, ricevendo decine di riconoscimenti, tra cui il prestigioso "Award For design Excellence" di "Automobile Quarterly", nel 1971.

L’altro asso del Concorso è la Lamborghini Marzal. Questa vettura, disegnata da Marcello Gandini per conto di Bertone, venne presentata al Salone di Ginevra del 1967. La Marzal venne realizzata per soddisfare il desiderio di Ferruccio di creare una granturismo a quattro posti, in grado di replicare il successo della Miura. Anche quest’auto presenta soluzioni inedite ed avveniristiche: portiere in cristallo ad ali di gabbiano, abitacolo quasi del tutto trasparente e sedili rivestiti in pelle color argento. Ogni linea della Marzal è iconica. Il motore, realizzato sulla base del V12 posteriore trasversale della Miura, è un sei cilindri.

Altrettanto inedita è la roadster Vivant 77. Progettata da Herb Adams e dotata di un sei cilindri da 6mila di cilindrata, presenta delle forme taglienti che la fanno assomigliare ad una freccia affilata.

Le linee dell’Alfa Romeo 1900C Super Sprint "La Flèche" Vignale, non sono futuribili ma assolutamente pulite ed eleganti e per questo immortali. Stiamo parlando di una cabriolet su telaio corto disegnata da Giovanni Michelotti impreziosita di vistose cromature.