Lettera di addio di un lettore alla sua mini cooper d dopo 120mila km
Quando nel 2007 dovetti acquistare un’automobile avevo 29 anni e la prima considerazione che feci fu la seguente: prima dei fatidici “trenta” voglio togliermi un piccolo sfizio, avere un’auto giovane e trendy. Vivo in citta e il mio garage non è molto spazioso quindi la mia scelta doveva ricadere su una vetturetta compatta nelle dimensioni, e considerato anche il budget a mia disposizione cercavo una utilitaria del segmento premium piuttosto che una vettura sportiva nell’accezione piu stretta del termine. Sono un motociclista e adoro le curve e la bella guida, fattori questi che mi hanno sin da subito orientato verso la mini.
Problema principale: il prezzo. Per abbattere i costi di esercizio volevo comprare il 1600 turbodiesel, tra l’altro motore che veniva presentato proprio nel 2007. Lo stesso motore, dall’erogazione ben più corposa della precedente unità (sviluppata da Toyota) nasceva in collaborazione con la francese peugeot. E fu cosi che entrai in concessionaria Mini per trattare. In quell’anno “trattare” sul prezzo di una Mini era come oggi trattare sul prezzo di una Evoque, c’era poco da fare. Fortunatamente in concessionaria trovai una kmzero, colore bianco panna, allestimento chili, nulla più.
La pagai 19400 risparmiando quindi piu di 4000 euro dal prezzo di listino. L’auto, che ho tenuto fino a 2 mesi fa, mi ha fedelmente accompagnato per 120mila km, senza mai lasciarmi a piedi. Rivenduta a quasi 9000 euro, per la verità non senza fatica, è un’auto che ricomprerei subito. Ci sono però alcune considerazioni che oggi posso fare e condividere con il cosiddetto senno di poi.