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Renault: l’idrogeno per i furgoni

Pubblicato 28 ottobre 2019

Kangoo e Master saranno disponibili in una versione elettrica che utilizza una fuel cell per estendere l’autonomia della batteria.

Renault: l’idrogeno per i furgoni

RANGE EXTENDER - A differenza di altri costruttori, che hanno in gamma delle normali auto passeggeri alimentate a idrogeno (Toyota, Honda, Hyundai e Mercedes), la Renault ha deciso di impiegare questa tecnologia inizialmente sui veicoli commerciali. Infatti, la casa francese ha annunciato il furgone Master Z.E. Hydrogen, e il più piccolo Kangoo Z.E. Hydrogen, due veicoli elettrici con una batteria ricaricabile da 33 kWh, che utilizzano una pila a combustibile, alimentata ad idrogeno, come range estender, cioè come generatore quando la batteria principale è in esaurimento. La fuel cell genera 10 kW e si attiva automaticamente quando il livello di ricarica della batteria scende sotto l’80% (ma il guidatore può anche azionarla manualmente). Inoltre se la batteria è completamente scarica, può ricaricarla, agendo come una sorta di colonnina.

LA FUEL CELL - La fuel cell è una pila che funziona prelevando l’idrogeno da uno specifico serbatoio ad alta pressione istallato nella vettura e lo combina con l’ossigeno dell’aria per generare energia elettrica destinata al motore e alla batteria principale. Il vantaggio di un’auto a idrogeno è che può essere rifornita da un apposito distributore in pochi minuti, al contrario di una elettrica pura che necessita anche ore per essere ricaricate da una colonnina. Le condizioni climatiche hanno scarso impatto sull’autonomia legata all’idrogeno in quanto l’energia accumulata non è influenzata dalla temperatura ambiente. L’autonomia è pertanto garantita anche in caso di temperatura bassa.

IN ARRIVO - Il primo ad arrivare sul mercato a fine 2019 è il Renault Kangoo Z.E. Hydrogen, che, nonostante un aumento di peso di 110 kg, ha un’autonomia di 370 km, migliorando così di 140 km la percorrenza della versione a batteria, il Kangoo Z.E., pari a 230 km. La vendita di questo veicolo, dotato di un volume di carico di 3,9 m3, è prevista in Francia ad un prezzo di 48.300 euro più Iva. Due le opzioni di serbatoio: 350 o 700 bar. Il Renault Master Z.E. Hydrogen, il cui lancio è invece atteso per il primo semestre del 2020, grazie ai due serbatoi di idrogeno situati sotto il telaio, triplicherà il suo livello di autonomia rispetto alla versione elettrica, passando da 120 a 350 Km, nonostante un peso superiore di 200 kg. Sarà disponibile come van, previsto in due versioni, e cabinato, anch’esso proposto in due diverse versioni. Il volume di carico, a seconda della versione, va da 10,8 m3 a 20 m3. Non è ancora noto il prezzo.

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Ritratto di 82BOB
28 ottobre 2019 - 13:03
2
Speriamo ci sia un incremento della rete di distributori!
Ritratto di Melancholia
28 ottobre 2019 - 20:18
Ci sarà eccome e anche l'Italia è pronta. L'ENI ha siglato un accordo con Toyota per accelerare la costruzione di impianti ben distribuiti su tutto il suolo nazionale. La prima stazione aprirà a San DonatoFelice Milanese. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Melancholia
28 ottobre 2019 - 20:19
*San Donato milanese.
Ritratto di Alfiere
28 ottobre 2019 - 13:49
2
Penso che in ogni caso investire e creare soluzioni per l'idrogeno sia fondamentale, ma senza fusione nucleare è inutile anche pensare di andare oltre qualche modello di nicchia.
Ritratto di Melancholia
28 ottobre 2019 - 14:04
L' idrogeno soppiantera' le classiche ev in pochi anni una volta che la rete sarà capillare. Questo naturalmente imho e con rispetto parlando. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Alfiere
28 ottobre 2019 - 15:50
2
Mi dispiace ma al momento i problemi di sicurezza sono insormontabili, dire che l'idrogeno soppianterà l'ev significa non comprendere i problemi tecnici del caso. In caso di incendio o incidente un tank potrebbe radere al suolo un isolato, ogni treno anche passeggeri produrrebbe incidenti del calibro di Viareggio e le stazioni divverebbero zone atex (con l'AT di mezzo?), le stazioni di rifornimento autostradali sarebbero piantonate dai militari e dotate di misure di sicurezza elevatissime. Ad oggi spegnere un incendio di un EV è un problema, spegnere l'incidendio di un FCEV sarebbe semplice e neanche urgente tanto ormai son tutti morti.
Ritratto di Alfiere
28 ottobre 2019 - 15:52
2
PS. per favore, non tiriamo fuori l'esempio delle poche stazioni esistenti (magari in scandinavia) come controesempio per i problemi di sicurezza perchè sarebbe parecchio stupido.
Ritratto di Giuliopedrali
28 ottobre 2019 - 16:03
L'idrogeno purtroppo ha problemi quasi insormontabili altro che elettrico, però speriamo bene anche per i veicoli commerciali. Intanto secondo me la più bella e significativa berlina di oggi è la nuova Toyota Mirai ad idrogeno.
Ritratto di Melancholia
28 ottobre 2019 - 20:14
Solo in Alto Adige 24 stazioni di rifornimento di idrogeno pronte entro il 2020. Tutte piantonate dai militari? Questo naturalmente LMAO ma con rispetto parlando. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Andre_a
29 ottobre 2019 - 13:10
se l'idrogeno avrá successo, i problemi di sicurezza verranno risolti. Di sicuro non mi metto a fare l'early adopter: stiamo parlando di un gas estremamente infiammabile a 700 bar.
Ritratto di Alfiere
29 ottobre 2019 - 20:58
2
Meno male che lo avevo detto! 24 stazioni con scorte tutto sommato limitate sono un conto, le migliaia presenti sul territorio nazionale, con tutto il sistema di logistica collegato e le scorte sufficienti a rifornire centinaia di veicoli al giorno, sono ben altro problema di sicurezza. Un po' come avere un accendino in tasca vs girare con un bombola di gpl sotto braccio.
Ritratto di Melancholia
28 ottobre 2019 - 20:09
Alfiere, ti invito a spedire il tuo CV a Toyota, Hyundai/Kia e altre case che stanno lavorando alacremente sull'idrogeno. Vedrai che sarai immediatamente assunto come ingegnere capo. Questo naturalmente imho e con rispetto parlando. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Alfiere
29 ottobre 2019 - 21:00
2
imho e con rispetto parlando, prima di tacciare gli altri di arroganza dovresti renderti conto delle baggianate che scrivi, riducendo la questione idrogeno a un discorso da bar. Le aziende di cui scrivi sono ben consce di questi problemi, ma continuano ad investire per un ritorno sul lungo termine che ragionevolmente può esservi.