SPAZIO DI UN MATTINO - Sette mesi: tanto è durata l'avventura del romano Marco Mattiacci come responsabile della Scuderia
Ferrari. Ad aprile, Marco Mattiacci aveva sostituito Stefano Domenicali, in carica dal 1 gennaio 2008 al posto di Jean Todt: pur confermato alla guida della squadra di Formula 1 del Cavallino dopo la staffetta Montezemolo-Marchionne per la carica di presidente, è stato sostituito oggi dal bresciano di nascita Maurizio
Arrivabene (
al centro nella foto del 2010 insieme ai piloti di allora Alonso e Massa).
MANAGER - Un nome di estrazione manageriale che poco dice ai non addetti ai lavori, ma che può essere esplicato con un paio di parole: il signor Marlboro. Riduttivo sicuramente, ma sufficiente per fissare le idee: Arrivabene, che ha ricoperto negli anni ruoli di potere crescente in seno alla Philip Morris, è persona che conosce la Formula 1 come le proprie tasche, e può fare valere tutto il peso politico della Ferrari dove si prendono le decisioni. La figura, insomma, voluta fortemente da Marchionne per l'anno zero della Rossa.
BENEDETTO DA SERGIO - Sancita l'ufficialità con un comunicato stampa, a Maranello la rivoluzione è compiuta. “Abbiamo deciso di nominare Maurizio Arrivabene - ha commentato il presidente della Ferrari Sergio Marchionne - perché in questo momento storico della Scuderia e della F1 abbiamo bisogno di una persona che conosca a fondo non solo la Ferrari ma anche i meccanismi di governance e i bisogni di questo sport. Maurizio ha un patrimonio di conoscenze unico perché da anni è stato veramente vicino alla Scuderia e, come membro della F1 Commission, ha ben chiaro le sfide che ci attendono”. Più un tessitore che un uomo di sport alla Jean Todt (che in Ferrari arrivò dalla Peugeot dopo avere anche fatto il copilota nel Mondiale Rally): ma un personaggio che può imporre allo stesso Todt, nel frattempo diventato presidente della FIA.
UN UOMO CHE CONTA - Maurizio Arrivabene durante i suoi anni in Philip Morris ha sempre seguito la Ferrari: era il periodo degli sponsor “tabaccai”, sfumato ma non decaduto in virtù delle leggi antifumo dei vari Paesi (tanto è vero che la Rossa è vincolata alla Marlboro fino al 2015). Dal 2010 è inoltre membro della F1 Commission in rappresentanza di tutte le aziende sponsor della Formula 1. Bisognerà vedere come il nuovo “team principal” gestirà l'aspetto sportivo, oltre a quello dietro le quinte: il prossimo anno la Ferrari è chiamata a colmare un gap apparso, nel 2014, estremamente rilevante.