QUESTIONE DI GIORNI - A Lewis Hamilton non basta il successo nel Gran Premio del Messico per vincere il campionato Formula 1 2019. Il pilota della Mercedes, primo al traguardo davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel, doveva raccogliere 14 punti in più rispetto al compagno di scuderia Valtteri Bottas, terzo, ma invece ne ha ottenuti "solo" 10 in più: l'appuntamento con il sesto titolo della sua formidabile carriera è rimandato perciò alla prossima gara, in calendario domenica 3 novembre negli Stati Uniti, la terz'ultima del campionato 2019.
ERRATA STRATEGIA - Hamilton può "consolarsi" tuttavia con l'83º successo in Formula 1 (meno 8 al record assoluto di Michael Schumacher) e con una gara gestita alla perfezione, nonostante le Ferrari sembrassero le monoposto più veloci in pista. A confermarlo, oltre al risultato delle qualifiche (primo Charles Leclerc, secondo Vettel), c’è la partenza: i due ferraristi difendono le prime posizioni e staccano Hamilton, terzo in griglia di partenza, che nelle prime fasi di gara deve subire anche i sorpassi da parte della Red Bull di Alex Albon e della McLaren di Carlos Sainz Jr. Al 5º giro il primo colpo di scena: Max Verstappen della Red Bull fora un pneumatico nel corso di un sorpasso e dopo il pit stop rientra al fondo dello schieramento.
STRADA SPIANATA - La seconda sorpresa è al 16º giro, quando Leclerc rientra ai box decidendo così di puntare su una rischiosa strategia a due soste. Hamilton si ferma al 24º giro, quando è secondo alle spalle di Vettel, che invece rimane in pista mentre l’inglese macina giri record: Vettel per di più viene rallentato da doppiaggi. Il ferrarista torna ai box al 37º giro e al rientro in pista è quarto, dietro a Leclerc, Hamilton e Albon, ma Leclerc e Albon hanno ancora una sosta da effettuare. Hamilton si trova la strada spianata verso il successo e nell’ultima fase di gara ha vita facile a respingere la “mini” rimonta tentata da Vettel, nonostante i pneumatici con 48 giri all'attivo.