DUE MESI DI SOFFERENZA - La Parigi-Pechino è una gara fra le più affascinanti e impegnative mai organizzate in ambito automobilistico, i cui partecipanti dovevano percorrere quasi 15.000 chilometri senza avere un itinerario stabilito. L’edizione inaugurale venne disputata nel 1907 e terminò con il successo di un equipaggio italiano, composto da Scipione Borghese ed Ettore Guizzardi, che arrivò in Cina dopo 60 giorni di fatica. Ieri, domenica 12 giugno, è iniziata dalla capitale cinese la sesta edizione della rievocazione storica. Vi partecipa anche l’Alfa Romeo, schierando al via una Giulia 1.3 in allestimento Super (del 1969) ed una Giulia 1.3 in versione Ti (1973) gestite dalla Scuderia del Portello (nelle foto). Ci sono in gara altre tre Giulia di privati.
UN SECOLO DI STORIA - Gli iscritti alla gara di regolarità non dovranno affrontare le stesse peripezie di Borghese e Guizzardi, ma devono comunque prepararsi ad una gara molto faticosa: i 109 equipaggi iscritti percorreranno 13.695 chilometri fra Pechino e Parigi, attraversando il deserto del Gobi ed in sequenza la Cina, la Mongolia, la Russia, la Bielorussia, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Slovenia, l’Italia, la Svizzera e la Francia. L’arrivo è previsto il 17 luglio in Place Vendôme, dopo 36 giorni di cammino. La corsa passerà dal nostro paese giovedì 14 luglio, a San Martino di Castrozza (Trento), da dove le automobili raggiungeranno poi San Moritz. Alla gara sono iscritte automobili suddivise in due categorie: quelle più anziane del 1941, inserite nel gruppo Vintageant, e quelle non più giovani del 1975 (Classic). Il modello più vecchio è una American La France del 1915, portata in gara da un equipaggio statunitense.