COME IN PASSATO - La FCA starebbe valutando l’ipotesi di separare Alfa Romeo, Maserati e Magneti Marelli dal gruppo, ripetendo così l’operazione messa a segno nel 2011 con la Fiat Industrial (poi diventata CNH Industrial) e l’anno scorso con la Ferrari. In gergo economico l’operazione si chiama “spinoff”. L’indiscrezione arriva dall’agenzia di stampa Bloomberg ed è basata sulle confidenze di alcune persone a conoscenza dei fatti, rimaste anonime, secondo cui la FCA starebbe pensando ad una generale riorganizzazione delle sue attività in vista dei grossi cambiamenti attesi nei prossimi anni. La decisione potrebbe arrivare ad inizio 2018, secondo quanto rivelato dalle fonti interpellate. La possibilità di uno “scorporo” di Alfa Romeo e Maserati ha giovato in borsa alla FCA, in rialzo del 5% dopo essere stata sospesa per eccesso di volatilità.
VERSO IL FUTURO - L’eventuale fuoriuscita delle Alfa Romeo e Maserati dalla FCA dovrebbe servire ad “alleggerire” il gruppo e favorire un nuovo accordo di collaborazione: da una parte ci sarebbero quindi i marchi di lusso, autonomi e indipendenti dalla FCA, che resterebbe composta dalle Chrysler, Dodge, Fiat, Jeep, Lancia, Ram e troverebbe più semplice accordarsi con un costruttore per sviluppare auto più economiche. L’indiscrezione di Bloomberg rientra all’interno delle grandi manovre a cui stanno lavorando i vertici della FCA, a partire dal suo amministratore delegato Sergio Marchionne, impegnati ad elaborare il nuovo piano di sviluppo 2018-2020 ed a trovare le risorse per sviluppare motori elettrici e tecnologie per la guida autonoma, comparti molto onerosi su cui la FCA è molto indietro rispetto alla concorrenza.
SI PENSA ALLA BORSA - L’Alfa Romeo e la Maserati potrebbero raggiungere una valutazione nell’ordine dei 7 miliardi di dollari, stando a Bloomberg, a cui andrebbero sommati i 5 miliardi della Magneti Marelli e delle altre società all’interno del gruppo che si occupano della componentistica, che potrebbero tranquillamente camminare con le loro gambe: sono Comau (automazione industriale) e Teksid (produzione metalli). La scelta di frazionare la FCA ha due scopi principali: ridurre i debiti, che sono il fardello più pesante per il gruppo italo americano, per renderlo più appetibile nei confronti di potenziali fusioni, e mettere soldi nelle tasche degli azionisti aumentando il valore di questi marchi, com'è già stato fatto con successo con la Chn (macchine agricole) e la Ferrari.