ASPETTANDO GINEVRA - L’
Alfa Romeo Giulia continua a farsi desiderare, svelandosi poco a poco. Dopo il debutto lo scorso settembre al Salone di Francoforte della versione più sportiva, la
Quadrifoglio da 510 cavalli (
nelle foto), il prossimo marzo al Salone di Ginevra è atteso il lancio dei modelli, per così dire, normali. Intorno a questi ultimi c’è il massimo riserbo da parte della casa, ma qualche informazione è trapelata. Per esempio, se è assodato che tutte le prese d’aria nel frontale della Quadrifoglio non saranno presenti negli altri modelli, rimane in sospeso la presenza dello sfogo d’aria nella fiancata, dietro la ruota anteriore. È l’elemento più caratterizzante nella vista di profilo dell’Alfa Romeo Giulia, ma pare che rimarrà un’esclusiva della Quadrifoglio e sarà assente nelle altre versioni. Tuttavia, è probabile che venga offerto come optional in un kit estetico sportivo (un po’ come avviene oggi con i set QV Line e Sprint Speciale della Giulietta). Invece, sembra certo che tutti i modelli avranno due tubi di scarico, una a destra e l’altro a sinistra del paraurti, come si conviene alle vere sportive.
SOTTO IL COFANO - Quanto ai motori, pare sia confermato che il nuovo 2.0 turbo a quattro cilindri alimentato a benzina arrivi a sviluppare 330 cavalli. Tanto per fare un paragone con le dirette rivali dell’Alfa Romeo Giulia, l’Audi A4 2.0 TFSI si ferma a quota 252 CV, la BMW 340i con il 3.0 biturbo sviluppa 326 CV e la Mercedes C 400 con il “3000”, 333 CV. L’altrettanto inedito 2.2 turbodiesel (da circa 200 CV) avrà sensibili differenze rispetto all’unità che ha debuttato sulla Jeep Cherokee: non solo perché nell’Alfa è montato in posizione longitudinale azinchè trasversale, ma perché sarà tutto di alluminio.
LO SPORT PUÒ ATTENDERE - In un’intervista rilasciata al mensile britannico Autocar, il boss dell’Alfa Romeo Herald Wester ha lasciato intuire che non è previsto in tempi brevi un impegno della casa italiana nelle corse automobilistiche. Una doccia fredda per quanti speravano di vedere l’Alfa Romeo Giulia impegnata nel WTCC (il campionato del mondo per vetture turismo) o nel DTM (il campionato tedesco per berline lontanamente derivate da modelli di serie), o alla 24 Ore di Le Mans con un prototipo appositamente realizzato. Ma, in compenso, Wester ha ribadito che le future Alfa saranno adatte alla pista, nel senso che avranno tutte le caratteristiche tecniche in regola per soddisfare gli appassionati che, qualche volta, vorranno togliersi la soddisfazione di guidare nei circuiti con la loro Alfa Romeo di tutti i giorni.
LE PROSSIME ALFA - Nella stessa intervista Wester accenna a come si comporrà la futura gamma Alfa Romeo, sottolineando che risponderà a quelle che oggi sono le richieste nel settore delle vetture di lusso. Quindi, dalla piattaforma dell’Alfa Romeo Giulia nasceranno una crossover di medie dimensioni (potrebbe essere l’erede delle Sportwagon), una berlina e una suv entrambi di grandi dimensioni (si porranno un gradino sopra la Giulia) e due sportive, che segneranno il ritorno di due nomi cari agli alfisti: GTV e Spider. Poi ci sarà l'erede della Giulietta che potrebbe utilizzare la stessa piattaforma della Giulia, ma con passo accorciato, che la renderebbe l’unica berlina a trazione posteriore con le dimensioni di una Volkswagen Golf (la prossima BMW Serie 1 avrà le ruote motrici anteriori). Non ci sarà, invece, un seguito alla MiTo perché, dice Wester, le piccole con queste caratteristiche non sono molto richieste.