PRIMA IL PASSATO - Esattamente cento anni fa, nasceva un mito dell'automobilismo italiano: l'Alfa Romeo. Una storia partita a Napoli il 24 giugno 1910. L'imprenditore Alexandre Darracq dopo aver prodotto biciclette, passò alla produzione di automobili con la Darracq. Fu così che nacque Società Italiana Automobili Darracq, con sede a Napoli. Dal sud Italia a Milano, il passo fu breve. Darracq decise di portare le fabbriche a Milano, più vicine ai clienti che in maggioranza si trovavano nel Nord Italia. Questo non bastò a dare una svolta alle sorti dell'azienda che nel 1909 venne posta in liquidazione. La società venne rilevata da un gruppo di finanzieri lombardi che decisero di continuare la costruzione di automobili sotto la nuova ragione sociale A.L.F.A. (acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), mantenendo stesse maestranze e tecnici. Nel 1915 un ingegnere di Napoli, Nicola Romeo, decise di entrare nel capitale dell'azienda: da allora il nome divenne Alfa Romeo Milano.
La Torpedo 20-30 HP è stata la prima Alfa.
LA PRIMA ALFA - In quegli anni iniziò anche la Prima Guerra Mondiale e una parte della fabbrica dovette convertirsi alla produzione di armi. Solo nel 1918 debuttò la prima Alfa Romeo con il noto logo del Biscione sul cofano, la Torpedo 20-30 HP. Durante gli anni 20 iniziò a intensificarsi l'attività sportiva con piloti del calibro di Antonio Ascari e Enzo Ferrari, l'uomo che diede il nome alla prima divisione sportiva dell'Alfa, la Scuderia Ferrari.
GLI ANNI DELL'IRI - Nel 1932, dopo anni di vittorie con Tazio Nuvolari, Giuseppe Campari e altri, l'Alfa Romeo venne acquisita dall'IRI che decise subito di fermare tutte le attività sportive. Negli anni 40 la produzione si fermò a causa del secondo conflitto mondiale. Gli anni cinquanta furono probabilmente i più importanti nella storia della casa, che produsse due modelli destinati a fare storia, la 1900 (qui sopra) e la Giulietta. Si trattava dei primi modelli costruiti in catena di montaggio: la 1900 aprì la strada anche alla fornitura delle auto della Polizia, infatti con questo modello venne inaugurata la famosissima serie delle Pantere. Gli anni 60 furono quelli della 100 millesima Giulietta, della Giulia, della nascita dello stabilimento di Arese e della Duetto, disegnata da Pininfarina.
L'ALFASUD - Gli anni 70 videro l'Alfa Romeo impegnata nelle corse a ruote coperte con il modello 33 vincitore di alcune gare di durata e di campionati Gran Turismo. Nel 1972 venne inaugurato lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, con l'inizio della produzione dell'Alfasud (qui sopra), seguita dall'Alfetta e dall'Alfa 6, una vettura molto tecnologica per l'epoca che però si rivelò un "flop".
GLI ANNI 80 E LA FIAT - È dell'inizio degli anni ottanta la presentazione dell'Alfa 33 in sostituzione dell'Alfasud (che rimase in produzione 12 anni). Nel 1983 prese vita l'alleanza con la Nissan che portò alla nascita dell'Arna, una vettura nata come concorrente della Volkswagen Golf, ma che non riuscì mai a "decollare". Nel 1984 e 1985, arrivarono rispettivamente l'Alfa 90 e la 75. Nel 1986 l'Alfa Romeo venne ceduta al gruppo Fiat dall'allora presidente dell'IRI, Romano Prodi: in quel periodo l'Alfa era in forte passivo. La prima vettura nata sotto l'egida torinese fu la 164, una berlina che condivideva l'ossatura con la Fiat Croma, la Lancia Thema e la Saab 9000. Nei primi anni 90 nacquero la 145 e la 146, che sostituivano la 33.
I GIORNI NOSTRI - Il 1997 fu l'anno del rinnovamento, merito della 156 (qui sopra), una berlina sportiva che piacque molto alla clientela e che risollevò, in parte, le sorti dell'Alfa. Un anno dopo fu la volta della 166, l'ammiraglia sportiva che avrebbe sostituito la 164, senza però replicarne il successo. Il nuovo millennio inizia per la casa milanese sotto buoni auspici. La 147 incontra un certo successo commerciale, almeno inizialmente, e rimarrà poi in produzione per ben dieci anni. Se la 166 non ha avuto un'erede, nel 2005 la 159 ha preso il posto della 156. La sostituta della 147, la Giulietta, viene svelata ufficialmente al Salone di Ginevra di quest'anno.
LE CELEBRAZIONI - Oggi a Milano si è tenuta una conferenza stampa a Palazzo Marino nella quale è stato presentato il programma dei festeggiamenti dei prossimi giorni (fino a domenica 27). Prima di tutto il museo storico di Arese rimarrà aperto dalle nove del mattino a mezzanotte con visite guidate in diverse lingue. Sabato 26 giugno alle 14 verrà presentato il monumento permanente all'Alfa Romeo posizionato all'interno della Fiera di Milano nella sede di Rho-Pero. Per l'occasione quasi 2500 Alfa Romeo di tutte le epoche provenienti da 54 paesi verranno esposte nel parcheggio del polo fieristico: queste auto, intorno alle 14.30, si sposteranno verso il centro di Milano e sfileranno intorno al parco Sempione. Nel frattempo tra le 9 e le 23, alcune tra le più belle Alfa del passato verranno esposte in Piazza San Babila, in Via Dante, in piazza della Scala e a porta Venezia.
La scultura in bronzo chiamata "Disco Volante" in onore della 1900 Disco Volante del 1952.
FINO A DOMENICA - Alle 9 di domenica 27 ci sarà l'evento più importante di questa “quattro giorni” Alfa Romeo: fino a mezzogiorno, le auto di tutti i partecipanti sfileranno sulle tangenziali milanesi in un ideale abbraccio del capoluogo lombardo, città che da sempre viene considerata la “Patria” dell'Alfa Romeo. Inoltre, fino al 27 giugno, al parco esposizioni di Novegro si terrà la mostra intitolata “100 x 100 cento Alfa per cent'anni” dove saranno esposte 100 tra le più belle Alfa dell'ultimo secolo (qui la news).
E IL FUTURO? - Più che mai in questo momento, l'Alfa sta vivendo un periodo di cambiamento e i vertici Fiat ne hanno deciso il rilancio attraverso un'aggressiva politica fatta di nuovi prodotti che vedremo da qui a 2014. A margine della conferenza di oggi abbiamo avuto modo di parlare con Massimo Faraò (nella foto) responsabile marketing dell'Alfa, che ci ha "confessato" qualche segreto sui futuri piani dell'azienda.
Primo passo del rilancio è stato il debutto della Giulietta considerato “il primo di una serie di eventi importanti che nei prossimi quattro anni caratterizzeranno l'Alfa Romeo”. Come sottolinea Faraò, dal 2011 l'intenzione è vendere 100.000 Giulietta l'anno: in questo modo l'Alfa raddoppierebbe le vendite rispetto ai livelli attuali.
E dopo la Giulietta? Faraò sembra ottimista: “Entro il 2014 è nostra intenzione vendere oltre 500.000 vetture l'anno, merito anche del debutto sul mercato nordamericano” che conserva ancora molti appassionati nonostante l'assenza prolungata (15 anni): negli Stati Uniti ci sono oltre 800 club Alfa Romeo su un totale di oltre tremila associazioni.
LA TRAZIONE POSTERIORE - È stata la grande assente nella produzione Alfa di questi anni, ma l'attesa potrebbe essere terminata. Il direttore marketing dell'Alfa lascia intendere che potrebbe esserci in futuro un'Alfa a trazione posteriore, grazie alle sinergie con gli americani della Chrysler: “Altri fanno prodotti di grande livello tecnologico”, ha detto riferendosi alle case di lusso tedesche, “se vogliamo coprire tutte le categorie di auto entro il 2014, comprese le suv, non possiamo essere da meno della migliore concorrenza". Per ora, però, dalla casa non ci sono ancora conferme ufficiali.