La Faib, Federazione Autonoma Italiana Benzinai, ha scritto una lettera destinata al Ministro della Transizione Roberto Cingolani e al Ministro dello sviluppo economico Giorgetti, dove fa notare che anche gli operatori che gestiscono le colonnine di ricarica delle auto elettriche dovrebbero esporre i prezzi della corrente.
La norma, infatti, (L.99/09 art. 51 – DM 15.10.2010 – DM 17.01.2013) obbliga i gestori degli impianti di distribuzione carburante di comunicare i prezzi praticati con periodicità settimanale, e, in caso di aumento del prezzo al pubblico, anche con periodicità più breve. Tale obbligo è previsto per “tutte le tipologie di carburanti-benzina, gasolio, gpl e metano, compreso quello proveniente da rigassificazione L-GNC e quello erogato in forma liquida GNL- e per tutte le forme di vendita, quindi, sia servito che in modalità self service.
In virtù di questi obblighi e del seguente quadro normativo, l’associazione fa notare che anche gli operatori che gestiscono le colonnine dovrebbero esporre i prezzi. Nello specifico, la Federazione invita il MiSE ed il MiTE a prevedere un’integrazione del DM del 17.01.2013 introducendo l’obbligatorietà della comunicazione del prezzo praticato presso ogni per singolo punto di erogazione pubblico (colonnina).
Secondo l’associazione l’assenza di trasparenza sul prezzo “della corrente” influenza la scelta di un tipo di trazione piuttosto che un altro. In passato, ad esempio, la differenza di costo del gasolio e della benzina, ha contribuito a determinare l’orientamento dei consumatori in fase d’acquisto dell’auto.
Bisogna tuttavia precisare che esporre il prezzo per kWh non è così immediato poiché, specie in questa fase iniziale, spesso le case automobilistiche propongono al consumatore delle tariffe agevolate attraverso specifiche offerte.