MENO INCIDENTI - È fuori discussione che la diffusione dei sistemi di assistenza alla guida, e in primis la frenata automatica d’emergenza, porterà sempre di più a ridurre il numero di incidenti, o quantomeno ad alleviarne le conseguenze. Oltre a veder calare il numero di vittime e feriti, dovrebbero diminuire anche i costi per le riparazioni. Un trend già oggi evidente, e che continuerà a crescere con l’aumentare di questi dispositivi e delle loro funzionalità, fino ad arrivare alla guida autonoma.
PIÙ FORMAZIONE - Il “rischio zero” (o quasi) è però ancora molto lontano, e la crescente complessità delle vetture richiederà una maggiore specializzazione degli autoriparatori, meccanici e carrozzieri. Al punto che c’è chi, come Planus Group, pensa a certificare le officine più qualificate, oltre che a curarne la formazione. C’è poi da considerare il fatto che, in caso di incidente, possono (e sempre più potranno) subire danni dispositivi costosi da sostituire, come radar, lidar e telecamere; per mantenere entro livelli accettabili la spesa per la riparazione, per i componenti “classici” (paraurti, mascherine, cofani e parafanghi) si potrebbe passare dall’utilizzo di componenti non originali, ma di qualità equivalente ai pezzi montati in fabbrica sulle auto nuove. Una possibilità già consentita dalla normativa europea in vigore (Regolamento 461/2010 nato sulla base del precedente decreto Monti del 2002), la stessa che permette di far riparare la vetture in un’officina indipendente, senza perdere la garanzia ufficiale della casa automobilistica.
CHI LI CERTIFICA? - Il problema nasce proprio dall’interpretazione del concetto di “qualità equivalente”, soprattutto per i prodotti che non sono soggetti a particolari normative sulla sicurezza. È il caso per esempio di paraurti, parafanghi, cofani, eccetera. In questo caso, chi garantisce che i ricambi siano di qualità equivalente in termini non solo di robustezza e durata, ma anche in quanto a facilità di montaggio? L’ente certificatore Tüv Rheinland ha sviluppato proprio nella sua sede italiana questo servizio, e lo ha presentato ieri a Milano in occasione di una conferenza sul futuro dell’autoriparazione. La certificazione, di tipo volontario, viene rilasciata solo in seguito a una serie di test sulla qualità e sul montaggio.
L’IDEA PIACE ANCHE AI NOLEGGIATORI - Avere ricambi di qualità e altrettanto facili da montare, ma più economici rispetto a quelli originali (si può arrivare al 60% in meno) può far calare i costi di riparazione. Con vantaggi sia per le assicurazioni (con, si spera, conseguente riduzione dei premi) sia per gli automobilisti, nel caso siano loro a dover far fronte all’intervento. Ma fra i proprietari di vetture ci sono anche i gestori delle flotte e i noleggiatori. E lo saranno sempre di più, visto che è in aumento il numero di privati che, al possesso di un’auto, ne preferiscono l’utilizzo pagando un canone di leasing “all inclusive”. Le società che gestiscono migliaia di vetture sono quindi molto attente a ridurre i costi di riparazione, senza però penalizzare la qualità (ne va anche del valore residuo dell’auto) o i tempi degli interventi, per non scontentare i propri clienti. Insomma il futuro potrebbe vedere meno interventi di carrozzeria, ma con personale più qualificato. E tutto sommato, con costi di riparazione più contenuti. Quando? La strada è lunga, ma è già tracciata…