NEWS

Come si evolverà il mondo dell’autoriparazione?

24 ottobre 2018

Guida autonoma, diffusione dei noleggi a lungo termine, certificazione dei ricambi non originali e delle officine: tanti i fattori che faranno cambiare il costo delle riparazioni.

Come si evolverà il mondo dell’autoriparazione?

MENO INCIDENTI - È fuori discussione che la diffusione dei sistemi di assistenza alla guida, e in primis la frenata automatica d’emergenza, porterà sempre di più a ridurre il numero di incidenti, o quantomeno ad alleviarne le conseguenze. Oltre a veder calare il numero di vittime e feriti, dovrebbero diminuire anche i costi per le riparazioni. Un trend già oggi evidente, e che continuerà a crescere con l’aumentare di questi dispositivi e delle loro funzionalità, fino ad arrivare alla guida autonoma.

PIÙ FORMAZIONE - Il “rischio zero” (o quasi) è però ancora molto lontano, e la crescente complessità delle vetture richiederà una maggiore specializzazione degli autoriparatori, meccanici e carrozzieri. Al punto che c’è chi, come Planus Group, pensa a certificare le officine più qualificate, oltre che a curarne la formazione. C’è poi da considerare il fatto che, in caso di incidente, possono (e sempre più potranno) subire danni  dispositivi costosi da sostituire, come radar, lidar e telecamere; per mantenere entro livelli accettabili la spesa per la riparazione, per i componenti “classici” (paraurti, mascherine, cofani e parafanghi) si potrebbe passare dall’utilizzo di componenti non originali, ma di qualità equivalente ai pezzi montati in fabbrica sulle auto nuove. Una possibilità già consentita dalla normativa europea in vigore (Regolamento 461/2010 nato sulla base del precedente decreto Monti del 2002), la stessa che permette di far riparare la vetture in un’officina indipendente, senza perdere la garanzia ufficiale della casa automobilistica.

CHI LI CERTIFICA? - Il problema nasce proprio dall’interpretazione del concetto di “qualità equivalente”, soprattutto per i prodotti che non sono soggetti a particolari normative sulla sicurezza. È il caso per esempio di paraurti, parafanghi, cofani, eccetera. In questo caso, chi garantisce che i ricambi siano di qualità equivalente in termini non solo di robustezza e durata, ma anche in quanto a facilità di montaggio? L’ente certificatore Tüv Rheinland ha sviluppato proprio nella sua sede italiana questo servizio, e lo ha presentato ieri a Milano in occasione di una conferenza sul futuro dell’autoriparazione. La certificazione, di tipo volontario, viene rilasciata solo in seguito a una serie di test sulla qualità e sul montaggio.

L’IDEA PIACE ANCHE AI NOLEGGIATORI - Avere ricambi di qualità e altrettanto facili da montare, ma più economici rispetto a quelli originali (si può arrivare al 60% in meno) può far calare i costi di riparazione. Con vantaggi sia per le assicurazioni (con, si spera, conseguente riduzione dei premi) sia per gli automobilisti, nel caso siano loro a dover far fronte all’intervento. Ma fra i proprietari di vetture ci sono anche i gestori delle flotte e i noleggiatori. E lo saranno sempre di più, visto che è in aumento il numero di privati che, al possesso di un’auto, ne preferiscono l’utilizzo pagando un canone di leasing “all inclusive”. Le società che gestiscono migliaia di vetture sono quindi molto attente a ridurre i costi di riparazione, senza però penalizzare la qualità (ne va anche del valore residuo dell’auto) o i tempi degli interventi, per non scontentare i propri clienti. Insomma il futuro potrebbe vedere meno interventi di carrozzeria, ma con personale più qualificato. E tutto sommato, con costi di riparazione più contenuti. Quando? La strada è lunga, ma è già tracciata…



Aggiungi un commento
Ritratto di Spock66
24 ottobre 2018 - 15:06
Per esperienza personale posso dire che oggi i carrozzieri si dividono in due parti, a volte anche sovrapposte: - quella "mainstream" che lavora all'80% con le assicurazioni, che pratica costi assurdi e qualità media -- la quasi totalità di fatto non sono più riparatori, ma sostitutori di massa, fanno l'elenco dei pezzi da cambiare e via - quella da sottobottega che lavora all'80% con chi paga di tasca sua, con costi accettabili e di buona qualità -- pochi e buoni, cercano ancora di fare il lavoro dei carrozzieri, ma sono destinati all'estinzione (almeno al Nord, forse al Sud no) Mi ricordo che "da giovane", il carrozziere ti guardava la macchina e cercava di capire cosa e come riparare.. adesso il carrozziere si siede al computer e scarica la lista dei pezzi.. smonta il vecchio e monta il nuovo, niente di più..ma a che costi!
Ritratto di Claus90
24 ottobre 2018 - 15:21
Ovvio che devono essere certificati, questa è una materi che galleggia in un oceano dove tutti offrono qualità di riparazione diversa, ci sono quelli approssimativi che cercano di derubarti con un servizio scadente e quelli bravi che sparano prezzi stellari, fidarsi di un carrozziere o di un meccanico oggi è cosa impossibile. Se si cerca di affidarsi alla concessionaria per la riparazione tramite la loro rete di carrozzieri i costi sono il doppio se non il triplo perché ti calcolano l'IVA a parte e la manodopera a parte ad ora e in piu il costo della riparazione.
Ritratto di voodoonet
25 ottobre 2018 - 14:56
1
ci sono parti che sia per costi che per la tipologia della parte conviene prenderle commerciali ma altrettanto conviene prendere pezzi originali. Ammetto che anche un semplice specchio di un retrovisore fa molta differenza tra un commerciale ed un originale ma cose come lamiere e carrozzeria preferisco le originali per qualità ed il perfetto fitting nell'assemblaggio
Ritratto di preda
26 ottobre 2018 - 13:37
A dir la verita' proprio oggi su un famoso quotidiano, c'e un articolo che spiega che le assicurazioni saliranno per pagare tutti questi accessori che portano ad un risarcimento piu alto in caso di incidente...