RIPARTENZA - Come un esercito dopo una disfatta, la Volkswagen sta riorganizzando i propri ranghi ed è pronta a muovere per recuperare il terreno perduto. Si potrebbe sintetizzare così il senso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Wolfsburg (nelle foto) dal presidente del consiglio di sorveglianza Hans Dieter Pötsch e il CEO (amministratore delegato) Matthias Müller.
RICHIAMI DA GENNAIO - Il recupero partirà con l’avvio della campagna di richiami per le auto con i motori turbodiesel EA189. Müller ha preannunciato per “il mese prossimo” l’inizio dei richiami in Europa cominciando con le unità di due litri per proseguire poi con i motori più piccoli. Le operazioni dureranno tutto il 2016. Ancora incerte sono le prospettive per gli Stati Uniti dove ci vorrà ancora tempo perché la diversa normativa impone soluzioni diverse che non sono state ancora messe a punto.
SOLUZIONI CONVINCENTI - Müller ha tenuto a sottolineare che gli interventi previsti assicurano una “soluzione robusta” ai problemi emersi. “Possiamo garantire che tutti i modelli venduti in Europa - ha detto Müller - avranno
emissioni con la stessa logica sia nei test di laboratorio che nel loro uso reale”. Detto ciò il CEO della Volkswagen ha ribadito che i motori 2.0 riceveranno un aggiornamento al software, mentre per gli altri sarà adottato un regolatore di flusso (
qui per saperne di più). Ma sia Pötsch che Müller non si sono limitati ai temi tecnici legati al problema delle emissioni. I due dirigenti hanno affrontato le prospettive della casa tedesca con l’obiettivo di evitare che episodi del genere possano ripetersi.
INCHIESTA INTERNA - Il ragionamento parte dagli obiettivi della grande indagine interna che è stata portata avanti da circa 450 persone, suddivise in due equipe. Pötsch ha confermato che il tutto è partito nel 2005 dall'iniziale impossibilità tecnica di far rispettare ai motori EA 189 le severe normative americane sugli ossidi di azoto nei tempi richiesti e con il budget assegnato. Fu a questo punto che qualcuno (ma chi?) propose e sviluppò l'escamotage del software in grado di alterare le emissioni di NOx ad hoc per superare i test. Successivamente, quando una soluzione "vera" fu trovata non venne impiegata in modo corretto, lasciando che l'additivo AdBlue del catalizzatore per gli NOx fosse iniettato in modo da ridurre le emissioni quando l'auto veniva sottoposta ai test. Il lavoro di indagine interno della Volkswagen è praticamente terminato, mentre quello della società esterna coinvolta proseguirà anche nel 2016. Nella conferenza stampa è stato ricordato che sono stati esaminati e acquisiti milioni di file: questa analisi ha confermato che la cattiva condotta è stata di un numero limitato di impiegati, che ci sono state carenze in alcuni processi e, fatto più grave di tutti, alcune aree della società hanno tollerato il non rispetto delle regole. Ad oggi sono stati sospesi 9 manager che si sospetta possano essere coinvolti nella vicenda.
ATTACCO A WINTERKORN - Guardando al futuro, Müller ha fatto presente la necessità di un cambiamento di mentalità nella gestione della società. A proposito del modo di lavorare dei manager ha lanciato una implicita pesante critica a chi l’ha preceduto al vertice del gruppo Volkswagen. Müller ha infatti affermato: “Vogliamo manager che si battano per le loro convinzioni. Vogliamo gente che faccia ciò in cui crede e non che si muove condizionato dalla paura, confermando le analisi che erano state fatte a proposito del modo in cui il presidente precedente Martin Winterkorn gestiva il rapporto con il management.
MENO GIGANTISMO, PIÙ UMILTÀ - Tutto ciò è stato accompagnato dall’annuncio che con l’anno nuovo la società avvierà un profondo rinnovamento della sua struttura operativa e manageriale, che dovrà essere caratterizzata da “umiltà”. E non si è limitato a fare affermazioni di principio. Quasi in conclusione della conferenza stampa Müller ha comunicato l’intenzione di vendere l’aereo presidenziale “perché non ci serve un Airbus di nostra proprietà”, così come ha anticipato che i manager smetteranno di “andare viaggiare e occupare posti nei consigli di amministrazione nel mondo quando possono rimanere in sede a lavorare a nuovi progetti”.
IL MERCATO “TIENE” - Per quanto riguarda le attività industriali e commerciali, Müller ha ripetuto che è in corso una revisione del programma relativo ai prossimi anni, che sarà pronto nei primi mesi del 2016. E questo si accompagna a buone notizie provenienti dai mercati: “il crollo delle vendite che in molti avevano previsto non si è verificato, e gli ordini sono in crescita del 3,5%” ha affermato il CEO del gruppo.
NESSUNA VENDITA DI AZIENDE - Da parte della stampa non è mancata una sollecitazione sulle possibilità che il gruppo venda qualcosa, come è stato scritto nelle scorse settimane a proposito di presunte richieste in tal senso avanzate dalle banche a cui il gruppo ha chiesto sostegno finanziario per una ventina di miliardi. Anche in questo caso Müller è stato positivo: “Non abbiamo in programma alcuna vendita di assets”.