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Ecco perché la Renault non vorrebbe lasciare la Russia

Pubblicato 14 marzo 2022

La Renault è restia a interrompere i rapporti con la Russia. A rischio, oltre al controllo della sussidiaria AvtoVAZ, c’è la confisca delle fabbriche in cui l’azienda produce il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno nel paese. 

Ecco perché la Renault non vorrebbe lasciare la Russia

C’È CHI PROVA A DIRE NO - C’è una voce fuori dal coro, nel fronte ormai compatissimo dei costruttori automobilistici europei che hanno deciso di interrompere le loro attività produttive e commerciali in Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Si tratta della Renault, che attraverso la Lada Auto Holding detiene il 68% del pacchetto azionario della AvtoVAZ. L’azienda, fondata nel 1996 con il nome di VAZ, produce ed esporta circa 400.000 veicoli all’anno e rappresenta un asset molto importante nella strategia di rilancio del colosso francese guidato da Luca De Meo.

IL RISCHIO CONFISCA È CONCRETO - Secondo alcune fonti anonime citate negli scorsi giorni dall’agenzia di stampa Bloomberg, la Renault vuole evitare a tutti i costi il rischio che la AvtoVAZ venga nazionalizzata. Il governo francese, secondo le stesse fonti, sta monitorando la situazione e avrebbe già espresso il proprio sostegno alla casa della losanga. Si tratta, però, di un appoggio con la condizionale. Il ministro dell’economia e delle finanze francese, Bruno Le Maire, ha infatti sottolineato che le aziende private sono libere di decidere se continuare o meno a mantenere i loro affari in Russia, purché “aderiscano rigorosamente alle sanzioni” già disposte. Una dichiarazione che non lascia tranquilli i vertici della Renault, preoccupati che la sussidiaria russa AvtoVAZ possa andare incontro alla stessa sorte delle fabbriche appartenenti alle aziende straniere che hanno disposto un embargo nei confronti di Mosca e che ora rischiano seriamente di essere confiscate e, forse, addirittura trasformate in società controllate dallo stato russo. 

GLI STOP PROVVISORI ALLA PRODUZIONE - A differenza di molte altre case europee, per la Renault la Russia è un mercato molto importante. I danni causati dallo stop delle attività nel paese, chiaramente, non sono marginali per nessuno (la Mercedes, per esempio, ha stimato perdite per circa due miliardi di euro se venisse nazionalizzata la sua fabbrica), ma per il costruttore parigino, che produce circa il 30% delle auto nuove vendute ogni anno in Russia e nelle sue fabbriche russe dà lavoro a 40.000 persone, il conto sarebbe molto più pesante. Per il momento, la Renault ha interrotto fino al 18 marzo le attività nella sua fabbrica alle porte di Mosca a causa di problemi nelle catene di approvvigionamento. Altri due stabilimenti gestiti dalla AvtoVAZ a Togliatti (nella foto in alto) e Izhevsk questa settimana rimarranno chiusi per alcuni giorni per effetto della crisi delle forniture di componenti elettrici.



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Ritratto di KT1007
14 marzo 2022 - 15:51
Dovrebbero essere gli acquirenti a boicottare Renault, se smette di vendere perde di senso anche produrre nuove auto.
Ritratto di Meandro78
14 marzo 2022 - 18:03
Ma che razza di ragionamento sarebbe? Si tratta di una realtà che ha fatto degli investimenti e qualcun altro ha fatto delle scelte politiche le cui conseguenze in un senso o nell'altro saranno pesanti sul proprio bilancio. Ovvio siano cauti prima di prendere una scelta. E, aggiungo, siamo certi che altri che hanno, essendo più libero di poterlo fare, chiuso ogni attività economica in Russia lo abbiano fatto per genuino spirito di solidarietà per i tristi eventi geopolitici nei confronti dell'Ucraina invasa o piuttosto per paura di ricadute di immagine per non aver boicottato? Non lo sapremo mai dato che la faccia pubblica della multinazionale X in qualunque settore operi è solo una.
Ritratto di Oxygenerator
15 marzo 2022 - 09:49
@ Meandro78 Pur non sapendo se sia di qualche utilità, chiunque abbia potuto e spinto da qualsiasi motivazione, abbia mandato un segnale di disaccordo totale con ciò che sta accadendo ai confini dell’europa, ha a mio avviso fatto bene. Certo dispiace anche per la maggior parte del popolo russo che affronta in realtà una guerra fratricida più o meno consapevolmente e che pagherà tutto ciò a livello politico, sociale ed economico.
Ritratto di Alex1111
15 marzo 2022 - 11:26
1
concordo pienamente. speriamo che la nazionalizzino almeno la comprano i cinesi e vediamo auto a prezzi giusti e non pseudo "premium"
Ritratto di Saimonsaimon
17 marzo 2022 - 21:35
Doppia faccia francese. Da una parte si condannano le atrocità dell'invasione, dall'altra si continuano a fare affari sul mercato russo (al contrario di tutte le altre case europee, giapponesi e coreane). Per quanto mi riguarda con la Renault ho chiuso.
Ritratto di alvola2023
14 marzo 2022 - 15:53
Giulio anche questo l'aveva previsto da tempo. Presto invasione auto dalla Russia a far fuori le Jeppette. Fatto.
Ritratto di giulio 2021
15 marzo 2022 - 19:11
L'aveva detto un certo De Meo...
Ritratto di Alvolantino
14 marzo 2022 - 17:09
Molto bene così possono concentrarsi a produrre solo elettriche ⚡ Isoliamo la russia!
Ritratto di Meandro78
14 marzo 2022 - 17:57
Brutta, bruttissima situazione.
Ritratto di Gordo88
14 marzo 2022 - 18:31
1
Per le auto che producono non è che sia una gran perdita (certi obbrobri non se ne salva una), poi c' è anche la questione economica di renault..
Ritratto di Lorenz99
14 marzo 2022 - 18:41
ERA OVVIO E PREVEDIBILISSIMO, CHE PUTIN AVREBBE REAGITO COSÌ, È UN DITTATORE ASSOLUTO, E SI SA CHE IN GUERRA TUTTO È CONCESSO. SE PENSANO COME CONTROMOSSA DI NON DARGLI COMPONENTISTICA MADE IN EU, LA VENDE AI CINESI, COSI DOPPIO DANNO. CONTINUINO PURE A SEGUIRE I CONSIGLI DI BIDEN, COSÌ FINIREMO NOI PER ANDARE CON I BARCONI IN AFRICA, A SPENDERE GLI ULTIMI SOLDI RIMASTI. LA SOLUZIONE MIGLIORE PER TUTTI È GARANTIRE LA NEUTRALITÀ DELL'UCRAINA DALLA NATO, ALLA PEGGIO DARE AUTONOMIA ALL DONBASS, COSÌ DA EVITARE LA MORTE DI TANTI UCRAINI, TANTO SI SA CHE NESSUN MILITARE EU O USA ANDRÀ A MORIRE PER L' UCRAINA.
Ritratto di marcoluga
14 marzo 2022 - 21:05
2
Putin reagisce come reagirebbe qualunque leader di governo, democratico o no. Parlo delle sanzioni ovviamente. Ed è stato troppo gentile a lasciar andare alle olimpiadi i suoi atleti. Olimpiadi infarcite di atleti dopati, dove ufficialmente lo sono solo i russi. Poveri Ucraìni.
Ritratto di Oxygenerator
15 marzo 2022 - 10:10
@ marcoluga Mi spiace per gli atleti russi e per il loro lavoro di anni di preparazione persi, ma personalmente, a malincuore, li avrei allontani dalle olimpiadi. Certo questo fatto non cambia nulla in termini reali, ma è una doverosa presa di distanza che il mondo dovrebbe prendere di fronte ad una decisione estrema, presa da un uomo. Probabilmente armi democratiche avrebbero funzionato molto meglio, che non quest’orrore di guerra tra lo stesso popolo. Far capire a Putin che non siamo d’accordo, con questa decisione, è doveroso, anche se temo, inutile.
Ritratto di Vincenzo1973
14 marzo 2022 - 22:45
Lorenz ma sei serio? se anche le nazionalizza cosa ci fanno? si mettono loro a costruire quelle auto? e con quale componentistica visto che molta arriva da fuori? e se anche le danno ai cinesi che ci fanno? stesso discorso...ma che ragionamento è?!?!
Ritratto di Lorenz99
15 marzo 2022 - 09:31
QUINDI IL RAGIONAMENTO GENIALE È PENSARE CHE I 40000 DIPENDENTI DELLO STABILIMENTO SIANO TUTTI FRANCESI EMIGRATI. I CINESI OGGI SONO TRA I 3 PAESI MAGGIORI PER PRODUZIONE DI VEICOLI, FACENDO ARRIVARE LORO COMPNENTISTICA NON CI METTONO TANTO A PRODURRE. SE ANCHE IN CROAZIA FANNO SUPERCAR DA 400KMH E IN VIETNAM SUV, DOVE SAREBBE LA DIFFICOLTÀ PER I RUSSI CHE DA DECENNI PRODUCONO AUTO IN QUESTI STABILIMENTI AVVIATI? FORSE PENSATE ACORA ALLA URSS DEL 1945....
Ritratto di Vincenzo1973
15 marzo 2022 - 09:56
il ragionamento geniale,. fidati, lo fai te. secondo te, subentrare in una fabbrica che non e' la tua (ad altissima complessita' come quella auto) si fa cosi? da un momento ad un altro? gli operai possono essere anche tutti russi ma se la casa madre straniera non da l'ok li non arriva un bullone perche la maggior parte arriva dall'estero. aggiungi che quindi i cinesi avrebbero solo le mura a disposizione...ma che ci fai con un'azienda che non puoi far funzionare? ma tu lavori? no perche per dire certe sciocchezze ce ne vuole...
Ritratto di Illuca
15 marzo 2022 - 00:17
Pecunia non olet. Lurtroppo
Ritratto di Trattoretto
15 marzo 2022 - 12:38
Chi è causa del suo mal pianga se' stesso. Già dal 2012 la Russia viene indicata da vari enti economici internazionali come un Paese a crescente rischiosità a causa della sua “securitizzazione". La Renault sapeva il pericolo che stava correndo. Ora deve ricorrere a fornitori russi o cinesi e, se il conflitto dovesse protrarsi a lungo, rischia di dover rimetterci uno stabilimento perfettamente funzionante e autonomo.
Ritratto di Trattoretto
15 marzo 2022 - 12:42
*securizzazione
Ritratto di Danza
15 marzo 2022 - 12:40
La Cina ringrazia. In ordine: Zelensky, la Nato, la UE guerrafondaia, e gli Stati uniti. Complimenti a tutti.
Ritratto di giulio 2021
15 marzo 2022 - 19:09
Non serviva neanche tutta sta tragedia che sta succedendo adesso per i cinesi, dopo tutta sta tragedia geopolitica però il campo per loro sarà spianato.
Ritratto di francescodgravagna@yahoo.it
15 marzo 2022 - 13:24
Secondo me hanno fatto male a fare le sanzioni.. ci rovineremo noi e loro allo stesso tempo come già sta avvenendo!
Ritratto di Ennio s
15 marzo 2022 - 17:41
Penso che i contratti e gli impegni fra privati, per quanto possibile, dovrebbero essere lasciati fuori dalle guerre altrimenti non c'è futuro per nessuno.
Ritratto di Dario 61
15 marzo 2022 - 18:33
Concordo in pieno. Si fa presto a parlare e a prendere delle posizioni, poi però c’è la realtà di tutti i giorni, mandare avanti un’azienda non è uno scherzo.