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La Ferrari scorpora il merchandising

08 febbraio 2014

L'attività di gestione dei prodotti a marchio Ferrari, dall'abbigliamento ai parchi tematici, è stata separata dalle auto.

La Ferrari scorpora il merchandising
GRANDE REDDITIVITÀ - Da anni il bilancio della Ferrari beneficia abbondantemente di tutto quanto viene generato dalla cessione dei diritti per l’uso del marchio: in pratica tutti i prodotti, dall'abbigliamento, agli orologi, ai parchi tematici. Secondo le previsioni raccolte da Radiocor, il bilancio 2013 registrerà 92,5 milioni di euro di fatturato per queste attività, con un utile di 50,8 milioni. Una percentuale strabiliante. Il business si basa su 64 contratti di cessione di diritti, oltre a 28 di franchising. Del resto il marchio Ferrari è tra quelli di maggior valore al mondo (al pari se non superiore a Google, Coca Cola e così via).
 
STRUTTURA DEDICATA - Del resto l’importanza del settore è evidenziato dal fatto che a Maranello da anni c’era una direzione dedicata a questo genere di affari. Ora la direzione non c’è più: il settore è stato scorporato e a gennaio, pochi giorni fa, è diventato una società a sé stante, la Ferrari Brand
 

I Ferrari Store, nei quali si vendono vari prodotti a marchio Ferrari, sono una solida realtà. Nelle foto qui sopra il negozio di Milano.
 
TRASFORMAZIONE MIRATA - Il cambiamento viene spiegato con il fatto che l’attività legata allo sfruttamnento del marchio è ben diversa dal produrre automobili e ha obiettivi particolari. Secondo l’agenzia Radiocor, la stessa Ferrari ha scritto che le due attività richiedono una separazione, volta alla: “creazione di maggior valore derivante dalla divisione delle attività automotive e brand caratterizzate per loro natura da una profonda diversità e da differenti drivers gestionali”.
 
SMENTITA SECCA - Questa operazione, nei giorni scorsi ha scatenato una serie di polemiche legate ad un'indiscrezione del quotidiano Il Giornale, che aveva lanciato l'ipotesi che “la Ferrari sarebbe pronta a trasferire in Olanda il marchio, mentre gli stabilimenti resteranno dove sono” sulla scia di quanto avverrà per la Fiat Chrysler Automobiles (qui la news). La casa guidata di Luca di Motezemolo è intervenuta sulla questione, ponendo fine alle speculazioni di stampa, precisando che “la Ferrari è dal 1947 a Maranello dove rimarrà con le sue vetture e il suo marchio".


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Ritratto di PariTheBest93
8 febbraio 2014 - 13:19
3
Sono d'accordo con questa scelta, anche alcuni venditori ambulanti vendono orologi marchiati ferrari, che non hanno nulla a che vedere con le vetture, naturalmente...
Ritratto di jeremyinitaly
8 febbraio 2014 - 13:24
1
inoltre non mi piace che un marchio come ferrari venda dei prodotti per il mercato come profumi etc...
Ritratto di jeremyinitaly
8 febbraio 2014 - 13:25
1
inoltre non mi piace che un marchio come ferrari venda dei prodotti per il mercato come profumi etc...
Ritratto di PariTheBest93
8 febbraio 2014 - 13:42
3
Anche altre case danno il loro nome ad altri prodotti, per esempio Bmw produce anche una bici da gara in carbonio, oppure Audi cronografi e macchinette per bambini (una a1 tipo chicco costa oltre 200€) e la cosa che mi ha colpito di più è un ombrello da 70€ ma lo giustificano con la costruzione in alluminio ;) più razionale un paio di occhiali da sole a 110€ (nella media della concorrenza come rayban)... Oltre ovviamente all'abbigliamento comune a prezzi.... poco popolari XD
Ritratto di Strige
8 febbraio 2014 - 16:44
Guarda, ti posso dire che una volta mi è capitato tra le mani un ombrello audi, però costava sui 20€ e devo dire che il suo fascino ce l'aveva, anche perchè particolare. Sulle biciclette, anche se sono un sostenitore della bmw, ho provato quella della mercedes, beh ragazzi....se pesava qualcosa, non me ne sono accorto XD Ovviamente non ho chiesto il prezzo, perchè sinceramente non posso permettermi nulla....figurarsi una bici mercedes :D
Ritratto di PariTheBest93
8 febbraio 2014 - 17:56
3
guarda tu stesso sul sito ufficiale, un ombrello piccolo e riducibile costa 26€, mentre gli altri tipi 67€ http://shop.audi.it/Accessori/ombrello-riducibile-1772
Ritratto di lucios
9 febbraio 2014 - 11:41
4
....non ho mai comprato gadget brandizzati. L'unica cosa che ho, utile ma dal valore bassissimo, è un porta pc di spugna marchiato audi, regalato a mio nipote quando mio fratello ha comprato una Polo.
Ritratto di fabri99
8 febbraio 2014 - 18:05
4
xD
Ritratto di Rav
8 febbraio 2014 - 14:38
4
Pur di vendere e far straparlare la gente sparano notizie di cui non sono sicuri manco loro. Ormai il documentarsi prima di scrivere è cosa rara, meglio sparare la notizia (magari polemica) subito e poi, forse, ritrattare... così la gente compra il giornale, parla senza realmente sapere e così via. Che la Ferrari andasse in Olanda non ci ho creduto nemmeno un secondo. Una cosa è portare la ragione sociale di un gruppo a livello mondiale in un altro Paese, ben altra cosa è portare la sede di un'azienda, soprattutto così importante, fuori dal Paese con cui viene identificata. Marchionne sarà giustamente uno che cerca di guadagnare più che può, è un industriale, il suo lavoro lo fa bene anche se non è sempre politicaly correct, ma non è certo uno sfrontato e sa per certo che il nome di Ferrari sarebbe infangato da un eventuale spostamento in tal senso. Infatti scorpora il merchandasing su cui è più difficile controllare e combattere eventuali falsificazioni. Comunque io non ci trovo nulla di male nel merchandasing, anzi ci sono prodotti davvero belli anche se a prezzi poco popolari, poi un marchio come Ferrari che si basa anche sulla notorietà e i fans non può non averlo, contribuisce a tenere alto il nome e a mantenere appunto i fans che possono comprare il giubbotto col cavallino come fa quello che poi si compra anche la Ferrari.
Ritratto di onavli§46
8 febbraio 2014 - 15:01
è e resterà italiana a tutti gli effetti. Lo scorporo commerciale delle attività "marchiate" Ferrari, in Ferrari Brand, è una sceltà più che giusta in termini di affidabilità, sicurezza e valorizzazione del marchio stesso e dei prodotti. Oggi, le testate giornalistiche, sono inferiori in comparazione, alla positività della "carta igienica", cui almeno detiene un uso specifico, ed oltre che, creare allarmismi ingiustificati, notizie false e tendenziose, intromissioni oltre il limite del lecito, sono diventati strumenti telecomandati (anche politicamente) senza più alcun significato, al solo scopo mediatico di "confondere" il pensiero delle masse , cui si infonde solo e soltanto propaganda di bassa lega. Ciò, e purtroppo dicasi anche per alcuni periodici del settore auto, dove anche pur le immagini di repertorio, possono essere identiche, i dati emessi alla conoscenza del pubblico, sono stranamente spesso e quasi sempre "diversi" (esempio: dati del Mercato dell'Auto.
Ritratto di Merigo
8 febbraio 2014 - 16:20
1
L'articolo è pubblicato on line (http://www.ilgiornale.it/news/esteri/cavallino-si-tinge-darancio-olanda-pezzo-ferrari-989935.html) e, se avete voglia di leggerlo, noterete che parla solo ed unicamente della nascitura Società dedicata allo sfruttamento (che brutto termine per un Marchio!) del Marchio Ferrari. Quindi la smentita di Ferrari è fuori luogo ed imprecisa, anzi. Infatti, come si sa, è la verità che offende e quindi se una notizia è una bufala assoluta, non merita neanche la smentita mentre, se la smentita arriva, c'è sempre un fondo di verità. Questo fondo di verità è che il mondo del Merchandasing, della vendita e della produzione su licenza, delle royalties su quelle produzioni, dei Contratti Internazionali, del Diritto internazionale sulla Proprietà Industriale, ecc., toccano un'infinità di aspetti legali e, se conoscete lo Store Ferrari, sapete che offre di tutto, e questo "di tutto" è verosimilmente prodotto in tutto il Mondo ed in tutto il Mondo venduto ed in tutto il Mondo deve essere protetto da contratti appunto internazionali. Una familiarità con questo mondo che l'Olanda ha, mentre la provinciale Italia no. Questo scrive l'articolo de Il Giornale e la smentita "categorica" ed immediata puzza tanto di conferma che la nuova Società sulla gestione del Marchio sarà fuori dall'Italia come è giusto che sia mentre, e su questo non avevamo dubbi, Ferrari Automobili è e rimarrà italiana, auspicando non commetta neanche il piccolo errore di acquistare componentistica da Paesi come la Cina per non incorrere in figure come quella occorsa ad Aston Martin. D'altronde, se sono così bravo da riuscire a ricavare dal mio lavoro un utile pari al 54,9% del ricavato (così scrive l'articolo: 50,8 mln di utile su 92,5 mln di fatturato), sarei matto a tenere la mia Società in un Paese tassatissimo e che mi mette pure lacci burocratici per svolgere queste mie attività fatte solo di contatti con il Mondo, quali sono appunto la gestione di un Marchio globale ed il Merchandising ad esso legato. Quindi Il Giornale, che non è propriamente il quotidiano che preferisco, ha nello specifico scritto un titolo roboante ed ingannevole, ma nell'articolo ha però scritto quella che con ogni probabilità risulterà essere la verità. Andatelo a leggere.
Ritratto di Strige
8 febbraio 2014 - 16:48
Io quel giornale lo evito come la peste e sono di destra (votavo destra quando ancora era seria). Ogni volta che lo leggo mi verrebbe voglia di denunciarlo per quanta falsità dice. Però concordo con te su una cosa, se uno scrive qualcosa di sbagliato e non rettifica, se tutto ciò fosse una bugia, una denuncia per diffamazione ci starebbe. Certo, se il giornale dice una bugia e l'azienda incriminata non fa niente significa che il giornale ha fatto bingo o almeno ci ha preso in parte.
Ritratto di onavli§46
8 febbraio 2014 - 17:54
formulare una denuncia /querela per diffamazione ad un quotidiano,(qualsiasi esso sia) e sopratutto aspettarne una smentita (qualunque essa sia), è come "pestarsi i coglioni in un mortaio per fare il pesto"; sono protetti da una velata immunità, che non esito a definire di massoneria. Per cui, l'unica soluzione, è stata, in questo caso, la secca smentita di Ferrari, che, troverà nel tempo la soluzione più adeguata per penalizzare tale quotidiano liberal-maschino. Punto.. L'articolo scialbo, e se vogliamo alquanto vomitevole del quotidiano, è soltanto carta straccia, e non serve,, come citavo neppure per "carta igienica", dunque insignificante, e più se ne parla, più insignificante rimane.
Ritratto di MatteFonta92
8 febbraio 2014 - 19:33
3
Mi pare una scelta sensata: come dice anche l'articolo, produrre oggetti come t-shirt, cappellini, orologi e via dicendo è ben diverso dal produrre automobili, ed è quindi giusto che di questo si occupi una società apposita. Anche perché il brand Ferrari ha un appeal pazzesco in tutto il mondo e sarebbe uno spreco non sfruttarlo; anche a me piacerebbe possedere qualche oggetto griffato Ferrari, ma i prezzi non sono molto popolari, ahimè...!
Ritratto di Fojone
10 febbraio 2014 - 00:04
Ferrari in Olanda... oltretutto bisognerebbe insegnare il modenese agli olandesi!
Ritratto di Beppe74
10 febbraio 2014 - 09:59
La scelta politica di speparare il marchio Ferrari dal gruppo è una scelta che già in passato è stata percorsa, altrimenti le perdite fatte dal gruppo potevano andare a gravare su un bilancio in utile, quindi non è cosa strana. Che il simbolo Ferrari produca utili è noto e la strada che hanno percorso nell'aprire negozi ufficiali è giusta, basta guardare un GP per rendersi conto di quanto può vendere, anche se dovessero separare le cose non vedo dove è il problema l'importante per la gestione è che i risultati operativi siano in utile poi il resto è aria fritta, se si pensa ad un giro di affari del 2013 di circa 92,5 mil con un utile lordo di 50,8 mil per 28 negozi si può capire molto bene quanto interessa questo ramo d'azienda. (produzione conto terzi e ricarichi oltre il 50%)
Ritratto di fedef
10 febbraio 2014 - 10:44
In merito alla separazione dei marchi non mi pronuncio, se lo hanno fatto si vede che è conveniente come scelta. Per quanto riguarda la produzione di oggetti a marchio Ferrari, che qualcuno critica, io credo invece sia una cosa giusta. In primo luogo perchè genera utili e questa di solito non è cosa negativa, secondariamente perchè di fatto è tutta pubblicità per il marchio stesso ed infine perchè la Ferrari è anche una passione sportiva, ha tantissimi tifosi in tutto il mondo, non tutti si possono permettere un'auto Ferrari ma una maglietta si. Serve a rendere i tifosi più partecipi e coinvolti, come le magliette delle squadre di calcio.