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Ferrari, la sede fiscale sarà in Italia

10 luglio 2015

Una nota ufficiale della FCA ribadisce, anche dopo la quotazione in Borsa, le tasse si pagano in Italia. A dispetto della una controllante olandese.

Ferrari, la sede fiscale sarà in Italia
SEVONO LIQUIDI - Che la Ferrari sia destinata a essere quotata in borsa non è certo un mistero: entro la fine dell’anno sarà scorporata dal Gruppo FCA, il 10% delle azioni andrà sul mercato, il 10% in mano a Piero Ferrari (figlio del Drake) rimarrà intoccato, mentre l’80% rimanente è destinato a essere assegnato agli azionisti della stessa FCA - che così potrà mantenerne il controllo. Un piano che, secondo l'agenzia di stampa Bloomberg, dovrebbe fruttare oltre miliardo di euro: a tanto ammonta il 10% di un valore stimato in circa 10 miliardi.
 
DOVE SI PAGANO LE TASSE? - Resta, o meglio restava, il nodo fiscale: la quotazione della Ferrari al Nyse (Borsa di New York), secondo Bloomberg, potrebbe ricalcare uno schema simile a quello della FCA stessa dopo la fusione Fiat Chrysler: sede legale nei Paesi Bassi e operativa in Italia. Il che, in ultima analisi, significherebbe una certa perdita di identità di uno dei marchi nazionali per antonomasia. Oggi, tuttavia, è arrivata la risposta della FCA: “la programmata separazione di Ferrari da FCA non comporta e non comporterà il cambiamento della residenza fiscale di Ferrari. Che continuerà infatti ad avere nazionalità e residenza fiscale italiane. Ferrari pagherà le tasse sui propri redditi come fanno oggi tutte le società fiscalmente residenti in Italia”.
 
CONTROLLANTE IN OLANDA - Chiarissimo, insomma: si resta a Maranello, si spera di portare soldi in cassa a FCA, ma le tasse si pagano in Italia. “L’offerta pubblica e la successiva distribuzione di azioni agli azionisti di FCA riguarderà la società controllante di Ferrari, che sarà una società costituita in Olanda. La struttura prevista non presenta alcuna differenza rispetto alla struttura attuale, nella quale FCA, società costituita in Olanda, è la società controllante di Ferrari”.
 
MA TASSE IN ITALIA - Già, ma perché la controllante non può essere italiana? E soprattutto, perché tale necessità? La risposta alla stessa FCA: per “disporre di un meccanismo praticamente attuabile ed efficiente per distribuire la titolarità di Ferrari agli azionisti di FCA”. Una questione organizzativa, insomma, che dichiaratamente “non comporterà alcuna riduzione della base imponibile di Ferrari in Italia”. Sulla carta, quindi, l’italianità è salva. E il Fisco può stappare lo spumante.


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Ritratto di Mattia Bertero
10 luglio 2015 - 19:43
3
Certe volte il mondo della finanza è talmente complicato, con tutti i truschini e manovre complicate... Vabbè, se le cose stanno davvero così, almeno l'italianità della Ferrari è salva (per ora, che magari nel giro di un anno si cambia di nuovo idea...)
Ritratto di NeroneLanzi
10 luglio 2015 - 19:58
Sinceramente mi sfugge allora quale sia il significato di "italianità" (o magari, perchè no, italianezza, italianitudine). Ikea non è forse un'azienda svedese? Ferrero non è forse una azienda Italiana? Conta veramente dove sta la sede fiscale o la sede della capogruppo?
Ritratto di Piacere Ugo
10 luglio 2015 - 20:11
No
Ritratto di MatteFonta92
11 luglio 2015 - 00:11
3
Ferrari è sempre Ferrari, anche quando si parla di queste cose. Un marchio del genere doveva restare italiano al 100% e le aspettative non sono state deluse. Bene così.
Ritratto di Claus90
11 luglio 2015 - 10:10
Tanto o le pagano in Italia o all'estero non vedo quale sia il problema, se in Italia non ci sono i presupposti per fare azienda è giusto che le aziende si comportino di conseguenza, spostando la sede fiscale all'estero, tanto non commettono nulla di illegale.
Ritratto di Italiasalva
15 luglio 2015 - 10:23
Cosa sarebbe una Fiat senza Ferrari? L'invito a leggere il post di ItaliaSalva che analizza i potenziali impatti sulla quotazione Fiat http://www.italiasalva.it/2015/07/quotazione-fiat-e-ipo-ferrari.html
Ritratto di Alfo47
26 agosto 2015 - 08:59
Forse e' stata un'idea di marketing, la Ferrari e' l'icona piu' potente al mondo del Made In Italy e se si sapesse che la sua sede fiscale e' in inghilterra perderebbe credibilita'. Oltre a questo motivo onestamente non vedo nient'altro. L'Italia, fiscalmente parlando e' uno dei paesi con la burocrazia piu' lenta e con la tassazione piu' alta.