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Kia-BRC: nozze d’argento all’insegna dell’ecosostenibilità

Pubblicato 12 novembre 2021

La casa coreana e il noto marchio di impianti a Gpl hanno festeggiato 25 anni di collaborazione, che prosegue con l’offerta di modelli a gas con omologazione di fase 2. E nel futuro…

Kia-BRC: nozze d’argento all’insegna dell’ecosostenibilità

UN MATRIMONIO BEN RIUSCITO - Era l’11 novembre 1996 quando Kia e BRC Gas Equipment firmavano il primo accordo per montare sulle Shuma un impianto a Gpl prodotto dall’azienda di Cherasco, nel cuneese. Da allora sono passati 25 anni, e oltre 100.000 vetture del costruttore coreano sono state trasformate a gas negli stabilimenti del marchio BRC prima della consegna ai clienti. La maggior parte degli interventi è avvenuta dal 2008 in poi, con trasformazioni rispondenti all’omologazione di fase 2 (prevedono anche la misurazione delle emissioni), che hanno consentito anche di non far rinunciare alla garanzia (di ben 7 anni) della Kia e di beneficiare (in particolare nel 2009) dei più cospicui incentivi statali rispetto alle cosiddette trasformazioni aftermarket. Per riuscirci, l’impianto va studiato “su misura” per la vettura che deve anche essere omologata alla presenza di un tecnico della motorizzazione. Esattamente come se uscisse dalla fabbrica della casa madre. Una stima della Kia valuta che l’uso del Gpl sulle proprie vetture ha fatto risparmiare in 25 anni 154.000 tonnellate di anidride carbonica, mentre nelle tasche dei clienti che hanno “viaggiato a gas” sono rimasti 500 milioni di euro in termini di risparmio sul carburante rispetto alla benzina.

NEL FUTURO, GPL E IBRIDO - In 25 anni sono anche cambiati, e parecchio, i motori a benzina, con la diffusione del turbo e dell’iniezione diretta. Il reparto ricerca e sviluppo della BRC ha collaborato sempre più a stretto contatto con i tecnici della Kia per proporre soluzioni che coprono tutta la gamma, dalla citycar Picanto alla suv Sportage: nel nostro paese sarà proposta una versione a Gpl anche la prossima  generazione, in arrivo nel 2022 (leggi qui per saperne di più). Non solo: sono allo studio versioni a Gpl anche per i modelli ibridi. Nel tempo è cambiato anche l’assetto societario della BRC, che da azienda “di famiglia” è passata sotto il controllo della multinazionale Westport Fuel Systems, con sede in Canada: BRC è quindi uno dei marchi gestiti da questo colosso dei carburanti alternativi e il fondatore, Mariano Costamagna, resta il presidente onorario della divisione italiana. 

ITALIA AL CENTRO DEL MONDO - Proprio la Westport Fuel Systems Italia ha un ruolo cruciale nel gruppo canadese: nel nostro paese hanno sede tre delle sette fabbriche mondiali, e tra l’altro sono le più avanzate nel settore del Gpl in cui il marchio BRC è un riferimento a livello mondiale, sia per gli impianti a Gpl sia per quelli a metano. Oltre allo stabilimento di Cherasco, che abbiamo visitato in occasione del 25ennale, ci sono quelli nel bresciano e in provincia di Reggio Emilia; fuori dal nostro paese, invece, le fabbriche sono in Argentina, Olanda, Canada e India (il paese asiatico sta puntando molto sui veicoli a Gpl). Proprio nel cuneese vengono trasformate oltre 20.000 auto all’anno (la metà circa sono modelli Kia) e hanno sede sia le attività di ricerca e sviluppo sia la realizzazione di diversi componenti, incluse le centraline elettroniche, che vengono prodotte anche per altre aziende operanti in settori diversi (dai mezzi per il movimento terra alle piattaforme aeree). 

LA CRISI DEL MICROCHIP - Il reparto di produzione dei componenti elettronici, ampliato e rinnovato completamente nel 2011, è tra i più all’avanguardia: girando per le linee di assemblaggio delle centraline e degli altri componenti, si ha l’impressione di essere in una sala operatoria, vista l’estrema della pulizia, e occorre indossare camici antistatici che impediscano di trasferire sui componenti (danneggiandoli) cariche o particelle elettrostatiche. Antistatico è anche il pavimento, mentre l’aria viene trattata per mantenere condizioni di temperatura e umidità prestabilita: prima della fine della lavorazione i circuiti stampati sono igroscopici, ovvero assorbono umidità (che rovinerebbe la produzione). Ogni scheda viene testata, e nel settore automotive eventuali difettosità non possono essere riparate: da qui l’importanza di controllare in modo accurato tutto il processo. Negli ultimi mesi, come noto, si è abbattuta anche la carenza dei semiconduttori: con l’avvento del Covid, i tre principali produttori mondiali di microchip hanno “stretto i rubinetti” spostando le loro forniture sull’elettronica di consumo (smartphone, pc, tablet, televisori…) e mettendo in difficoltà tutto il settore dell’auto (qui per saperne di più). Per superare la crisi e non bloccare la produzione il marchio BRC ha puntato da un lato sull’aumento delle scorte e dall’altro ha rielaborato, quando possibile, alcune centraline per ridurre la dipendenza da i microprocessori più difficili da reperire. Anche a questo serve la ricerca e sviluppo…



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Ritratto di giulio 2021
12 novembre 2021 - 17:33
Quindi Kia e DR marchi decisamente in ascesa hanno l'impianto BRC e tra l'altro sono quasi le uniche auto a GPL di oggi, vorrei dire quasi le uniche auto serie.
Ritratto di Orwell
12 novembre 2021 - 22:32
Anche Renault e Dacia producono auto con GPL di serie, ma di marchio Landi.
Ritratto di giulio 2021
13 novembre 2021 - 08:23
Comunque sembra leggendo l'articolo che BRC sia una eccellenza italiana che riesce perfino a superare la crisi dei microchip producendo quasi tutto in proprio, altro che le eterne dormite di FCA.
Ritratto di Vincenzo1973
14 novembre 2021 - 15:58
" Per superare la crisi e non bloccare la produzione il marchio BRC ha puntato da un lato sull’aumento delle scorte e dall’altro ha rielaborato, quando possibile, alcune centraline per ridurre la dipendenza da i microprocessori più difficili da reperire. Anche a questo serve la ricerca e sviluppo…!" numeri un tantino differenti e probabilmente anche tipologia di chip, del resto se tutte le case mondiali hanno carenze di chip...
Ritratto di Oxygenerator
13 novembre 2021 - 08:54
Ho avuto per un anno una Renault a gpl, una megane. Non come auto personale, ma della mia famiglia. Un’esperienza terribile. Cambiate tre valvole se non ricordo male. Tutto il risparmio del gpl, se ne è andato in officina. Non contabilizzando il tempo perso, e via via, la mancata sicurezza che mi dava l’auto. In più per fare il pieno, avevo un solo distributore vicino a casa. Oltretutto, a mio avviso, l’odore del gas, appena caricato, si sente in auto. Poi svanisce, ma l’effetto non è piacevole. Chiuso l’esperienza. Definitivamente.
Ritratto di giulio 2021
13 novembre 2021 - 08:56
Anche a me non piace la sensazione del GPL e del metano e infatti stanno un pò scomparendo.
Ritratto di Orwell
13 novembre 2021 - 10:29
Ho una Duster Gpl con impianto nativo e ne sono pienamente soddisfatto. Tutti gli apparati di sicurezza previsti dalla normativa rendono i veicoli a Gpl assolutamente sicuri. Non sento alcun odore di gas, nemmeno se annusi il motore o lo scarico da accesa e nemmeno durante il rifornimento (a meno che non lascio i finestrini aperti ed entra l'odore dello sbuffo quando l'addetto stacca la pistola, ma nulla viene emesso dall'impianto in sé). Inoltre nella mia zona ci sono molti distributori, alcuni aperti anche h24. E il risparmio è evidente, tenendo conto che i soli 500 euro di differenza di prezzo di acquisto li ho recuperati in circa 5 mesi. Certo, non entro nell'esperienze ed esigenze personali! Volevo solo aggiungere la mia positiva. Anche un amico con la Golf nativa ma a metano è molto soddisfatto e credo risparmi ancora di più.
Ritratto di Vincenzo1973
14 novembre 2021 - 16:00
ho una Y gpl del 2010 che va benissimo, zero odore di gas e va come un orologio. ho avuto fino all'anno scorso una CMAX a metano riconvertita e quindi con impianto non della casa con la quale in 11 anni ho fatto 340.000 km, l'ho rottamata non perche non funzionasse l'impianto a metano della BRC ma perche la macchina si stava letteralmente smontando
Ritratto di Arreis88
13 novembre 2021 - 09:02
A parte l'ultimo rincaro del gas, sono sempre stato favorevole alle auto bifuel. L'unica cosa che non ho mai capito è perché a listino non si trovano, o se mai ci sono, si contano sulle dita di una mano, modelli dotati di serie del Gpl abbinato alla trasmissione automatica. Eppure, se esci dal concessionario con la tua vettura automatica ed entri dopo 100 metri da un installatore, quello non si fa problemi a montarti un impianto. A scapito della garanzia della casa madre ovvio....
Ritratto di lucios
13 novembre 2021 - 14:48
4
Rincarato ma rispetto alla Benzina, ed anche al Diesel purtroppo, rimane sempre conveniente. E rispetto al metano lo trovi ovunque. Abbiamo un Fiesta GPL con impianto BRC in famiglia.
Ritratto di Miti
13 novembre 2021 - 13:48
1
Tlanquilli , tlanquilli ... Plendiamo dopo il vostlo gas anche il vostlo GPL. Così ...un giolno tutti quanti con la byd (...et)
Ritratto di giulio 2021
13 novembre 2021 - 18:41
Diciamo che i poveri vanno in auto coreane, spagnole, o ceche col GPL o il metano, i ricchi andranno con elettriche orientali (nel senso più cinesi e coreane che giap) o americane o della triade ovvio: ci stanno abituando a sta moda, e quando dici moda...
Ritratto di lucios
14 novembre 2021 - 12:56
4
In qualche modo si dovranno pur sostituire senza molta invasività, almeno nel breve periodo, le "inquinanti" diesel, come dice qualcuno? L'elettrico ancora oggi è molto acerbo per la gente comun e costa! Nella speranza che tra ibrido e impianto non si arrivi a prezzi esorbitanti. Speriamo bene!
Ritratto di RubenC
14 novembre 2021 - 20:29
2
Le alimentazioni a gas sono ormai al tramonto, e non sono mai riuscite a conquistarsi percentuali importanti del mercato europeo...
Ritratto di Orwell
15 novembre 2021 - 12:49
Diciamo che non hanno mai avuto nemmeno un mezzogiorno splendente, neppure in paesi come Italia e Polonia dove sono abbastanza diffuse. Ad ogni modo, attualmente, permettono un risparmio consistente in termini monetari.
Ritratto di RubenC
14 novembre 2021 - 20:27
2
"Ecosostenibiltà"??? Ma state scherzando?!
Ritratto di Orwell
15 novembre 2021 - 12:55
Hanno usato una parola grossa... Comunque, dal punto di vista ambientale, sono comunque in vantaggio rispetto a motorizzazioni a benzina e diesel e anche ibride, soprattutto "mild", anche se, limitatamente alla CO2, la riduzione rispetto al Diesel è insignificante (e per il Metano ci sono dei dubbi causati dal potere climalterante di questo gas quando disperso nell'atmosfera nella catena di distribuzione)
Ritratto di Sisko214
13 gennaio 2022 - 09:48
Ma lasciamo perdere. State montando degli impianti sui nuovi motori Kia a iniezioni diretta... i famosi 1000 t-gdi, come quelle della Xceed, che sono degli impianti vergognosi. Consumano barilate di benzina e di valve care, hanno vuoti di potenza, mandano in protezione a 3000 giri. Dovreste vergognarvi di montare questa roba. E dovreste imporre a Kia almeno di rinforzare valvole e sedi valvole, e non farci buttare tutta questa marea di lubrificante valvole (il valve care), che costa un occhio della testa e che non si trova da nessuna parte. Ma ovviamente è più facile fare porcherie, e poi farle pagare al cliente finale, e per giunta senza nemmeno riportare la benchè minima informazione sulle brochures delle auto.