OPERAZIONE NOSTALGIA - I vertici della Mazda avrebbero dato finalmente il via libera a una nuova sportiva con motore rotativo che dovrebbe chiamarsi Mazda RX-9 (immaginata, nei disegni di questa pagina, da MGLaurence) ed essere ispirata alla concept RX-Vision. La data fissata per il debutto sarebbe il 2020, quando la casa di Hiroshima festeggerà il suo centenario. L’esordio davanti al pubblico potrebbe avvenire a fine 2019 al Salone di Tokyo. Le notizie arrivano dal giappone e risultano piuttosto circostanziate, segno che potrebbero avere origine da una “gola profonda” interna alla Mazda. Inoltre, la RX-9 (erede delle storiche RX-7 e RX-8) verrà anticipata nel 2017 da un prototipo, lanciato 50 anni dopo l’esordio della prima Mazda con motore rotativo: si chiamava Cosmo Sport e montava un birotore da un litro.
UNA SOLUZIONE AI DIFETTI? - La Mazda RX-9, come da tradizione per le coupé con motore Wankel della casa, dovrà essere una sportiva leggera ed agile. La trazione sarà sulle ruote posteriori, con il cambio in blocco con il differenziale, dando origine ad uno schema tecnico definito transaxle (scelto anche dalle Ferrari e Maserati). Il motore si troverà invece all’anteriore e dovrebbe sviluppare oltre 400 CV. Sarà molto evoluto, in maniera da scongiurare i difetti tipici dei rotativi: consumi di benzina e olio molto elevati ed emissioni inquinanti superiori rispetto ai motori tradizionali a pistoni.
TECNICA CURATA - Il nuovo motore Wankel che la Mazda sta mettendo a punto ormai da tempo dovrebbe essere del tipo a due rotori, per una cilindrata complessiva di 1.6 litri, sarà dotato della sovralimentazione (tramite turbo) e potrebbe impiegare il sistema di accensione per compressione a carica omogenea (HCCI), che replica di fatto quanto già avviene sui tradizionali motori diesel: il sistema HCCI accende la miscela nella camera di combustione attraverso la compressione della benzina, e non tramite la candela. Sarebbe il primo motore di serie a introdurre una soluzione tecnica di questo tipo, studiata per aumentare l’efficienza e far diminuire le emissioni inquinanti. Possibile anche una qualche forma di “ibridazione”, cioè l'impiego di un motore elettrico per aiutare il rotativo Wankel ad erogare una coppia superiore quando sono richieste alte prestazioni e a consumare di meno in città.