COLPO DI TESTA - La determinazione è tedesca, lo spirito d'avventura è universale: fino al 1989, Gunther Holtorf (
foto qui sotto) faceva il manager per la compagnia aerea Lufthansa. Vita regolare, teutonica fino al midollo, fino a una drastica decisione: mollare tutto, comprare una
Mercedes 300 GD seminuova (col tempo, soprannominata Otto) e partire per un giro del mondo che finirà il prossimo 21 ottobre sul Guinness dei Primati.
DUE MOGLI - Rotto il salvadanaio, calcolando che l'impresa è stata autofinanziata e non ha visto lo straccio di uno sponsor, i prodi Gunther e Otto sono partiti con circa 400 ricambi a bordo e il classico terzo incomodo: Beate, la prima moglie di Herr Holtorf. Dopo 18 mesi, l'abbandono: non una defaillance meccanica o lo sconforto di Gunther, quanto il “grazie e a mai più rivederci” di Beate, dopo circa 100.000 km di viaggio. Il rimedio di Gunther Holtorf è stato più pragmatico che mai: un annuncio sul Die Zelt alla ricerca di un'altra compagna di viaggio, e magari di vita. Detto e fatto: i due hanno attraversato continenti e varcato frontiere, fino a quando nel 2010 Christine molla il colpo. Muore a causa di un cancro diagnosticato anni prima, che non le impedisce di accompagnare Otto (e Gunther, se si vuole dare uno spessore umano al racconto) attraverso Messico, Canada, l'inospitale Alaska, Australia, Siria, Kazakhistan - dove Otto “compie” 500.000 km - fino all'intera Europa, al Medio Oriente e all'Asia.
GRAN BEI NUMERI - Stavolta non è una terza donna ad accompagnare l'ultrasettantenne (oggi ne ha 76) Gunther verso la fine del viaggio, quanto Martin, il figlio di Christine. Sri Lanka, Cina, Corea del Nord, Vietnam e Cambogia sono le tappe finali, fino al ritorno a Berlino. Da qui, la passerella per Stoccarda, direzione Museo Mercedes. Per esporre un'auto che ha percorso in tutto 897.000 km, 250.000 dei quali in fuoristrada. Un quarto di secolo la durata del viaggio, 215 i Paesi visitati e più di 400 le frontiere superate, con 41 imbarchi di Otto in container e 113 viaggi in nave. La GD300 azzurrina ha visto i -150 metri della Valle della Morte e i 5.200 del Campo Base dell'Everest e fronteggiato i 50 gradi dell'outback australiano nonché i -30° della Siberia.
La versione speciale Edition 35 della Mercedes G, per celebrare i 35 anni di questo modello costantemente aggiornato dalla casa di Stoccarda.
CAPOLINEA STOCCARDA - L'approdo di Otto al Museo di Stoccarda (non si sa se Herr Holtorf abbia intenzione di rimpiazzare l'auto) coincide con i 35 anni della Geländewagen, cioè della più pronunciabile Mercedes G: niente di meglio per la Mercedes che cogliere la palla al balzo e sfornare due versioni celebrative. Simili a Otto, sicuramente più confortevoli grazie ad accessori inimmaginabili a fine Anni 80. Ma, giocoforza, con molto da apprendere in materia di avventura. A meno che non siano scelti da qualche altro Gunther Holtorf per un altro viaggio lungo 25 e più anni. Le sue avventure si possono seguire anche su
http://www.ottosreise.de/start.html?TS=1413383558228