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A Milano, la Renault Clio sfila… in abito Duel

Pubblicato 20 novembre 2017

Stile ricercato e ricca dotazione per questa nuova versione speciale, solo per l’Italia, della Renault Clio berlina e wagon. 

A Milano, la Renault Clio sfila… in abito Duel

SI DISTINGUE - È pronta per il debutto (sarà in concessionaria dal weekend di sabato 25 e domenica 26 novembre) una nuova versione speciale della Renault Clio (anche nel 2017 l’auto straniera più venduta in Italia): la seconda edizione della Duel (la prima era stata lanciata nel 2015). Realizzato in esclusiva per il mercato italiano, questo nuovo allestimento (disponibile anche per la famigliare Sporter) si riconosce all’esterno per la fascia alla base delle porte e per le calotte degli specchi laterali, in color nero lucido, decorati con una pellicola a disegni geometrici con piccoli esagoni, e per i cerchi in lega di 16 e di 17”. Dentro, oltre alla scritta “Duel” sulla razza centrale del volante in pelle e alle bocchette dell’aria grigie, sono nuovi anche i sedili sportivi neri e i rivestimento morbidi del cruscotto e dei braccioli delle porte. La Renault Clio Duel si può avere con motore a gasolio (il 1.5 dCi da 75 e 90 CV, quest’ultimo anche con cambio automatico a doppia frizione EDC) o a benzina (1.2 16V 73 cavalli o 0.9 TCe da 90). La Clio Duel berlina offre, in più, anche l’opzione dell’alimentazione a Gpl, con il 1.2 Turbo Energy TCe 90 (17.550 euro). I prezzi partono dai 16.050 euro della 1.2 da 73 CV per  arrivare ai 20.150 euro della versione a gasolio da 90 cavalli, con l’automatico EDC; il listino della Duel Sporter parte da 16.850 euro.

MENO FATICA NEI PARHCEGGI - Oltre che per la personalizzazione estetica, però, la Renault Clio Duel (750 euro più della versione Zen) si distingue anche per la dotazione più ricca, che comprende accessori utili per semplificare la vita in città (come la retrocamera e i sensori posteriori di parcheggio) in aggiunta a dispositivi che aumentano la sicurezza dell’auto (I fendinebbia, l’accensione automatica dei fari, i sensori di pioggia, i retrovisori ripiegabili automaticamente) e ne migliorano il comfort a bordo (il navigatore con lo schermo tattile di 7” e la radio Dab).

ESCLUSIVITÀ AL QUADRATO - Per chi non si accontenta, c’è pure la Renault Clio Duel2, che di serie ha in più, rispetto alla Duel, i cerchi in lega Diamantati neri di 16”, il “clima” automatico, il bracciolo anteriore, l’illuminazione interna a led, il retrovisore interno fotocromatico e i sensori di parcheggio anteriori. Optional, l’Easy Park Assist con i sensori di parcheggio a 360° e l’impianto Hi-Fi Bose (800 euro). La Clio Duel2 è a listino (a partire da 17.450 euro) con il 1.2 a benzina da 73 CV, lo 0.9 TCe da 90 e il 1.2 TCe da 120 cavalli, col cambio automatico a doppia frizione EDC Stop&Start; a gasolio, con il 1.5 dCi da 75, 90 e 110 CV (da 19.450 a 20.950 euro). I prezzi della Duel2 Sporter partono invece da 18.250 euro.

GLI ABITI DI MOSCHINO CON UN CLICK - Novità anche nella campagna pubblicitaria, in collaborazione con l’atelier di moda Moschino. In occasione del lancio della Renault Clio Duel Collection, nel video due attori indosseranno abiti esclusivi firmati dallo stilista italiano: e, grazie alla sinergia con l’app Shazam, durante la visione dello spot gli utenti avranno la possibilità di acquistare gli stessi capi con un semplice gesto. L’operazione sarà raccontata nella pagina dedicata, sul sito www.renaultclioduel.it.

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Ritratto di Pellich
20 novembre 2017 - 16:56
Ha poco da sfilare questo plasticone di macchina. Associare la moda, peraltro l'alta sartoria italiana, a questa vettura criticata da sempre per i materiali e gli assemblaggi, è quanto di più incoerente e ridicolo si possa immaginare.
Ritratto di Pellich
21 novembre 2017 - 08:52
Per forza, tu quanto la "pagheresti la plastica"? Se fai un giro sui forum, non bastasse leggere già alcuni commenti, riguardanti la qualità costruttiva degli interni, in questo stesso articolo, ti renderesti conto che sono andati davvero al risparmio con questo modello (e con la Captur). La linea e i "leddini" non sono tutto, nel caso della Clio solo fumo negli occhi. Parere personale naturalmente, ma piuttosto condiviso credo.
Ritratto di Pellich
21 novembre 2017 - 14:36
Certo che no, tutto è relativo. Ma la concorrenza, allo stesso prezzo della Clio (che è allineato a parità di motorizzazione, allestimento etc..), offre una qualità di materiali e assemblaggi decisamente migliore e più appagante. Poi ognuno è libero di cogliere, non cogliere, dare importanza o meno a questo aspetto che, comunque, rimane un fatto. Il giudizio sulla linea oviamente è soggettivo e a mio parere distrae, putrtroppo, molto dal "resto". Sono stati davvero bravi alla Renault, su questo non c'è dubbio.
Ritratto di lucios
21 novembre 2017 - 08:53
4
Anche se migliorata, la qualità ancora stenta. Linea bellissima! Purtroppo è una mass-car, costa poco, su qualcosa devono risparmiare! Peccato, se li curassero un po' di più! Altro livello invece Megane e Scenic!
Ritratto di lucios
21 novembre 2017 - 14:17
4
Certo non ci si può aspettare una qualità premium, ma rispetto al modello precedente, veramente povero, ha fatto pass da gigante.
Ritratto di Claus90
20 novembre 2017 - 17:39
HHAHA vuole sfilare a Milano andassero a buttarla in uno scasso francese
Ritratto di Ale94
20 novembre 2017 - 18:07
Linea riuscita, bello questo allestimento e belli i cerchi brava Renault comè come auto affidabile nel motore 1.2 73cv o 0.9 TCE da 90cv ?
Ritratto di Rikolas
20 novembre 2017 - 18:55
Ma che è sto aborto?! Ma poi solo per il mercato italiano? E perchè? Che siamo il terzo mondo qui che ci vendono gli "scarti"? Ma se li comprino i francesi sti bidoni...
Ritratto di Illuca
20 novembre 2017 - 19:46
ho gia avuto questo catorcio..1.5 dci 75 cv. fa rimpiangere la punto 2nd serie..... unico punto di forza il design davvero bello, ma.. de gustibus
Ritratto di bridge
20 novembre 2017 - 21:39
1
La Clio è un'auto di gran successo. Ha una bella linea che regge bene gli anni. Pecca per la qualità degli interni, per la mancanza degli airbag a tendina e di altri sistemi di sicurezza moderni. Il modello precedente era meglio insonorizzato e aveva interni più curati.
Ritratto di Moreno1999
20 novembre 2017 - 21:59
4
Classica auto che ha SOLO un bellissimo design. Il resto è fuffa, dagli interni con design e qualità percepita a livelli terrificanti, alla dotazione di sicurezza (e non) scarsa. Non ha nemmeno gli airbag a tendina!
Ritratto di Dirk
21 novembre 2017 - 08:12
Sfilata del segmento B italiana non pervenuto causa mancanza dell'auto.
Ritratto di Moreno1999
21 novembre 2017 - 08:18
4
Ma infatti meglio averne una fatta male che non averne una proprio, mai difeso le scelte di fiat
Ritratto di Ale94
21 novembre 2017 - 14:14
La Punto ha quasi 13 anni ma c’è cosa dite AHAH
Ritratto di Dirk
21 novembre 2017 - 17:26
E adesso arriverà 'l'avvocato azzeccagarbugli' alias Luzo alias Luzzo che prenderà le difese del segmento B mancante di FCA. Povero 'avvocatatucolo' pluribannato...
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
21 novembre 2017 - 19:35
Sono uno di quelli estremamente superficiali che 23 mesi addietro ha comprato una Clio tce90 (turbo benzina) accecato dai "leddini" . Provengo da 25 anni di Ford e dopo aver avuto la francese penso che non ritornerò più in Ford (soddisfatto è dire poco - motore eccellente, ottimo rapporto prestazioni/consumi, ottima tenuta/stabilitá, una delle segmento B che frena meglio - solo 36 mt da 100 a 0). Parliamo delle plastiche interne: prima dell'acquisto visionato attentamente di persona nei concessionari tutte le europee e le asiatiche (sia coreane che giapponesi) e posso affermare chè nessuna è superiore alla Clio, ad eccezione di Peugeot 208, Ww Polo e Mazda2 , ma nonostante tutto le vendite di questa ultime 3 risultano notevolmente al di sotto della francese (la Mazda addirittura in posizione ultra marginale). Morale: il pubblico europeo, che notoriamente non è deficiente e tanto meno impreparato o superficiale, ma semplicemente valuta giustamente i pro ed i contro, alla fine ha decretato il successo straordinario della Clio IV, non solo perchè è obiettivamente "bella" ma anche per i notevoli contenuti (la Clio III additata a suo tempo come una delle migliori segmento B per quanto concerne le finiture interne, pur super super super promozionata e scontata vendeva a fatica con numeri ridicoli rispetto alla serie attuale).
Ritratto di Pellich
22 novembre 2017 - 09:59
Senta Giovanni, nessuno mette in dubbio la bontà della meccanica della vettura (limitatamente al segmento di appartenenza, naturalmente) o il suo successo di vendita. Il fatto è che la pochezza dei materiali degli interni e degli assemblaggi è riconosciuta e PUNTUALMENTE riportata da utenza (legga qualche altro commento) e riviste di settore. Se lei non la coglie (o non la vuole cogliere, o non ha la "sensibilità" per coglierla.. ), in barba all'evidenza, ha poca importanza, così come è relativo che lei la descriva come "obiettivamente bella". Non serve ricolrdarle che il gusto è fattore soggettivo. Infine, può darsi che la Clio mk III fosse ben fatta, ma con la IV hanno purtroppo abbassato di parecchio l'asticella della qualità costruttiva. Per tutto il resto, dalla meccanica, agli spazi, alla tenuta, non dico che la vettura non sia valida. Saluti
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
22 novembre 2017 - 22:30
Probabilmente espongo male il mio pensiero. Intendo dire che anche le auto, come purtroppo tutte le cose di questo mondo, non sono mai perfette (anche Ferrari, Maserati, Porsche ecc hanno difetti.) e quando si decide di acquistarne una, è stata fatta una scelta che inevitabilmente è frutto di un compromesso tra pregi e difetti appunto. Che le plastiche degli interni Clio non siano il massimo è noto (ma se lei va a vedere le giapponesi di pari segmento, magari super affidabili ed indistuttibili, non hanno plastiche migliori, fatta eccezione per la Mazda2). Le riviste fanno il loro mestiere e segnalano appunto che gli interni Clio non passeranno alla storia, ma nonostante questo rimane una delle più vendute in Europa ed è anche nel 2017 la straniera più venduta in Italia. Tenga inoltre anche presente che Clio è presente da ormai 5 anni nei listini, e grazie alla sua diffusione chi decida a sua volta di acquistarne una ne ha quasi certamente visto e toccato bene con mano gli interni (magari quella di un collega, di un amico, di un parente ecc) e tuttavia stacca l'assegno/bonifico. Un motivo ci dovrá pur essere. Secondo me la risposta è appunto, ripeto, la valutazione dei pro e contro. Nel mio caso, ad esempio, se avessi voluto dare prioritá alla qualitá degli interni, avrei scelto senz'altro Ww Polo (anche se abbastanza tristi nell'insieme), ma la tedesca non possedeva altre qualitá (in primis ampiezza abitacolo e bagagliaio, nonchè propulsore benzina e qualitá stradali). In ogni caso il vantaggio di vivere in una democrazia è quello di poter avere idee diverse e confrontarsi. Rispetto il suo punto di vista e deduco che sicuramente nella sua agenda non è previsto l'acquisto di una Clio IV.
Ritratto di Pellich
23 novembre 2017 - 15:44
Sulla sua ultima deduzione, può dirlo forte. Ciò detto, lei sicuramente sarà un consumatore attento a ciò che compra e naturalmente sceglierà in funzione di discriminanti personali che rispetto e relativamente alle quali non entro ovviamente nel merito. Ciononostante, proprio perchè si invoca la democrazia, è mio parere, che non tutti siano così accorti o consapevoli e che, nella fattispecie, molti abbiano comprato la sua vettura per motivazioni prevalentemente legate alla linea e all'aspetto, non certo per cose meno visibili (la gente non è affatto così preparata) come la meccanica, valori di frenata o certe "ricercatezze". Piuttosto, ritengo che, mediamente, si parta dall'assunto che, parlando di segmento B, le vetture siano tutte più o meno valide ed equivalenti da un punto di vista di sostanza e che più superficialmente si vada a guardare semplicemente ciò che colpisce di più, nel caso di questa vettura e per sua fortuna la linea che ha avuto un buon riscontro di pubblico. Tuttavia credo serva avere la necessaria onestà intellettuale per riconoscere che gli interni di questa quarta generazione si distinguono davvero in negativo. Cito dalla stessa Al Volante "Finiture. Rispetto al modello che sostituisce, fa un passo indietro in fatto di qualità degli interni: le plastiche utilizzate per la plancia e per i pannelli delle porte (come pure per il cassetto di fronte al passeggero) sono rigide e di aspetto economico.". Personalmente posso dirle di esserci salito e non ricordare di essermi mai messo al volante di una vettura con un percepito così basso, toccando Tutto. Pertanto, personalmente osservo che a parità di prezzo (sostanzialmente allineato per motore, allestimento, bontà meccanica, confort etc) rispetto alla concorrenza, non potrei mai prenderla in considerazione. Il motivo è semplice, le auto non sono radiocomandate, si guidano dall'interno, ed un abitacolo malfatto o “povero” (al di là delle linee) non mi restituirebbe quel senso di appagamento (minimo) che è lecito aspettarsi da un'auto moderna, fosse anche una utilitaria. Credo quindi che nel complesso ci siano vetture migliori, offerte al medesimo prezzo, con meccanica e dinamica di guida equivalente, ma con abitacoli decisamente più curati. Naturalmente siamo liberi di divergere.