UNA MINI “MINI” - Troppi vincoli tecnici da superare e ingenti investimenti il cui ritorno economico non è garantito. Queste, secondo le indiscrezioni riportate dal mensile Car, sarebbero le ragioni che avrebbero spinto la Mini a cancellare il progetto della cosiddetta Mini “mini”, derivata dal prototipo Rocketman (nelle foto), presentato al Salone di Ginevra dell' anno scorso. Un modello che, si era detto agli inizi del 2011, riprendendo lo spirito originale della Mini degli anni 60, avrebbe permesso di fare concorrenza a citycar come la Fiat 500 e la Toyota iQ: la Rocketman è lunga solo 342 cm contro i 373 dell'attuale Mini. Allora si era parlato anche di un possibile debutto nel 2016.
TROPPI COSTI DI SVILUPPO - Secondo quanto riportato dal mensile inglese, la Mini si sarebbe trovata a fariei conti con i non pochi problemi di sviluppo che un'auto di così piccole dimensioni comporta: normative sui crash-test da superare e difficoltà legate alla stabilità e alla tenuta di strada. Problematiche - sia chiaro - che il gruppo BMW, di cui la Mini fa parte, saprebbe certamente affrontare, ma a fronte di costi che forse non giustificano il progetto. Inoltre, la Mini “mini” andrebbe infatti realizzata su una un'apposita piattaforma i cui costi di sviluppo non verrebbero ammortizzati dalla condivisione con altri modelli.
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