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Motor Show, “pace armata” e parola agli avvocati

16 ottobre 2013

Tregua tra l’ente FieraBologna e la società organizzatrice GL Events dopo l’incontro di ieri. Ma resta sul tappeto il vero problema: la crisi del mercato automobilistico in Italia.

Motor Show, “pace armata” e parola agli avvocati
NESSUNA ROTTURA. PER ORA - Saranno gli avvocati i protagonisti della vicenda Motor Show. È questo il verdetto dell’incontro di ieri fra il presidente dell’ente BolognaFiere, Duccio Campagnoli, e Olivier Ginon, numero uno della società organizzatrice, la francese GL Events: sarà una pace armata. Il gruppo d’oltralpe aveva fatto sapere pochi giorni fa che quest’anno, per la prima volta dal 1976, il Motor Show non si terrà. Il motivo? Le defezioni delle case automobilistiche, che fanno mancare le entrate connesse all’affitto degli stand. Le due società dovranno quindi trovare una via d’uscita rispetto alle clausole contrattuali di cui BolognaFiere chiede il rispetto (vedi qui la news). C’è pure la possibilità di creare una società mista per l’organizzazione del salone dell’auto (tenendo presente che già ora GL detiene il 9% di BolognaFiere), come ha spiegato Campagnoli: “I contratti sono fatti per essere discussi, negoziati e rinegoziati. Abbiamo convenuto che i nostri avvocati lavoreranno per trovare una soluzione che eviti la guerra”. Gli ha fatto eco Ginon: “Noi sappiamo fare la guerra, ma penso che Campagnoli sia un uomo politico esperto e che anche lui sappia fare la guerra”. 
 
ALTERNATIVA BOCCIATA - La possibile alternativa a Bologna, ossia Milano, suggerita dall’ex patron della kermesse Alfredo Cazzola (per sfruttare la spinta dell’Expo all’ombra della Madonnina), non verrà presa in considerazione. Non si tratta, insomma, di Bologna o di Milano: alla base c’è la crisi del settore auto in Italia. Lo ha fatto capire anche il direttore dell’Unrae (l’Unione dei costruttori esteri), Romano Valente: “Non ci sono spazi per investire in un evento come il Motor Show. Dobbiamo fare i conti con un mercato che in un anno ha assistito alla chiusura di 350 concessionari e alla perdita di 10.000 posti di lavoro”.


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Ritratto di Pratesauto
17 ottobre 2013 - 10:54
Ormai sono al corrente da tempo della crisi del Motor Show di Bologna.E' comprensibile vista la crisi dell'automobile (anche se recentemente,soprattutto nei weekend,i concessionari pullulano di gente) ma credo che tramite nuovi accordi contrattuali ed innovazioni di presentazione,questo "vitale" evento avrebbe nuova vita.Credo che nessuno di noi conosca il contenuto di questi contratti ma sono sicuro che una nuova manifestazione a Milano,avrebbe "ucciso" mezza Italia ed avrebbe annullato ogni profitto.Credo che per l'ubicazione di questo evento,Roma sia la soluzione migliore e coprirebbe un raggio d'utenza assai maggiore di quanto garantiva Bologna...e di quanto avrebbe garantito Milano.Comunque spero di cuore che l'annullamento definitivo del Motor Show,sia solo un brutto sogno. Un saluto a tutti/e.
Ritratto di Elcamino
17 ottobre 2013 - 12:56
L'anno scorso sembrava più un concessionario che una fiera, in piena decadenza, se il motorshow fosse sostituito da una cosa simile con soli prototipi anche portati da università almeno rappresenterebbe qualcosa di nuovo, ribadisco amavo il motorshow ma chi è stato presente un anno fa è rimasto veramente deluso (almeno quelli che conosco io).
Ritratto di bombolone
17 ottobre 2013 - 15:05
È l'unico in grado di rilanciare questo salone. Ma non certo a Bologna.
Ritratto di yeu
17 ottobre 2013 - 22:08
Inutile stare quì a discutere di vane ciance, il problema è un mercato moribondo che ormai interessa poco ai costruttori e quindi sono sempre meno propensi a spendere in costosissimi stand sapendo già in anticipo che non serve a niente. In pratica si vende poco e quello che si vende bisogna scontarlo fino all'osso e spesso al di sotto del costo industriale, nella speranza di smaltire le giacenze o, ancora peggio, per cercare di fare cassa per recuperare una parte del capitale investito. Anche il nostro costruttore nazionale ha realizzato che l'Italia non è più il suo mercato pricipale, sempre per il solito motivo, il mercato non c'è più e con questi chiari di luna, non ci sarà ancora per molto tempo e, quindi, ci saranno sempre più chiusure. Inoltre facendo un giro su internet si capisce che gli unici a vendere sono quelle cocessionarie che si abbassano i pantaloni e che causano inevitabilmente la chiusura delle altre oltre che la loro stessa.
Ritratto di Lucky777
18 ottobre 2013 - 01:06
Non è che si calanno i pantaloni se fan degli ottimi sconti, su certi marchi hanno un ricarico del 30 40% quindi se ipoteticamente vendono con il 20% di sconto il rientro l'hanno eccome, vanno sulla quantità... un pò come i supermercati che fanno promozioni di vario genere, con prezzi competitivi attirano i clienti... ma venderle sottocosto penso sia quasi impossibile, diciamo che le auto a fine serie le case madri le svendono per non tenersi i magazzini pieni di auto invendute oppure propongono promozioni immatricolate a km zero... detto questo, far il motor show a milano o roma ha un bacino di utenti molto maggiore ed otterrebbero più successo!!!