ULTIMO TENTATIVO - Non è finita: ci sono ancora (seppur minime) possibilità che il
Motor Show si faccia anche quest’anno. Il gruppo francese GL Events, che organizza la manifestazione (e che detiene una quota di BolognaFiere), aveva fatto sapere pochi giorni fa che quest’anno, per la prima volta dal 1976, il Motor Show non si terrà: vedi
qui la news. La GL Events sostiene di avere “investito in modo importante negli ultimi sei anni per garantire l’unico salone italiano dell'automobile e per dare sostegno al settore auto in un paese che dal 2007 ha perso oltre il 50% del mercato automobilistico”. A cambiare le cose potrebbe essere l’incontro di oggi pomeriggio tra i vertici della GL Events e il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli. Che è pronto a presentarsi al cospetto del presidente del gruppo, Olivier Ginon, con la disponibilità a offrire ampi margini di negoziazione. Si cerca un accordo per salvare e rilanciare il Motor Show, in difficoltà per la crisi dell'industria dell'auto, e per le defezioni delle case automobilistiche, che fanno mancare le entrate connesse all’affitto degli stand.
NO A UN MINI-MOTOR SHOW - “In nessun settore una fiera è un terno al lotto: non si può scoprire a luglio che gli espositori non vengono. Le grandi manifestazioni non si improvvisano”, ha spiegato Campagnoli al termine della riunione straordinaria del cda della Fiera, preparatorio rispetto al summit di oggi pomeriggio con Olivier Ginon, presidente della GL. BolognaFiere, fra l’altro, non intende prendere in considerazione soluzioni quali una kermesse in formato ridotto: solo 10.000 metri quadrati di esposizione contro i soliti 50.000. Non si vuole neppure analizzare un’alternativa come il trasferimento del Motor Show a Milano, neppure in occasione dell’Expo all’ombra della Madonnina. E Campagnoli vuole far valere le clausole del contratto: si parla del minimo garantito di quasi due milioni di euro a edizione. E della penale, in caso di risoluzione, pari a 4,5 volte quel minimo. Terzo, sono in ballo gli arretrati (1,5 milioni di euro) che la GL Events deve ancora pagare dopo l'ultima edizione.
LE PAROLE DI MONTEZEMOLO - Sulla questione è intervenuto anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, che al Resto del Carlino ha spiegato: “Il mercato dell’auto sta cambiando drasticamente e quello che è successo al Motor Show di Bologna ne è la chiara testimonianza. Purtroppo era un destino già scritto. Erano ormai quattro o cinque anni che il Motor Show dava segnali di stanchezza. Le case automobilistiche, appunto perché devono razionalizzare i costi, cercano saloni che garantiscano una finestra sul mondo e la possibilità di entrare in mercati emergenti”.