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Motor Show: incontro decisivo

15 ottobre 2013

Oggi si terrà l’incontro finale per il futuro del Motor Show di Bologna, tra BolognaFiere e la GL Events che organizza la manifestazione.

Motor Show: incontro decisivo
ULTIMO TENTATIVO - Non è finita: ci sono ancora (seppur minime) possibilità che il Motor Show si faccia anche quest’anno. Il gruppo francese GL Events, che organizza la manifestazione (e che detiene una quota di BolognaFiere), aveva fatto sapere pochi giorni fa che quest’anno, per la prima volta dal 1976, il Motor Show non si terrà: vedi qui la news. La GL Events sostiene di avere “investito in modo importante negli ultimi sei anni per garantire l’unico salone italiano dell'automobile e per dare sostegno al settore auto in un paese che dal 2007 ha perso oltre il 50% del mercato automobilistico”. A cambiare le cose potrebbe essere l’incontro di oggi pomeriggio tra i vertici della GL Events e il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli. Che è pronto a presentarsi al cospetto del presidente del gruppo, Olivier Ginon, con la disponibilità a offrire ampi margini di negoziazione. Si cerca un accordo per salvare e rilanciare il Motor Show, in difficoltà per la crisi dell'industria dell'auto, e per le defezioni delle case automobilistiche, che fanno mancare le entrate connesse all’affitto degli stand.
 
NO A UN MINI-MOTOR SHOW - “In nessun settore una fiera è un terno al lotto: non si può scoprire a luglio che gli espositori non vengono. Le grandi manifestazioni non si improvvisano”, ha spiegato Campagnoli al termine della riunione straordinaria del cda della Fiera, preparatorio rispetto al summit di oggi pomeriggio con Olivier Ginon, presidente della GL. BolognaFiere, fra l’altro, non intende prendere in considerazione soluzioni quali una kermesse in formato ridotto: solo 10.000 metri quadrati di esposizione contro i soliti 50.000. Non si vuole neppure analizzare un’alternativa come il trasferimento del Motor Show a Milano, neppure in occasione dell’Expo all’ombra della Madonnina. E Campagnoli vuole far valere le clausole del contratto: si parla del minimo garantito di quasi due milioni di euro a edizione. E della penale, in caso di risoluzione, pari a 4,5 volte quel minimo. Terzo, sono in ballo gli arretrati (1,5 milioni di euro) che la GL Events deve ancora pagare dopo l'ultima edizione. 
 
LE PAROLE DI MONTEZEMOLO - Sulla questione è intervenuto anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, che al Resto del Carlino ha spiegato: “Il mercato dell’auto sta cambiando drasticamente e quello che è successo al Motor Show di Bologna ne è la chiara testimonianza. Purtroppo era un destino già scritto. Erano ormai quattro o cinque anni che il Motor Show dava segnali di stanchezza. Le case automobilistiche, appunto perché devono razionalizzare i costi, cercano saloni che garantiscano una finestra sul mondo e la possibilità di entrare in mercati emergenti”.


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Ritratto di onavli§46
15 ottobre 2013 - 14:49
e come già espressomi recentemente, spero che sussista la volontà di mantenere tale manifestazione del Moto Show di Bologna. Le soluzioni sussistono, sia che il periodo di effettuazioni, mantenga i suoi tempi e/o sia ridotto, e sia nei termini di condizioni espositive. In questo momento, ove l''intera economia nazionale stagna ogni giorno di più, è indispensabile trovare volontà e risorse (anche con notevoli sacrifici) per far si, che l'immagine buona dell'Italia possa e debba permanere nel possibile rilancio. Il malato va sempre curato, farlo morire, di attese insignificanti e sterili, è molto peggio che lo stesso muoia da solo. I problemi del Paese sono tantissimi, ma se si cerca di avviarne qualcuno al compimento positivo dei fatti, forse, la luce nel tunnel, non sarà il tir che ci cozza contro, ma una fievole luce di speranza da far sempre più grande. Altre soluzioni, non ve ne sono. Dal 2007/ 2008 stiamo vivendo una crisi economica e sociale senza precedenti, ma da tale data (e forse anche da qualche anno prima) nulla si è fatto, anzi. Dunque, avanti. se vogliamo vivere.
Ritratto di Bounty Killer
15 ottobre 2013 - 17:28
Se il nostro Paese (indipendentemente dalla crisi internazionale che ci ha ulteriormente prostrati) "brilla" per efficienza, stabilità e certezza lo dobbiamo - senza il minimo dubbio - alla nostra "straordinaria" classe politica e amministrativa (dallo scopino al più eminente tra i capoccia) che, negli anni, si è particolarmente "distinta" al timone. E ciò senza distinzioni di bandiere e colori politici. TUTTI (e sottolineo TUTTI) i nostri "signori onorevoli" - incalzati da una classe sindacale che c'invidiano sin su Alpha Ceti e da una sterminata pletora di lobby di potere avvedute e illuminate - hanno lottato con ogni mezzo a loro disposizione (e, ancor oggi, lottano altrettanto indomiti) per far "splendere" l'Italia nel firmamento dell'umana diligenza. Corruzione? Malaffare? Inefficienza? Burocrazia? Sperpero? Indebita tassazione? Stallo normativo? Arretratezza? Ignoranza? Supponenza? Illecito? Tutti termini IGNOTI al nostro beneamato "sistema Paese", CANCELLATI con strenua pervicacia dai nostri "illustri" politici/sindacalisti/lobbysti che hanno versata ogni goccia del loro sangue per rendere la penisola un piccolo Eden di efficienza, crescita e benessere collettivo. Alla luce di ciò, mi chiedo sinceramente come mai le "ingrate" Case Automobilistiche non intendono più investire le proprie risorse in un mercato così "florido" ("GRAZIE onorevoli") come il nostro e, ancor peggio, come si può snobbare il fulgido esempio organizzativo dell'Ente Fiere di Bologna, cui si guarda con invidia mista ad ammirazione pure dal sistema di Vega? Mistero... Speriamo che Adam Kadmon o Roberto Giacobbo dirimono presto l'arcano.
Ritratto di Giuss
15 ottobre 2013 - 18:17
Comunque vorrei solo dire che, è vero che l'Italia nel panorama automobilistico mondiale conta sempre meno, ma è sempre dall'Italia che arrivano gioielli quali Ferrari, Maserati e Lamborghini. Sarebbe carino se questi marchi presentassero i nuovi modelli o prototipi in un salone italiano. Tanto l'emiro di turno la supercar la compra ugualmente...
Ritratto di Alessandro
15 ottobre 2013 - 19:25
Non abbiamo più un salone dell'auto,in Italia la patria della Ferrari.............Che vergogna.......Questo è tanti altri esempi,sono la prova che stiamo piano piano perdendo l'IDENTITA' NAZIONALE......Sempre a vedere gli stranieri come migliori.......Vergogna......
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
15 ottobre 2013 - 21:06
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di daigas
16 ottobre 2013 - 13:46
Una fiera di un prodotto che si trova facilmente in rete (internet) e visionabile in tutte le città dal vivo (concessionarie) ha senso solo se presenta delle NOVITA'. Purtroppo, ormai da troppi anni le Case Automobilistiche (quelle che contano) a Bologna non portavano più nessuna innovazione. Andare al motor Show per vedere dal vero un'auto che già si trova in concessionaria, non ha senso....