LA GUERRA DEI MONDI - Da un lato i costruttori automobilistici, dall’altro i fotografi: una battaglia senza esclusione di colpi che vede i primi tentare di nascondere le forme dei modelli in arrivo e i paparazzi “armati” fino al collo a caccia dello scoop. La
Opel, che si appresta a diffondere le prime fotografie ufficiali della prossima generazione della
Opel Astra (sono attese per le prossime settimane), ha svelato le sue tecniche per la mimetizzazione dei prototipi. Modifiche che devono ottenere l’autorizzazione del TÜV per la circolazione su strada e che non possono stravolgere la vettura da nascondere per non falsare i risultati ottenuti durante i test.
QUATTRO GENERAZIONI DI PELLICOLE - La pellicola bianca e nera utilizzata sui "muletti" della Opel Astra (nelle foto) si chiama “Cube”, ha un effetto tridimensionale ed è composta da 60-70 strati. Resiste ai danneggiamenti da pietrisco, alle temperature estreme e ai raggi UV. Un’ulteriore pellicola speciale protegge da sguardi indiscreti la strumentazione, la consolle centrale e il sistema multimediale. “Cube” è la quarta generazione di pellicola utilizzata dalla Opel. La prima, utilizzata per la Corsa nel 1999 con motivi a forma di pesce (da qui il nome “Fishies”), richiedeva alcuni giorni di lavoro. La pellicola “Flimmies”, utilizzata tra l’altro per Astra nel 2009, permise di ridurre a due giorni il tempo necessario a rivestire una vettura ma ogni quadrato doveva essere applicato singolarmente per essere poi faticosamente eliminato in un secondo momento. La “Wirries” si applicava in un solo giorno ed era più facile da togliere.