TUTTO COME PRIMA. ANZI, PEGGIO - Province: pare sempre che siano sul punto di scomparire, ma quando si tratta di far pagare tasse agli automobilisti paiono più vive che mai. La famigerata Ipt, Imposta provinciale di trascrizione, pesa come prima sulle tasche di chi compra una vettura (vedi
qui). E la probabile abolizione del Pubblico registro automobilistico non cambierà la musica, visto che l’Ipt andrà versata comunque: vedi
qui. Con ripercussioni negative anche per il mercato dell’auto. Stessa solfa per le tasse sulla Rc auto: vedi
qui: il decreto legislativo 68/2011 stabilisce che le province (nelle regioni a statuto ordinario) possano variare (verso l’alto o il basso) fino a 3,5 punti percentuali le imposte sulla Rca, oggi al 12,5%. Il tutto rientra nella riforma del fisco in senso federalista. E quale scelta hanno fatto le province? Quasi tutte hanno fatto schizzare l’imposta al 16%; qualcuna al 15,5 o al 15%. I casi più recenti riguardano le province di Firenze, Cuneo, Reggio Calabria, Vicenza e Cagliari, come denuncia il Corriere della Sera di ieri. Pochissime quelle che non hanno approfittato dell’assist dato dalla legge. Senza considerare che un eventuale accorpamento di province avrebbe ripercussioni negative per le esauste casse degli automobilisti: se la tassa più bassa è relativa alla provincia destinata a sparire, l’aumento della polizza è probabile (vedi
qui).