NEWS

Accorpamento delle Province: possibili aumenti per l’Rca

10 novembre 2012

Dato che l’imposta provinciale sulle polizze può variare dal 9 al 16% sono tanti i casi in cui le province da unire hanno aliquote diverse. Il risultato è che se quella più bassa è relativa alla provincia destinata a sparire, difficilmente si scapperà a un aumento della polizza.

Accorpamento delle Province: possibili aumenti per l’Rca

LO STATO ACCORPA - La riduzione del numero delle province è ormai decisa e si comincia a valutare quali potranno essere le conseguenze pratiche, provocate dalla nuova differente “mappa” territoriale del Paese. Il mondo dell’automobile non è esente da questi aspetti, in modo particolare per quanto riguarda le polizze di assicurazione Rc auto.

PROVINCIA CHE VAI, IMPOSTA CHE TROVI - Con il “taglio” di 37 province e relativo accorpamento a province limitrofe, è possibile, anzi probabile, che per non pochi automobilisti ci sarà un aumento del costo della polizza Rc auto (responsabilità civile). Questo perché tra  i balzelli che gravano sulle polizze Rc c’è anche un’imposta la cui aliquota varia da provincia a provincia, nell’arco dal 9 al 16%. È evidente che se un automobilista risiede in un comune compreso in una provincia in cui l’aliquota applicata è del 9% e con l’accorpamento viene a trovarsi in una in cui è applicata quella del 16%, per lui è inesorabile dover pagare di più.

UN MILIONE E MEZZO GLI INTERESSATI - A quanto pare il fenomeno non è piccolo. Il sito Facile.it ha realizzato uno studio secondo cui sono circa un milione e mezzo gli automobilisti che si vedranno “trasferiti” in una provincia in cui l’imposta è più alta. Sulla base dello studio gli automobilisti più sfortunati sono quelli di Parma e del parmense, che nel caso della preannunciata inglobazione nella provincia di Piacenza, si troverebbero a pagare un’imposta più elevata del 2 per cento, passando dal 14% al 16%.

DA PROVINCIA A PROVINCIA - Situazione emblematica è quella degli automobilisti di Treviso. La provincia ha dimensioni da essere accorpata con altra, ma per la citata questione dell’imposta sulle assicurazioni, nel caso essa venga incorporata a quella di Belluno, gli automobilisti trevigiani si troverebbero a pagare di più (la provincai di Belluno applica la quota più alta (16%); al contrario, se Treviso venisse assegnato alla provincia di Padova, allora  ci sarebbe una riduzione del costo della polizza, dato che l’amministrazione provinciale di Padova ha optato per l’aliquota al 12,5%.



Aggiungi un commento
Ritratto di apm
10 novembre 2012 - 14:51
Tanto aumenterebbero comunque, indipendentemente delle province
Ritratto di tomkranick
10 novembre 2012 - 15:25
Devono abbassare le tariffe.Il mercato italiano dell'auto è fermo anche per colpa loro
Ritratto di lucios
10 novembre 2012 - 16:02
4
.....è soprattutto per colpa delle assicurazioni! Ogni anno scende il bonus ed ogni anno si paga di più.......VERGOGNA!
Ritratto di andvolante1
11 novembre 2012 - 10:18
pienamente daccordo, io ormai già da qualche tempo pensavo di vendere la mia auto e col ricavato prenderne un altra che mi costi meno, principalmente di assicurazione ma anche di tutto il resto, e tutto a malincuore xk va ancora benissimo dopo 6 anni e consuma anche poco ma ormai i costi sono troppo elevati, e io non ho un suv o un auto di lusso.
Ritratto di MatteFonta92
10 novembre 2012 - 16:54
3
Tra assicurazione, bollo, costo del carburante, costo all'acquisto, ecc., al giorno d'oggi l'auto è diventato un vero e propio bene di lusso... credo quindi che lo tasseranno come tale, nel prossimo futuro...
Ritratto di FED 88
10 novembre 2012 - 18:32
ormai stanno diventando assurde le tasse che questo stato ci impone.
Ritratto di yeu
11 novembre 2012 - 01:01
Tanto per dire la verità, i poteri delle province, rispetto a qualche anno fa, sono stati drasticamente ridotti, tanto da renderle quasi inutili e pertanto potrebbero benissimo essere eliminate tutte e non solo alcune. Il risparmio sarebbe di oltre 16miliardi di euro l'anno. Per quanto riguarda le assicurazioni, bisogna dire che tutto il comparto è in rosso e la riprova sta nel fatto che tutte le compagnie quotate sono in calo. La spiegazione è semplice, con il calo tremendo del numero di polizze, si sono viste costrette ad aumentare di continuo le loro tariffe per tenere in piedi le loro strutture. L' unica soluzione al problema sarebbe quella di eliminarne oltre la metà delle compagnie operanti e di conseguenza l'altra metà avrebbero più assicurati e questo comporterebbe una maggiore competitività nel differenziale spese/incasso, portando un beneficio dell'assicurato, ipotizzato fino al 30% di risparmio. Questa soluzione però porterebbe inevitabilmente ad una miriade di perdite di lavoro. Comunque sta di fatto che non è come si è sempre detto che più c'è concorrenza più si risparmia e questa ne è la prova. Quando c'è troppa concorrenza si perdono delle quote di mercato che vanno ad altri e quindi, per restare dentro con i costi, bisogna inevitabilmente aumentare i prezzi. Comunque facendo un' pò di conti si scopre che se non ci fossero le province e se come un tempo, ci fossero meno compagnie assicurative, si potrebbe arrivare ad un risparmio che va da un minimo del 30% a un massimo del 46%.
Ritratto di andvolante1
11 novembre 2012 - 10:29
mi sembri ben informato su questo ma mi domando una cosa, come mai sono in rosso? xk non mettono in piedi strutture piu semplici invece di aumentare di continuo? che si facciano una bella ristrutturata interna... io parlo da profano quindi magari dico delle assurdità, ma secondo me andando avanti cosi non fanno altro che perdere sempre piu clienti, il grosso della manutenzione di un auto è prorpio l'assicurazione ormai.
Ritratto di yeu
11 novembre 2012 - 12:35
Il motivo per cui non fanno delle strutture semplici sta nel fatto che quello che potevano tagliare, lo hanno già tagliato. Purtroppo ogni compagnia ha delle filiali, sedi generali, agenti, ecc, e se riducono oltre, rischiano di non consentire un servizio adeguato, che per altro è imposto per legge e comunque perdere ulteriori clienti. La situazione deve essere affrontata a livello politico facendo delle scelte anche dure e limitative, solo così si ritornerebbe a delle tariffe giuste. Però, vista l'attuale situazione, non credo che sia fattibile e quindi dobbiamo rassegnarci a pagare sempre di più e dico sempre di più perchè il numero degli assicurati diminuisce drasticamente giorno per giorno. Addirittura è emerso che 3milioni e 500mila autovetture, circolano senza RCA. A questo aggiungiamo che un numero sempre maggiore di assicurati scelgono fra le tantissime assicurazioni che operano senza avere la licenza per farlo a tariffe molto inferiori, che però queste assicurazioni sono nella realtà dei fantasmi, quindi si circola ignari di essere senza copertura. Putroppo qualsiasi soluzione attualmente sembra un' utopia.
Ritratto di Facip
12 novembre 2012 - 08:22
Il titolo dell'articolo e' fuorviante e per certi versi falso. Come spiegato poi nel testo dello stesso si tratta di verificare gli accorpamenti. Il titolo poteva essere anche il contrario : con l'accorpamento delle provincie possibili diminuzioni per l'RC auto. Che poi alla fine le provincie accorpate coglieranno l'occasione per applicare la percentuale più alta non lo escludo !!! Ma questo esula dall'articolo o almeno da come e' impostato. Si dovrebbe fare un analisi delle provincie più grandi che accorpano e vedere come stanno le cose.
Ritratto di Facip
12 novembre 2012 - 08:22
Il titolo dell'articolo e' fuorviante e per certi versi falso. Come spiegato poi nel testo dello stesso si tratta di verificare gli accorpamenti. Il titolo poteva essere anche il contrario : con l'accorpamento delle provincie possibili diminuzioni per l'RC auto. Che poi alla fine le provincie accorpate coglieranno l'occasione per applicare la percentuale più alta non lo escludo !!! Ma questo esula dall'articolo o almeno da come e' impostato. Si dovrebbe fare un analisi delle provincie più grandi che accorpano e vedere come stanno le cose.