INTERVENTO PLURIMILIONARIO - La Toyota ha comunicato di aver lanciato due grandi richiami per complessive 3,37 milioni di vetture. Il primo è relativo a un problema di airbag e riguarda 1,43 milioni di auto. Il secondo richiamo è invece legato a un difetto del sistema di controllo delle emissioni e interessa 2,87 milioni di veicoli. 932 mila vetture sono toccate da entrambi i problemi. La casa ha anche aggiunto che non le risultano casi di incidenti con morti o feriti. Inoltre è stato precisato che il problema dell’airbag non riguarda quelli manifestati dal componente prodotto dalla giapponese Takata, ma su airbag forniti dalla svedese Autoliv. Il richiamo per l’airbag riguarda i modelli Prius ibrida, Prius plug-in Lexus CT200h prodotti tra ottobre 2008 e aprile 2012, e di cui 743.000 unità sono state vendute in Giappone, 495.000 in Nord America, 141.000 in Europa, 9.000 in Cina e 46.000 in altri paesi.
AIRBAG IN FUNZIONE CON L’AUTO FERMA - Il difetto agli airbag consiste nella possibilità che si verifichino delle fessure nel sistema di gonfiaggio, così che il cuscino d’aria può gonfiare parzialmente, senza peraltro che ci sia alcun segnale dell’entrata in funzione del dispositivo. La Autoliv ha comunicato di aver riscontrato il caso in sette vetture. Tutte erano parcheggiate senza nessuno a bordo, e dunque il problema non ha provocato nessun danno alle persone. La causa del problema deve essere ancora studiata ma si stima che l’intervento potrà avere un costo compreso tra 10 e 40 milioni di dollari.
IL PROBLEMA ALLO SCARICO - La seconda iniziativa di richiamo riguarda i modelli Toyota Prius, Auris, Corolla, Zelas, Lucas e le Lexus HS250h e CT200h, prodotte dall’aprile 2006 all’agosto 2015. Si tratta di 1,55 milioni di auto vendute sul mercato giapponese, 713.000 in Europa, 35.000 in Cina e 568.000 altrove, con l’esclusione del Nord America. Anche in questo caso il problema consisterebbe in una incrinatura nel rivestimento di componenti del sistema di controllo delle emissioni. Il cedimento darebbe luogo a danneggiamenti dei condotti di carburante, con conseguenti perdite.