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Per la Tata Harrier base condivisa con la Evoque

26 luglio 2018

L'indiana Tata, proprietaria della Jaguar Land Rover, userà la piattaforma della Land Rover per la suv media Harrier.

Per la Tata Harrier base condivisa con la Evoque

LINEE PERSONALI - La Tata ha scelto un nome “forte” per la suv in vendita a partire dal 2019, che si chiamerà Harrier (in inglese predatore) e avrà uno stile più moderno e accattivante rispetto alle ultime proposte. Le immagini di anticipazione della Tata Harriera fanno capire che la suv avrà sottili fari anteriori a led e una mascherina a onda, oltre a dettagli molto personali come i vetri posteriori che si restringono verso il montante posteriore del tetto e fanali posteriori orizzontali anch’essi molto rastremati. Lo stile infatti avrà molti punti in comune con la proposta di stile Tata H5X, una suv dalle linee molto coraggiose e avveniristiche. Con questo modello insomma la Tata vuole fare un passo avanti e non essere più considerata solo per le sue auto economiche.

MOTORE ITALIANO? - La Tata Harrier sarà un modello innovativo per il costruttore indiano non solo per lo stile ma anche a livello tecnico, perché verrà costruito su una base meccanica al passo con i tempi: è la piattaforma D8 della Jaguar Land Rover, il gruppo inglese rilevato dalla Tata nel 2008, che la usa sulle Jaguar E-Pace, Land Rover Discovery Sport e Range Rover Evoque. Gli uomini della Tata cambieranno però alcuni particolari della meccanica per adeguarla alle strade indiane. Il motore dovrebbe essere un quattro cilindri a gasolio di 2.0 litri, che secondo quanto scrive il sito internet della rivista Autocar India, potrebbe proviene dalla FCA, anche la cosa non avrebbe molto essendo la piafforma già sviluppata per i motori Land Rover. Resta da vedere se la Tata deciderà di importare la Harrier anche in Europa.



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Ritratto di Giuliopedrali
26 luglio 2018 - 19:00
Be anche Volvo ha piattaforma, telaio Geely ma le auto cinesi sai sono pericolose solo a guardarle mentre solo le Volvo... Ho visto gli ultimi prototipi di stile Tata (una berlina X45 mi sembra) davvero elegante e piuttosto italianeggiante, anche se con soluzioni proprie. Ogni cosa che viene da oriente è sorprendente.
Ritratto di alex_rm
26 luglio 2018 - 19:56
Non è una cosa positiva avere il telaio della Evoque siccome La evoque( ed anche il Discovery sport ed E-pace) ha il telaio del freelance 2 del 2007 che era il telaio di derivazione Ford mondeo.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
27 luglio 2018 - 09:55
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Ercole1994
27 luglio 2018 - 10:00
Ormai, il telaio della Evoque, è d'annata, quindi non ci vedo chissà che di scandaloso nel condividerlo con una suv di marca più economica. D'altronde, un sacco di auto "premium", prendono telai e motori, da marchi meno prestigiosi (non faccio nomi, perché già li sapete). Il 2.0 citato, non è altro che il motore Ingenium, che ha debuttato un paio di anni fa in Jaguar-Land Rover. Niente 2.0 Multijet.
Ritratto di 11kar11
28 luglio 2018 - 16:10
Redazione, rileggete correggendo l'italiano prima di pubblicare: ", che secondo quanto scrive il sito internet della rivista Autocar India, potrebbe proviene dalla FCA, anche la cosa non avrebbe molto essendo la piafforma già sviluppata per i motori Land Rover".... mah. Mi auguro che dopo quello sulla mia correzione relariva al GP F1 di Germania (che voi avete pubblicato come "Gran Bretagna") non cancelliate per la vergogna anche questo post! Arrivederci da un assiduo lettore :-P
Ritratto di luperk
28 luglio 2018 - 23:29
nessuno dice nulla sul fatto che ha lo stesso nome del famoso modello toyota? ma così tanta ignoranza regna su alvolante?
Ritratto di Pina Riccio_76
6 ottobre 2018 - 09:37
Concept car per ora alcune,ma nel futuro(e presto)la Tata ritornerà nel mercato,con auto tutte nuove rispetto a quelle,oggi usate.Mi aspetto di più sul mercato indiano.
Ritratto di Pina Riccio_76
6 ottobre 2018 - 09:40
Per ora concept, nel futuro arriveranno di serie: una rivoluzione per la Tata, che tornerà presto sul mercato