Tata

Se l'attività automobilistica è relativamente giovane, le origini del gruppo Tata si perdono nel Diciannovesimo secolo, quando nel 1874 Jamshedji Tata fonda l'omonima industria tessile. Nel 1902, l'azienda assorbe la Indian Hotels Company: l'anno successivo nasce la prima catena di alberghi di lusso indiana. Le industrie Tata ben presto diversificano nel settore siderurgico, idroelettrico, nei beni di consumo, nella chimica e nell'aeronautica. Quella che sarà la Tata Motors Cars (attuale divisione della più generica Tata Motors, che comprende auto e veicoli commerciali) nasce come Telco nel 1945, per produrre locomotive e altri prodotti meccanici: il primo veicolo commerciale risale al 1954, frutto di una collaborazione con Daimler-Benz, finita nel 1969.
 
Il primo mezzo di trasporto per utenza privata è la Sierra, risalente al 1991: un fuoristrada che, per l'epoca, presenta linee che prefigurano quelle delle suv che verranno. Seguono la station wagon Estate e le fuoristrada Sumo e Safari; nel 1998 l'utilitaria Indica è la prima auto indiana interamente realizzata in patria. La Indica è il modello che, riveduto e corretto, ha fruttato alla Tata le prime esportazioni verso mercati esteri e ha costituito il trampolino di lancio per l'azienda. Al 2004 risale l'acquisto della divisione veicoli commerciali della coreana Daewoo, allora in pesante dissesto finanziario; nel 2006 avviene l'espansione in Brasile, per la produzione di autobus in loco. Al 2008 risale l'acquisto più eclatante della storia dell'azienda: dalla Ford vengono infatti rilevati i marchi Jaguar e Land Rover, parecchio di più di un semplice quarto di nobiltà automobilistica; al 2013 il termine della joint venture con la Fiat (iniziata nel 2016) per la vendita delle vetture italiane attraverso la rete commerciale dell'azienda indiana.
 
La gamma dipende dai paesi, ma va detto che dal 2014 la Tata ha rinunciato a vendere in Europa i suoi prodotti. Fra i quali merita una menzione la Nano, auto supereconomica e spartana, nata nel 2009 per contribuire alla motorizzazione di massa dell'India. L'idea era interessante e coraggiosa, ma non ha incontrato il favore del pubblico, tanto che nel 2019 la Nano è stata tolta di produzione dopo che la richiesta era calata a livelli davvero minimi.

Novità Tata

Prove Tata

  • € 27.780
    A metà strada fra una suv e una monovolume, ha dimensioni abbondanti sia all’esterno, sia nell’abitacolo: offre sette posti e ha un baule davvero spazioso. Grazie alla trazione integrale e alla generosa altezza da terra, su sterrato va meglio di molte rivali. Tuttavia, su strada è poco maneggevole e il turbodiesel, rumoroso, non brilla per prestazioni. Le finiture non sono raffinate, ma il prezzo allettante e la ricca dotazione aiutano a “digerire” l’economia delle finiture.
  • € 11280
    L'utilitaria indiana costa poco, è spaziosa e monta un turbodiesel vispo ed economo. Deludono freni e dotazione di sicurezza.

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