Toyota, questione di stile

03 ottobre 2014

Al Salone di Parigi abbiamo incontrato Roberto Falasca, designer al centro di progettazione ED2 di Sophia Antipolis, vicino a Nizza.

Toyota, questione di stile
Il prototipo C-HR ha uno stile tutto nuovo, molto grintoso e sportivo. È una svolta nel design della Toyota?
Sì, con la Toyota C-HR siamo entrati in una fascia di mercato nuova, quella delle crossover compatte e lo abbiamo fatto delineando uno stile che rispettasse tre requisiti importanti: una forma che susciti emozione, il connubio tra tecnica ed efficienza rappresentato dalla trasmissione ibrida rinnovata e il divertimento, il piacere di guida. Tutti elementi che sono riassunti nella C-HR. Ma ci siamo ispirati anche agli ultimi modelli realizzati, per creare una continuità tra l'innovazione e il passato, riproducendo l'agilità e la sportività della GT86, la tecnologia esemplificata dalla Prius con il motore ibrido e la tradizione, rappresentata dalla prima Rav4 a tre porte.  Si tratta di una svolta, che non tradisce il passato.
 
Quali sono gli elementi stilistici più importanti della concept car C-HR?
Tra i segni che maggiormente contraddistinguono questa crossover sportiva ci sono i fari di tipo tridimensionale, il cofano e il tetto bassi che rendono filante la linea  e le tre porte che le danno un aspetto quasi da coupé. Inoltre, a caratterizzare fortemente la C-HR sono le superfici sfaccettate, che rendono più preziosa la parte centrale della macchina, quella dove c'è l'abitacolo, quasi fosse un diamante. Le linee tese del frontale, della parte posteriore e delle fiancate, poi, finiscono negli angoli smussati dei passaruota, creando un contrasto che rende molto originale la carrozzeria. Insomma, abbiamo voluto creare delle forme che suscitino emozione: l'auto non è un frigorifero, deve tornare a far appassionare, anche con linee sinuose, sensuali, come le bombature smussate dei parafanghi della C-HR.
 
Per lei qual è il dettaglio più riuscito della C-HR?
Oltre ai grandi fari a tre dimensioni, specie i fanali posteriori, credo che sia proprio la parte centrale quella più riuscita, dove si forma un connubio tra elementi opposti, tra i volumi plastici dei passaruota che avvolgono la macchina e le linee tese delle fiancate. 
 
Per creare continuità avranno superfici sfaccettate anche i tratti degli interni?
L'abitacolo è ancora in fase di progettazione, saprà certamente stupire. Ma questa è materia dei prossimi saloni.
 
Lei lavora presso il centro stile francese ED2, vicino a Nizza. Qual è stato il vostro apporto nella progettazione di questo prototipo?
Lo studio di un nuovo modello, destinato al mercato globale, deve necessariamente tenere conto dei gusti di tutti, dai giapponesi agli americani, dagli asiatici agli europei. Per questo la fase di progettazione coinvolge i centri di design che Toyota ha nel mondo. Per la C-HR noi del centro europeo ED2 abbiamo lavorato assieme ai colleghi giapponesi e americani, in stretto contatto e completa armonia per creare un prodotto valido ovunque.


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Ritratto di PopArt
3 ottobre 2014 - 09:44
a me sembra solo l'ennesima copia della Juke. Toyota potrebbe attingere da ben altro (Lexus) per trovare il suo stile grintoso.
Ritratto di Alibaba e i 40 ladroni
3 ottobre 2014 - 14:26
Più che suv passerebbe per sport utility con i limiti del caso. Visto il buco che hanno nell'offerta compatte dovrebbe essere contemplata una 4 porte. Se non costa un botto è da valutare.