SORELLINA DELLA RAV4 - La principale novità che la casa giapponese ha portato a Parigi è la Toyota C-HR, un prototipo di crossover di medie dimensioni, la cui versione definitiva dovrebbe entrare in produzione non prima del 2016, per togliere spazio concorrenti di sucesso come la Nissan Juke, la Renault Capture, ma pure la Nissan Qashqai, colmando così un vuoto che scotta nella gamma della casa giapponese. La suv più piccola, infatti, è la Rav4, che è lunga 457 cm e non riesce ad andare incontro a chi cerca una crossover agile, sportiva, facile da parcheggiare anche in città; una fascia di vetture che sta avendo sempre più successo anche da noi, nonostante la crisi economica.
QUASI UNA COUPÈ - Lungo 435 cm, largo 185, alto 151 e con un paso di 264 cm, questo prototipo a tre porte ha un aspetto molto originale, con una marcata impronta sportiva e tratti decisi e muscolosi, che rappresentano un punto di svolta nello stile della casa giapponese, e delineano quelle che saranno le linee guida del design futuro del marchio. Il profilo slanciato e il frontale grintoso della Toyota C-HR sono elementi che danno una grande sportività alla macchina, assieme alle caratteristiche tipiche delle coupe, come le grandi prese d'aria anteriori, i passaruota allargati, il parabrezza e il lunotto molto inclinati, il tetto che scende verso la parte posteriore e la linea di cintura alta.
BARICENTRO BASSO - Sulle superfici sfaccettate, che ricordano la lavorazione di una pietra preziosa, si distinguono i fari che hanno una lavorazione tridimensionale, il robusto profilo dei paraurti, i grandi cerchi a due tinte e la linea dei vetri posteriori che si allunga fino a congiungersi con il lunotto. Nell'insieme, la C-HR appare come una crossover compatta, con il baricentro molto basso che, dicono in Toyota, sarà indispensabile per garantire una dinamica di guida agile e divertente. La Toyota C-HR è realizzata su un telaio di nuova generazione, con una elevata rigidità strutturale che, secondo la Toyota contribuirà a migliorare le qualità dinamiche dei futuri modelli. L'abitacolo non è ancora stato sviluppato (e infatti il prototipo esposto al Salone è chiuso e non si può aprire), ma probabilente ripreterà lo stile affilato e spigoloso della carrozzeria. Completamente inedito il sistema di trasmissione ibrida, più leggera e compatta rispetto alle precedenti, per garantire un miglioramento dei consumi.
PRONTA LA FCV A IDROGENO - Un'altra importante novità esposta al Salone è la versione deifinitiva della vettura a idrogeno Toyota FCV, che sarà in vendita in Giappone a partire da marzo 2015 e più avanti (dopo l'estate) anche in Europa (Germania e Regno Unito) e negli Stati Uniti. Il prezzo in Giappone sarà di circa sette milioni di yen, ovvero poco più di 50.000 euro. Lunga 487 cm, ha linee marcate e un frontale aggressivo, dominato dalle ampie prese d'aria laterali (che incorporano le frecce a led verticali). Molto mossa la fiancata, alta e massiccia, con nervature a onda che ne muovono la superficie. Il motore elettrico, che agisce sulle ruote anteriori, ha una potenza di 100 kW e secondo la Toyota consente alla macchina di scattare da 0 a 100 km/h in 10 secondi.
Il funzionamento è semplice: l'idrogeno, contenuto in forma liquida nei due serbatoi sotto il divano e sotto il baule, reagisce con l'ossigeno dell'aria contenuto nelle fuel cell, ovvero le celle a combustibile, creando corrente che va ad alimentare il motore elettrico. Il tutto a emissioni zero; infatti, l'unico prodotto di scarto è vapore acqueo.
700 KM DI AUTONOMIA - Con un pieno di idrogeno la vettura dovrebbe essere in grado di percorrere circa 700 km. Sempre che si riesca a dotare le strade di un numero sufficiente di distributori di idrogeno. La Toyota dice che per fare un pieno sono sufficienti dai 3 ai 5 minuti. Quindi, è chiaro che per autonomia e tempi di rifornimento, la Toyota FCV Sedan è assolutamente competiva con le vetture a motore termico e con le ibride, cosa che per ora non è possible alle auto elettriche tradizionali, che hanno proprio nella scarsa autonomia e nei lunghi tempi di ricarica il vero tallone d'Achille.