APPROCCIO DIVERSO - La riduzione della cilindrata del motore, il cosiddetto downsizing, è il metodo scelto da alcuni produttori di automobili per ridurre i consumi e migliorare l’efficienza delle vetture. È proprio grazie al downsizing che si sono affermati motori turbo di piccola e media cilindrata, al posto di unità aspirate prive della sovralimentazione: un moderno 1.4 turbo a benzina assicura prestazioni simili ai vecchi 2.0. La stessa filosofia tecnica però non viene seguita da tutte le case automobilistiche, se è vero che la Mazda e la Toyota rimangono fedeli ai motori aspirati di media e grossa cilindrata. La Toyota ha spiegato il perché di questo approccio tramite Ben Schlimme, responsabile dell’area motori per la divisione nord americana, secondo cui il lavoro di affinamento sui motori aspirati non è ancora concluso e può regalare ancora grosse soddisfazioni ai costruttori.
QUATTRO AREE - Schlimme ha parlato della faccenda in relazione al motore benzina a quattro cilindri 2.5, montato negli Stati Uniti sulla nuova generazione della berlina media Toyota Camry (nelle foto). Il 2.5 è un motore del tutto nuovo e si avvale della tecnologia Dynamic Force, una serie di accorgimenti per migliorare il raffreddamento, le frizioni interne, la circolazione dei gas di scarico e l’aspirazione dell’aria, ovvero le quattro aree che più influiscono sul comportamento di un motore. La Toyota ha ottenuto una resa energetica pari al 40%, molto superiore rispetto a motori concorrenti (che rimangono intorno al 5%), pur senza diminuire la cilindrata o la potenza (209 CV) rispetto al vecchio 2.5. Schlimme ha spiegato che la novità principale del motore è il sistema di aspirazione, fondamentale perché immette l’aria di cui il motore ha bisogno per funzionare. I tecnici hanno cambiato l’angolo delle valvole di aspirazione, allargato l’angolo fra le valvole di aspirazione e quelle di scarico, modificato i pistoni e rifinito al laser le sedi delle valvole.
PRESTO SU ALTRI MOTORI - Grazie a queste soluzioni la miscela aria/carburante segue un movimento a vortice nelle camere di scoppio e brucia in maniera più efficace, assicurando vantaggi in termini di potenza ed emissioni inquinanti. Accorgimenti simili non stravolgono il motore e non richiedono grossi investimenti, ma “soltanto” un buon lavoro di progettazione e messa a punto, che la Toyota sta svolgendo in risposta alla tendenza di abbassare la cilindrata e aggiungere una o più turbine. Schlimme ha anticipato che la tecnologia Dynamic Force verrà implementata anche sui motori V6 e V8, oggi in fase di sviluppo, che resteranno privi anch’essi della sovralimentazione ma saranno rivisti in termini di efficienza generale.