QUOTA 600 - Per celebrare il 30° anniversario della
BMW M5, la casa di Monaco ha presentato una versione speciale della berlina ad alte prestazioni giunta alla sua quinta generazione. Si chiama “
30 Jhare M5, sarà prodotta in soli 300 esemplari in tutto il mondo e si configurerà quale BMW più potente della storia del marchio. Dal 4.4 V8 Twin PowerTurbo gli ingegneri dell’elica hanno infatti tirato fuori 600 CV (+40 CV rispetto al modello standard) e 700 Nm di coppia per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi (anziché in 4,4) . Offerto di serie il Competion Package (optional da 9.080 euro per la M5 che con esso passa a 575 CV) che include una rivisitazione dell’assetto (ribassato di 10 mm), il differenziale attivo per migliorare la trazione, uno sterzo più diretto e il controllo della stabilità più permissivo in modalità Dynamic.
ANCOR PIÙ CATTIVA - Oltre che per la maggiore potenza del V8, la “30 Jhare M5” si distingue per il trattamento estetico BMW Individual: esclusiva vernice grigia opaca leggermente luccicante, inserti in nero lucido e cerchi in lega da 20 pollici con finitura bicolore i tocchi di personalizzazione. All’interno spiccano i sedili in pelle e alcantara con logo ricamato sugli schienali, il volante sportivo M in alcantara, le mondanature in alluminio, i battitacco dedicati e l’impianto audio da 16 altoparlanti. Alla targhetta numerata il compito di ricordare che si è a bordo di un’edizione in tiratura limitata.
POTENZA “NASCOSTA” - La storia della BMW M5 comincia nel 1984 al salone di Amsterdam. Condivideva con la M1 il 3.5 sei cilindri in linea da 286 CV che le consentivano di sprintare da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi e di toccare i 245 km/h. Assetto sportivo, differenziale posteriore e impianto frenante maggiorato i plus meccanici che la distinguevano dall’apparentemente più “cattiva” 535i che, nonostante una caratterizzazione estetica più spinta, si fermava a 218 CV. La prima M5 fu prodotta fino al 1987 in oltre 2.200 esemplari.
ARRIVA LA TOURING - La seconda generazione della BMW M5 fu presentata nell’agosto del 1988, forte di un 6 cilindri in linea di 315 CV, di uno 0-100 km/h in 6,3 secondi e di una velocità massima di 250 km/h. Le uniche concessioni alla sportività erano i cerchi in lega da 17 pollici, i terminali di scarico di maggiori dimensioni, l’assetto ribassato di 20 mm e i sedili sagomati. Alla fine del 1991 l’aggiornamento del motore, passato da 3.5 a 3.8 di cilindrata, portò la potenza totale a 340 CV per uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi. Poco dopo fu introdotta la variante ad alte prestazioni della station wagon Touring. Fino al 1995 furono immatricolate circa 12.000 M5.
LE PRIME CONCESSIONI ESTETICHE - La BMW M5 di terza generazione esordì solo nel 1998. Il sei cilindri in linea fu sostituito da un V8 4.9 da 400 CV e 500 Nm di coppia (0-100 km/h in 5,3 secondi) mentre l’aspetto si fece più aggressivo grazie soprattutto ai 4 terminali di scarico sdoppiati. Ben 20.500 le unità vendute fino al 2003.
ALL’ALBA DEL DOWNSIZING - La continua ricerca della massima prestazione portò all’adozione sulla quarta generazione nel 2005 di un 5.0 V10 da 507 CV e 520 Nm di coppia che, abbinato ad un cambio sequenziale a 7 marce, spingeva la M5 di quarta generazione a toccare i 100 km/h in soli 4,7 secondi e i 200 km/h in 15 secondi. Uscita di scena nel 2010, è stata scelta da 20.548 clienti (1.025 in versione Touring) e ha lasciato posto all’attuale M5 lanciata nel 2011.