VOTO DI FIDUCIA - Dopo la riunione straordinaria del Consiglio di Sorveglianza della società svoltasi ieri a Salisburgo, a fine mattinata di oggi il gruppo
Volkswagen ha emesso un breve comunicato in cui manifesta fiducia a Martin Winterkorn (
a sinistra nella foto), sottolineando i risultati dal gruppo durate la sua direzione e annunciando anche che nel febbraio 2016 - quando sarà giunto a scadenza l’attuale contratto di Winterkorn - la società gli rinnovi l’incarico di presidente del Consiglio di Gestione, in pratica equivalente alla figura di amministratore delegato.
GUERRA DI FAMIGLIA - Il comunicato Volkswagen pare porre fine alla crisi di vertice che era stata innescata pochi giorni fa dalle parole critiche nei confronti di Winterkorn pronunciate di Piech (a destra nella foto), presidente del Consiglio di sorveglianza (in cui siedono gli azionisti del gruppo). Per qualche giorno l’amministratore delegato Winterkorn era sembrato in procinto di cadere, anche in considerazione della tradizionale abilità di Piech di manovrare tra i membri della famiglia Porsche-Piech, detentrice del 53% delle azioni Volkswagen.
SCHIERAMENTI - Ma le cose sono andate evidentemente in modo diverso. Elementi dello scenario sono la fiducia a Winterkorn manifestata pubblicamente da parte dei sindacati (di cui un rappresentante siede nel Consiglio di Sorveglianza del gruppo) e del Lander azionista della società (anch’esso rappresentato nel Consiglio di Sorveglianza). Altro elemento significativo era stata una dichiarazione di Wolfgang Porsche, cugino di Piech e azionista e membro del Consiglio, che si era detto non d’accordo con le critiche di Piech.
LE QUESTIONI SUL TAPPETO - Le ragioni dell’insoddisfazione per l’operato di Winterkorn sarebbero il ritardo nello sviluppo di un modello low cost, i risultati non positivi del marchio Volkswagen sul mercato americano e, soprattutto, la scarsa redditività economica della marca Volkswagen, la più importante tra le 12 che conta il colosso tedesco.