RIACQUISTO O “PERMUTA” - La
Volkswagen avrebbe deciso di riacquistare circa un quinto delle 580.000 automobili vendute negli Stati Uniti e coinvolte nel
Dieselgate, ovvero lo scandalo legato alle emissioni inquinanti di alcuni motori a gasolio. L’ipotesi arriva dal quotidiano tedesco
Sueddeutsche Zeitung, fra i principali del paese, secondo cui l’azienda di Wolfsburg potrebbe trovarsi costretta ad applicare misure estreme per riparare le conseguenze dello scandalo: il quotidiano ipotizza che la Volkswagen possa o riacquistare le automobili manomesse oppure rimborsare i loro proprietari. Non è chiaro cosa ne sarà delle automobili che verranno riacquistate, mentre le vetture rimanenti potrebbero venir sottoposte ad interventi in officina. La Volkswagen non ha fornito commenti sulla vicenda.
PIANO INTERNO DI AMNISTIA - Gli Stati Uniti sono il fronte sul quale la Volkswagen sta accusando maggiori difficoltà a gestire la vicenda del cosiddetto Dieselgate: qui le autorità hanno dimostrato molta più fermezza. Lunedì scorso il dipartimento della Giustizia statunitense ha accusato la Volkswagen in maniera formale, dando inizio ad una
causa civile dalle conseguenze potenzialmente rovinose (
qui per saperne di più). Il
Sueddeutsche Zeitung ha rivelato inoltre che una cinquantina di dipendenti della Volkswagen avrebbero usufruito del programma interno di
amnistia, organizzato dall’azienda per accertare in maniera più rapida e “indolore” le responsabilità dei colpevoli. Fra i cinquanta dipendenti vi sarebbero anche alcuni responsabili di divisione. Le conseguenze del Dieselgate hanno influito con gravità sulle vendite della Volkswagen negli Stati Uniti, franate del 24,7% fra novembre 2015 e lo stesso mese del 2014.