IL BOSS DELLA DISTRUZIONE - Cosa ci si può attendere da un creator digitale che nella descrizione del suo profilo Instagram (seguito da due milioni e mezzo di persone) si pregia di essere “il ceo della distruzione” e che al raggiungimento dei dieci milioni di follower promette di sottoporre a un logorante test di durata una Bugatti? Di sicuro che non tratti le automobili coi guanti bianchi. A riprova di un atteggiamento decisamente poco “galante” nei confronti di macchine alle quali qualsiasi appassionato degno di tal nome dedicherebbe ogni giorno cure amorevoli, il seguitissimo instagrammer e youtuber WhistlinDiesel ha pubblicato sui suoi canali social una serie di contenuti in cui si diverte non poco mentre maltratta con metodo quasi scientifico una Ferrari F8 Tributo rossa fiammante.
IL SUCCESSO VAL BENE UNA SUPERCAR DISTRUTTA - Scorrendo lo storico delle sue foto e dei suoi video, si intuisce che proprio intorno al maltrattamento di supercar a cinque zeri questo spavaldo creatore di contenuti digitali ha costruito la sua fortuna su Instagram e YouTube. Ed è un fatto che non può non suggerire una riflessione profonda sul come, oggi, la spettacolarizzazione di un’azione in mondovisione - nobile o deprecabile che sia, importa fino a un certo punto - sia diventato il modo più semplice ed efficace per “sfondare” sui social e, di conseguenza, assicurarsi profitti d’oro.
UNA PERNACCHIA ALLA FERRARI - Nel primo video pubblicato sui suoi canali, WhistlinDiesel si prende addirittura la briga di sbeffeggiare pubblicamente la Ferrari, colpevole, a suo dire, di proteggere inutilmente le sue automobili, “scoraggiando” i proprietari dal modificarle con equipaggiamenti di dubbio gusto e, fondamentalmente, dal trattarle male. Allo strampalato j’accuse di questo giovane ferrarista, al quale probabilmente il troppo denaro a disposizione ha finito per provocare un potente e incontrollato “delirio d’onnipotenza”, sono seguiti i fatti. A quanto pare, la casa di Maranello avrebbe già “minacciato” di fargli causa, ma a lui, di finire in tribunale, sembra importare meno di nulla. Ed eccolo lì, a esibirsi in polverose derapate sulla ghiaia con il motore fuorigiri, o mentre sfonda un cancello per vedere fino a che punto la sua Ferrari resisterà al supplizio. O forse, più semplicemente, per vedere l’effetto che fa. In attesa del prossimo bonifico di Google…