Fiat 500 Lusso (1969)

Pubblicato il 26 gennaio 2017
Ritratto di MatteFonta92
alVolante di una
Fiat 500 1.2 EasyPower Lounge
Fiat 600
Qualità prezzo
4
Dotazione
1
Posizione di guida
2
Cruscotto
2
Visibilità
3
Confort
1
Motore
3
Ripresa
1
Cambio
2
Frenata
2
Sterzo
3
Tenuta strada
4
Media:
2.3333333333333
Perché l'ho comprata o provata
Già: perché una persona al giorno d'oggi dovrebbe comprare una Fiat 500 d'epoca? La risposta è solo una: per pura e semplice passione. Esattamente quella che, più di dieci anni or sono, mi ha fatto letteralmente innamorare di questa piccola grande auto, che ancora oggi rappresenta uno dei capolavori stilistici della storia automobilistica italiana. È da quel giorno ormai lontano che è affiorato in me il costante desiderio di riuscire ad accaparrarmi una di queste splendide vetturette e, finalmente, l'11 novembre del 2016 questo mio sogno si è tramutato in realtà, quando ho portato a casa la bellissima 500 L del 1969 color Giallo Positano che vedete in foto. L'auto l'ho acquistata da un giovane meccanico di Parma che, assieme ad un suo collega, ha compiuto un minuzioso lavoro di restauro: la vettura è stata infatti smontata da cima a fondo e riverniciata, il motore è stato completamente revisionato (aggiungendo anche uno spinterogeno elettronico al posto di quello vecchio a puntine) e sono stati montati una nuova frizione e un nuovo cambio, quest'ultimo proveniente da una Fiat 126. Il prezzo d'acquisto era di 4.500 €, una cifra tutto sommato adeguata, specialmente se consideriamo che l'auto non necessitava di nessun intervento particolare, salvo la riparazione di un'ammaccatura sul cofano anteriore; quest'ultimo particolare mi ha consentito di strappare 200 € di sconto, arrivando così ad un esborso effettivo di 4.300 €.
Gli interni
Da sempre votato alla semplicità e alla spartanità più assoluta, l'abitacolo della 500 ha in realtà subito un costante miglioramento nel corso degli anni, sia dal punto di vista del confort che della qualità delle finiture, tanto da raggiungere, negli ultimi anni di produzione, uno standard piuttosto elevato in rapporto al tipo di vettura. Gli interni della 500 L, da questo punto di vista, rappresentano probabilmente il punto più alto mai raggiunto nei diciotto anni di "carriera" della piccola utilitaria Fiat. Ne sono la prova diversi dettagli che, rispetto alle precedenti versioni della 500, appaiono decisamente più curati: il volante, per esempio, non è in plastica ma in metallo verniciato di nero opaco, e sfoggia delle inedite razze sdoppiate assieme al logo Fiat rosso sul pulsante del clacson. È nuovo anche il quadro strumenti, più grande e dalla forma squadrata, "ereditato" dalla Fiat 850, che include l'indicatore del livello di carburante invece della sola spia della riserva. Tutta la plancia è inoltre rivestita di plastica nera, in modo da non lasciare lamiera a vista; rimangono al loro posto, invece, le tre levette alla destra del volante, che comandano l'accensione della luce del quadro, delle luci di posizione e l'azionamento dei tergicristalli. Anche il tunnel centrale è rivestito in plastica nera, con l'aggiunta di un comodo portaoggetti situato davanti alla leva del cambio; allo stesso scopo sono state posizionate due "tasche" nella parte bassa delle portiere. I sedili, maggiormente imbottiti rispetto alla F (da cui questa L deriva), sono rivestiti in similpelle con un nuovo disegno a righe verticali (ripreso anche sui pannelli porta) e offrono di serie lo schienale ribaltabile, che a partire dal 1970 fu offerto come optional anche sul resto della gamma. Sulle portiere, inoltre, sono presenti delle nuove levette di apertura, posizionate più in basso; sono nuove anche le manopole degli alzacristalli. Infine, tutto il pavimento della vettura è rivestito in morbida moquette. Nonostante il poco spazio disponibile nell'abitacolo, i sedili anteriori accolgono abbastanza bene persone di tutte le taglie offrendo un confort più che soddisfacente, almeno ad auto ferma. La posizione di guida è però condizionata dalla collocazione della pedaliera, leggermente spostata verso il centro della vettura, che all'inizio può risultare scomoda. Buona invece la posizione del volante e del quadro strumenti, quest'ultimo dalla grafica sufficientemente chiara. Anche il divanetto posteriore si dimostra abbastanza comodo a livello di seduta, ma il confort generale è fortemente limitato dallo scarso spazio in altezza (persone alte sui 170 cm toccano il soffitto con la testa) e, soprattutto, in lunghezza, che impedisce di distendere completamente le gambe. Possiamo quindi considerare che, nonostante sia omologata per quattro persone, la 500 sia in realtà una "2+2", essendo i posti dietro adatti più a due bambini che a due adulti. Più che buona invece la disposizione dei comandi, ad eccezione della levetta che aziona il riscaldamento, situata sulla parte del tunnel sotto ai sedili posteriori e quindi troppo lontana dal guidatore.
Alla guida
Una volta "scesi" nell'abitacolo (l'auto infatti, oltre ad essere piccola, è anche piuttosto bassa da terra) e trovato posto sul sedile del guidatore, si procede ad avviare il motore seguendo il tipico "rito" della 500: per prima cosa si accende il quadro con la chiave al centro della plancia, poi si solleva la levetta dell'arricchitore della miscela aria-benzina (in caso di partenza con motore freddo) e, infine, quella dello starter, e il piccolo "cuore" borbottante della 500 si mette in moto. Così, dopo aver innestato la prima marcia tramite la lunga e sottile leva del cambio, si è finalmente pronti per partire. Una volta in strada, una delle prime cose di cui ci si rende conto durante la guida, oltre all'onnipresente rumore del bicilindrico, è la rigidità dell'avantreno: la balestra trasversale anteriore, infatti, unita alle gomme strette e piccole (i cerchi sono da 12") filtra poco le asperità della strada, facendo sentire anche le più piccole irregolarità dell'asfalto, il che, se consideriamo la scarsa cura con cui sono tenute le strade italiane, compromette quasi totalmente il confort a bordo della vettura. In compenso, la 500 dimostra fin da subito un comportamento stradale assolutamente "sincero" e facile da gestire: lo sterzo, ovviamente non servoassistito, è molto diretto e ciò consente al guidatore di sapere in ogni momento in che posizione si trovano le ruote anteriori. La sottile corona del volante si impugna facilmente, ma il suo diametro piuttosto grande mette un po' in difficoltà se si devono eseguire manovre brusche come dei rapidi cambi di direzione, anche perché il ritorno dello sterzo è tutt'altro che immediato. Davvero buona invece la tenuta di strada, vero punto di forza di questa vetturetta: nonostante la distribuzione dei pesi sia fortemente sbilanciata verso il posteriore, la 500 ha un comportamento in curva assolutamente neutro, che tende ad un leggero sovrasterzo solamente a velocità medio-alte (cioè circa dagli 80 km/h in poi). È quindi molto difficile perdere il controllo della vettura, a meno che non si guidi su superfici sdrucciolevoli come neve, ghiaccio o asfalto bagnato da pioggia forte (tutte situazioni assolutamente da evitare con un'auto simile). Tutto ciò rende la 500 inaspettatamente divertente da guidare, specialmente sui percorsi collinari ricchi di curve e saliscendi, dove riesce a destreggiarsi agilmente, nonostante la modesta potenza (appena 18 CV) del piccolo bicilindrico. Proprio il motore, un "500" di nome e di fatto (la sua cilindrata è di 499,5 centimetri cubi), pur non essendo un fulmine di guerra, è comunque piuttosto pimpante e "rotondo" nel funzionamento e, soprattutto, affidabile; se siete disposti a chiudere un occhio sul costante rumore che produce e sull'odore che penetra nell'abitacolo quando si aziona il riscaldamento (quest'ultimo infatti utilizza l'aria usata per raffreddare il motore), vi porterà dovunque vogliate, ma sempre senza fretta. Proprio per questo, è assolutamente sconsigliato portare la 500 in ambienti come le autostrade, mentre al contrario si trova perfettamente a suo agio nelle grandi città, grazie alle sue dimensioni estremamente compatte. Piccola nota sul cambio: quello normalmente presente di serie sulla 500 L (e su tutte le altre versioni del "cinquino") non è sincronizzato, ma quello montato sulla mia proviene da una più moderna Fiat 126, per cui, in scalata non c'è bisogno di fare la famosa "doppietta"; nonostante ciò, gli innesti non sono comunque molto fluidi, per cui è consigliabile manovrare la leva del cambio con dolcezza, aspettando pazientemente che la marcia si innesti con un sonoro "clack". La frizione è dolce da azionare, proprio come si conviene ad una citycar; da segnalare solamente una certa difficoltà di innesto della 2° (più che altro a freddo) e qualche contrasto nei passaggi 3°/4° (o viceversa), probabilmente causato dal fatto che i rapporti non sono perfettamente allineati. In ultimo (ma non per importanza), i freni: quelli della mia 500 sono completamente revisionati, quindi in condizioni pari al nuovo, tuttavia la potenza frenante dei quattro tamburi non è eccezionale e occorre premere fino a fondo il pedale per fermare l'auto entro uno spazio accettabile. In ogni caso, l'auto non raggiunge mai velocità tali da mettere in seria difficoltà l'impianto.
La comprerei o ricomprerei?
Inutile girarci intorno: anche se quest'auto è piccola, fragile, poco sicura (non ha nemmeno le cinture), rumorosa e con un confort di marcia tendente allo zero, la ricomprerei senza pensarci un secondo. Perché per me questa non è una semplice auto. È la vettura che ho sempre adorato fin dai primi momenti in cui ho iniziato ad appassionarmi alle quattro ruote; in parole povere, è l'auto dei miei sogni. Non mi importa se, per gli standard attuali, è piena di difetti: la 500 io la adoro così com'è, e spero solo che possa rimanere con me il più a lungo possibile. Spero che abbiate gradito questa mia prova! Un saluto da MatteFonta92.
Fiat 600
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I VOTI DEGLI UTENTI
14
8
4
2
4
VOTO MEDIO
3,8
3.8125
32


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Ritratto di Ivan92
9 febbraio 2017 - 10:20
12
Buongiorno Matteo, posso dirti con grande soddisfazione di aver avuto la possibilità settimana scorsa di provare la "cugina" Zastava 750 (costruita su licenza della 600), ed è stata un esperienza davvero emozionante veder arrivare il tachimetro a circa 110 km/h in 4a marcia dopo un rettilineo. Quindi nonostante tutti i "difetti" anche io la comprerei più che volentieri se non fosse che è impossibile immatricolarla in Svizzera. Bravo, bella prova e bella auto!
Ritratto di Flavio Pancione
9 febbraio 2017 - 11:19
8
Come mai é impossibile?
Ritratto di Ivan92
9 febbraio 2017 - 11:59
12
Ciao Flavio, il primo problema e che non rispetta i standard europei sulle emissioni, ma questo problema credo possa essere risolto dal momento che si tratta a tutti gli effetti di un veicolo d'epoca, il secondo problema, che è quello impossibile da risolvere e che la Svizzera ha un accordo bilaterale con gli stati appartenenti agli accordi di Schengen per quanto riguarda lo sdoganamento dei veicolo, mentre non accetta la documentazione dei stati non membri (e soprattutto fuori dall'UE) perciò qualsiasi veicolo della Zastava che è stato prodotto in Jugoslavia non può essere importato direttamente.
Ritratto di MatteFonta92
9 febbraio 2017 - 13:36
3
Ciao Ivan, innanzitutto grazie per i complimenti, sono molto felice che la mia prova ti sia piaciuta! È bello vedere altri appassionati che apprezzano le utilitarie d'epoca come questa! So che adesso questo tipo di auto è molto richiesto in Svizzera e Germania, tant'è vero che, prima di comprare questa 500 L, ero andato a vedere una 500 F del '66 bianca, molto bella... ma ho poi scoperto che l'aveva appena comprata una coppietta svizzera, che poi l'ha portata via due giorni dopo, senza neanche trattare sul prezzo. Non sapevo poi di questa impossibilità di importare in Svizzera veicoli appartenenti a stati non membri dell'UE... il problema non si porrebbe, però, importando una 600 "ufficiale" direttamente dall'Italia, giusto? Saluti e grazie ancora!
Ritratto di Ivan92
9 febbraio 2017 - 15:42
12
Ciao Matteo, esatto, per una vettura prodotta in Italia questo problema non ci sarebbe dal momento che si può ottenere il certificato EUR 1 (mi pare si chiami così) e di conseguenza si dovrebbero pagare soltanto i dazi doganali dell'8% e il collaudo per poter immatricolare ufficialmente il veicolo. Poi oltre a questo certificato c'è anche un limite per le emissioni ma se non mi sbaglio riguarda solo le vetture più recenti e non quelle d'epoca. Anche per le vetture USA c'è un certificato apposito che permette di fare una procedura più semplice per l'importazione di un veicolo ma con dei dazi doganali molto più alti. Mentre per tutti gli altri (salvo accordi bilaterali) è praticamente impossibile importare un veicolo senza che ci sia un rivenditore ufficiale. Saluti!
Ritratto di tody
9 febbraio 2017 - 18:54
2
Prova eccellente, si nota che l'auto la ami (d'altronde è un pezzo di storia dell'automobilismo italiano), allo stesso tempo, comunque, sei stato obiettivo nel descriverla. Se non ho capito male la usi come seconda auto, giusto?
Ritratto di MatteFonta92
9 febbraio 2017 - 20:10
3
@tody - Sì esatto, per andare al lavoro o in giro con gli amici durante la settimana uso quasi sempre la mia 500 nuova (del 2013), mentre nei weekend, tempo permettendo, uso la 500 L, per andare praticamente dovunque. Purtroppo nelle ultime settimane, a causa della pioggia, non ho potuto tirarla fuori dal garage, ma aspetto con pazienza il sole primaverile per vedere come si guida con la capote aperta... dev'essere bellissimo! :-) Ti ringrazio per aver letto la mia prova e per i tuoi complimenti! Un saluto!
Ritratto di Vespa Primavera
10 febbraio 2017 - 12:51
Allora ti aspetto all'autodromo di modena ;) Ma la 500 nera l'hai dunque venduta?
Ritratto di MatteFonta92
10 febbraio 2017 - 13:29
3
@Vespa - No no, la 500 nera ce l'ho ancora: per il tragitto casa-lavoro (che sono comunque una 50ina di km al giorno, tra andata e ritorno) è perfetta, dato che spendo pochissimo di carburante (con 20 € di GPL l'ultima volta ho fatto ben 570 km), quindi non potrei mai darla via; abbiamo semplicemente riassestato il garage in modo da trovare posto anche per quella d'epoca ;-)
Ritratto di giocamagiu
11 marzo 2017 - 09:21
Grazie Matteo, che tempi mi hai ricordato?! quando nel lontano '72 mio padre prese un bellissimo esemplare di questa Mitica Macchinetta, che dopo due anni sarebbe diventata MIA, ci ho vissuto una decina d'anni girovagato per tutta l'Italia, finanche sul passo del pordoi e sulle tre cime di lavaredo, dove tutti ci guardavano con somma ammirazione, poi la famiglia aumentò e dovetti lasciarla con grande rammarico. Poi quando la fiat decise di rifare il Cinquino, ne ho regalato io un esemplare di quella nuova alla figliola, che credeva di preferirne un'altra di altra marca, se ne innamorò a prima vista ed ora non la abbandona mai.
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