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Tempo di ritocchi
Presentata all’ultimo Salone di Ginevra, lo scorso marzo, questa versione aggiornata della
Kia Cee’d si distingue per i nuovi paraurti anteriori e posteriori. Rivista pure la mascherina. La Kia afferma che è stata posta parecchia attenzione anche al miglioramento dell’insonorizzazione, con l’aggiunta di materiale fonoassorbente sotto i tappeti, nel vano motore, nell’impianto di climatizzazione e nel filtro antiparticolato.
Per gente dinamica
L’inedito allestimento GT Line dà una connotazione marcatamente sportiva alla vettura, grazie ai paraurti più pronunciati, alla presa d’aria maggiorata (come quella della Pro Cee’d GT) e ai doppi terminali di scarico. Di serie, per tutte le GT Line (a cinque, a tre porte e Sportwagon), le minigonne laterali, le vistose luci a led a quattro punti sopra i fendinebbia, i fanali a led e i nuovi cerchi in lega di 17” a cinque razze. Anche gli interni della Kia Cee’d in versione GT Line si fanno più sportivi, con specifici rivestimenti dei sedili e delle porte, il volante in pelle, la pedaliera in alluminio e le finiture color nero lucido. Come per la versione precedente della Cee’d, l’abitacolo appare curato nei materiali e nell’assemblaggio, con la plancia di forma asimmetrica in plastica morbida; la consolle e il tunnel centrale sono gradevoli al tatto (ma restano anche i numerosi tasti sulle razze del volante: all'inizio disorientano un po'). Lo spazio a bordo non manca, anche dietro, dove pure chi è alto fino a 190 cm non tocca il sofitto con la testa e ha sufficiente agio per le gambe. Solo il posto al centro del divano è un po’ scomodo, a causa della seduta e dello schienale rigidi e in rilievo. Ampio e regolare il baule.
Cuore tecnologico
Ma veniamo alla novità più importante della Kia Cee’d GT Line: il tre cilindri 1.0 turbo a iniezione diretta di benzina, con due livelli di potenza, 100 o 120 CV. Noi abbiamo avuto modo di provare il 1.0 T-GDi da 120 CV, con il cambio manuale a sei marce e il sistema Stop&Start. Progettato nel centro di ricerca e sviluppo di Namyang, in Corea, secondo la Kia è più efficiente del 1.6 Gdi in via di sostituzione. Ha iniettori con sei fori realizzati con il laser e distribuiti a piramide, condotti d'aspirazione rettilinei che migliorano i flussi dell’aria e il riempimento del motore e la turbina con una valvola waste-gate azionata elettricamente.
Facile da guidare
La Kia Cee’d convince per la tenuta di strada sicura e per l’elevata stabilità: il suo comportamento nelle curve veloci e quando si è costretti a correggere repentinamente la traiettoria è intuitivo e non mette in affanno. Gli ammortizzatori (studiati per il comfort) filtrano bene le buche, senza essere troppo cedevoli. Invece, lo sterzo, che dispone di tre tarature selezionabili (il sistema Flex Steer consente di variare la durezza del servocomando elettrico su tre livelli, Comfort, Normal e Sport) non risulta particolarmente preciso a velocità elevata. Il piccolo 1.0 offre un’erogazione fluida, non alza troppo la voce e non vibra granché neppure da fermi; agli alti regimi, però, si avverte il classico rumore da "frullino" del tre cilindri. Non ha uno spunto impressionante, tuttavia riesce a dare un po' di brio alla macchina, specie tirando le marce. Non molto pronta la ripresa: nei rapporti alti è meglio scalare per guadagnare velocità in fretta dopo un rallerntamento. Non male i consumi, che nella nostra breve prova si sono attestati attorno ai 15 chilometri con un litro (dando credito al computer di bordo).
In concessionaria a metà ottobre
La vettura è prodotta nel tecnologico stabilimento di Zilina, in Slovacchia (il primo impianto europeo della Kia, creato nel 2006, dove vengono realizzate anche la Sportage e la Venga); sarà nelle concessionarie italiane a metà ottobre, a partire da circa 17.000 euro nella versione da 100 CV; quella da 120 dovrebbe costarne poco più di 20.000.
Secondo noi
PREGI
> Abitabilità. A bordo c’è parecchio spazio, anche per chi siede sul divano.
> Comfort. I fruscii aerodinamici, il rumore del motore e le irregolarità delle strada restano fuori dall’abitacolo.
> Facilità di guida. Lo sterzo è leggero, il cambio ha innesti precisi e il motore è fluido; inoltre non è troppo rumoroso e non vibra.
DIFETTI
> Comandi al volante. Sono troppi e assai vicini tra loro: prima di prendere confidenza si fa fatica a trovare il pulsante giusto.
> Ripresa. Complici i rapporti lunghi del cambio, per riprendere velocità ci si deve armare di pazienza se non si scende di marcia, specie in quinta e in sesta.
> Visibilità posteriore. I montanti larghi del tetto creano qualche problema in retromarcia. E i sensori di distanza (di serie) migliorano parzialmente la situazione.