Ampia scelta
Fresca di debutto (lo scorso settembre, al Salone di Francoforte), la
Mercedes C Coupé è già ordinabile, con prime consegne a fine dicembre 2015. Strettamente derivata dalla berlina C (con cui condivide la meccanica e la lunghezza di 469 cm), la nuova sportiva ha un frontale grintoso ed elaborato che si contrappone alle linee fluide della carrozzeria: nel complesso, un aspetto più appariscente e intrigante del sobrio modello che va a sostituire. La Mercedes C Coupé vuole essere appagante nella guida, ma anche pratica: è confortevole e ha un baule capiente. Per i motori la scelta è fra sei unità a benzina (da 156 a 510 cavalli) e due a gasolio, i 2.1 da 170 e 204 CV. I prezzi vanno dai 38.440 euro della Mercedes C Coupé 180 Executive, con il 1.6 turbo a benzina da 156 CV, ai 94.306 euro della
Mercedes-Amg C 63 S Coupé (il modello del test) con il 4.0 V8 biturbo da 510 cavalli. A proposito del modello Amg, alla versione S si affianca quella “nomale” (84.915 euro): ha lo stesso otto cilindri, ma da 479 CV, ruote di 18” anziché di 19”, differenziale autobloccante meccanico senza controllo elettronico e velocità massima limitata a 250 km/h invece di 290.
La dotazione
Tutte le Mercedes C Coupé hanno di serie diversi sistemi di sicurezza, come quello che suggerisce al guidatore una sosta quando rileva il rischio di un “colpo di sonno” e quello che segnala l’eccessiva vicinanza al veicolo che precede e, fino a 200 km/h, nel caso attiva i freni da solo. Tranne che per la Executive, sono inclusi nel prezzo anche il navigatore e la retrocamera; stranamente, però, il cruise control è di serie soltanto in presenza del cambio automatico (come optional costa 329 euro).
Ben fatta e con poche sviste
L’abitacolo della Mercedes C Coupé riprende quello della berlina, con l’appariscente plancia rifinita di tutto punto e arricchita di grandi bocchette circolari per il climatizzatore. L’ampio schermo tipo tablet in cima alla consolle raggruppa le principali funzioni di bordo e si controlla in modo intuitivo con la rotella fra i sedili. La posizione di guida con i sedili super avvolgenti Performance Amg (2.379 euro) è comoda, grazie anche alle molte regolazioni elettriche (pure per il volante). I comandi sono ben disposti, tranne il piccolo tasto del freno a mano elettronico: posto alla sinistra del volante, è invisibile e non raggiungibile dai passeggeri. Altro appunto, per una sportiva attenta al comfort, la mancanza delle maniglie sul soffitto. Davanti lo spazio non manca, considerando che stiamo parlando di una coupé. Dietro si sta bene a patto di non essere più alti di 170 cm, altrimenti si tocca con la testa il soffitto. Il baule è di facile accesso, ma privo di un qualsiasi tasto esterno per la sua apertura: bisogna utilizzare quello del telecomando o quello nella porta del guidatore (oppure, per 366 euro, installare sotto il paraurti il sensore che, al passaggio del piede, sblocca la serratura). Il vano è grande, di forma regolare, e la sua capienza si può aumentare ripiegando il divano (in due parti): si possono caricare oggetti lunghi fino a 240 cm.
Non solo cattiveria
Con 510 cavalli le accelerazioni sono di quelle che incollano la schiena al sedile. Ma questa sportiva è pur sempre una Mercedes e, selezionata la modalità comfort tra le cinque disponibili con il manettino fra i sedili, la Mercedes-AMG C 63 S Coupé diventa una confortevole gran turismo: le sospensioni a controllo elettronico assorbono bene le sconnessioni e i passaggi di marcia si ammorbidiscono. Peccato che, oltrepassati i 100 km/h, dai retrovisori provengano fastidiosi sibili aerodinamici. Se ci si vuole divertire, si possono impostare le modalità Sport e Sport+ (sempre col manettino). Così la Mercedes-Amg C 63 S Coupé mostra le unghie e diventa reattiva (gli aiuti elettronici sono meno invadenti, ma sempre vigili): fra le curve l’auto fila agile, sfruttando tutta la trazione garantita dai larghi pneumatici di 19” e dal differenziale autobloccante a controllo elettronico. Si possono così mantenere andature consistenti con poco sforzo, grazie alla sincerità dell’auto, alla buona prontezza dello sterzo e alla rapidità del cambio automatico (completo di modalità manuale con levette al volante). Vista la coppia notevole (700 Nm disponibili già a 1750 giri), ci si può pure esibire in vistosi sovrasterzi, specie con la funzione Race (esclusiva della Amg S) attivata. Ma, in questo caso, meglio sfogarsi in pista, perché l’elettronica lascia ampio margine al pilota e domare 510 cavalli non è sempre facile. Comunque, si può sempre contare su freni potenti, con grandi dischi da diametro di 39 cm all’avantreno e 36 al retrotreno (per 5.124 euro ci sono quelli carboceramici). Per gli incontentabili, c’è la quinta modalità di guida: la Individual. Permette di personalizzare la risposta di sospensioni, motore, cambio e sterzo. E, se la possente voce del V8 non è abbastanza, la si può notevolmente amplificare premendo un tasto fra i sedili che, comandando tre valvole, devia il flusso dei gas nell’impianto di scarico Amg Performance (1.220 euro). Per quanto rilevante in un’auto del genere, la media “letta” nel computer di bordo nel corso del test lungo tortuose strade collinari è stata di circa 6,5 km/l.
Secondo noi
Pregi
> Cambio. Rapido e morbido.
> Comfort. Elevato per una super sportiva.
> Divertimento. Nella guida l’auto ne garantisce in abbondanza.
Difetti
> Apertura baule. Manca un tasto esterno.
> Freno a mano. Scomodo e non raggiungibile dai passeggeri.
> Fruscii. Quelli aerodinamici generati dai retrovisori sono avvertibili.