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Aziende, addio agli ecoincentivi

21 febbraio 2015

Il decreto Sblocca Italia aveva reso meno difficile l’accesso ai contributi per l’auto destinati a partite Iva e società. Poi, però, la legge di Stabilità Renzi ha cancellato tutto. 

Aziende, addio agli ecoincentivi
AZZERATI – Sembrava che il Governo avesse deciso di semplificare le norme per aziende e partite Iva relative agli (esigui) ecoincentivi stanziati dal Ministero per lo sviluppo economico per l’acquisto di veicoli ecologici. Ma, dopo il decreto Sblocca Italia che in ottobre aveva reso più agevole accedervi, è arrivata sul finire dell’anno la doccia fredda della Legge di Stabilità: i contributi per il rinnovo del parco veicolare sono stati azzerati.
 
C’ERA DEL BUONO… – Lo Sblocca Italia aveva introdotto interessanti novità per l’acquisto, nel 2014 e 2015 (13/09/2014–31/12/2015), di auto nuove a bassa emissione di CO2 necessarie per attività d’impresa, arte o professione: per aziende e professionisti la nuova normativa, contenuta all’articolo 39 del D.L. n. 133 del 12 settembre 2014, risultava di più facile applicazione e avrebbe dovuto finalmente costituire un vero aiuto al ricambio del parco auto “business”. Tra le altre cose, erano stati eliminati i vincoli che riguardavano i veicoli da sostituire e da destinare alla rottamazione, era stato allargato il bacino dei mezzi incentivabili a quelli immatricolati a uso promiscuo ed erano stati introdotti massimali più “elastici”. 
 
ROTTAMAZIONE PIÙ SEMPLICE – Le novità più apprezzate nello Sblocca Italia riguardavano la rottamazione, norma che in precedenza aveva ostacolato alla clientela business l’accesso ai contributi per il ricambio dell’auto. Innanzitutto il mezzo di cui era richiesta la demolizione non doveva più, come in passato, essere stato immatricolato da almeno 10 anni: l’eliminazione di questo vincolo avrebbe reso interessante per molte aziende il ricambio dei mezzi con un forte chilometraggio sulle spalle, ma non necessariamente così anziani. Altre interessanti modifiche riguardavano l’eliminazione della norma che prevedeva in almeno 12 mesi il possesso del mezzo da rottamare (persino per quelli in locazione finanziaria) e la previsione di ammissibilità ai benefici di legge per l’uso promiscuo: non più, quindi, solo macchine e furgoni per impiego aziendale, ma semaforo verde anche a quelli concessi ai parenti. C’era, infine, una maggior flessibilità nel calcolo dello sconto, che avrebbe dovuto oscillare tra un massimo di 1.800 euro per i veicoli con emissioni di CO2 comprese fra 96 e 120 g/km e un massimo di 3.500 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori ai 50 g/km.


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Ritratto di bluspazioprofondo
4 marzo 2015 - 21:38
Meglio così, avrebbero rovinato ulteriormente il mercato...va piuttosto abbassata l'IVA almeno al 12% e proporre condizioni interessanti a chiunque abbia la partita IVA, del tipo che dopo tre anni si può cambiare o restituire , nel primo caso con un tetto minimo di valutazione a salire in base alle condizioni del mezzo da cambiare.
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