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Officine, le nuove sfide

Pubblicato 12 giugno 2023

Come tanti altri settori, anche quello della riparazione e manutenzione delle auto sta cambiando rapidamente. Ecco cosa servirebbe per stare al passo.

Officine, le nuove sfide

RIPARARE NON è FACILE - Il lavoro degli autoriparatori è in continuo cambiamento, per seguire l’evoluzione della tecnologia delle auto. Che è particolarmente evidente adesso, col successo delle ibride e con le elettriche che pian piano si stanno diffondendo. La complessità tecnologica crescente, la grande varietà di modelli e la concorrenza delle officine delle case costruttrici richiede una incessante crescita professionale per chi è - e soprattutto vuole continuare a essere negli anni a venire - un autoriparatore. 

PER L’ALTA TENSIONE SERVONO SPECIALISTI - Tante le sfide, e in tanti campi. Facciamo qualche esempio. Per operare sulle vetture ibride ed elettriche con batteria ad alta tensione serve una certificazione con corsi di abilitazione per diventare PES (persone esperte) o PAV (persone avvertite); dato che sempre meno ci si può basare sull’esperienza per riparare un malfunzionamento, per via della gran numero di modelli che possono entrare in officina, occorre riuscire a risolvere i guasti sfruttando i computer di diagnosi ma anche l’esperienza di chi lavora ogni giorno su un parco auto molto variegato; a fronte di un cliente che non è più “fedele” come un tempo, vanno conquistati di volta in volta l’interesse e la fiducia degli automobilisti, sfruttando i social e creando attività promozionali di impatto; può essere utile avere le carte in regola per operare sulle auto a noleggio o comunque delle flotte, ormai molto diffuse. 

LE RETI, UNA POSSIBILITÀ - Per affrontare una situazione che continua a cambiare e che richiede di gestire più fronti, molti operatori hanno deciso di affilarsi a una rete di autoriparatori; questo di solito comporta la possibilità di seguire una formazione tecnica e commerciale strutturata, di avere una “vetrina” sui mezzi di comunicazione e di ottenere suggerimenti su come organizzare l’officina. Nonché di ottenere un supporto tecnico se ci si trovasse un po’ in difficoltà. Tutte cose ribadite nel corso di un evento organizzato dallo specialista nella distribuzione dei ricambi LKQ Rhiag, che ha festeggiato in vent’anni dalla creazione della rete di officine “a posto” (e nel frattempo ha dato vita ad altri due network: Dedicar e Officina N°1). In complesso, sono più di 1.900 gli affiliati alle tre reti, che in un anno hanno avuto accesso a 100 corsi tecnici, 20 di marketing e oltre 200 titoli di formazione a distanza; 60 gli accordi per manutenzione e riparazione con gestori di flotte. Durante la presentazione, a dimostrare come si sta evolvendo l’attività in officina, è stato simulata una diagnosi di un guasto effettuata a distanza (nella foto qui sopra): chi era in officina indossava gli smart glasses, così da condividere a distanza sul computer di un tecnico del servizio di assistenza agli autoriparatori le immagini della vettura in tempo reale, facilitando l’individuazione del problema e la risoluzione dello stesso. Il futuro è anche questo… anzi, no. Per qualcuno, è già il presente.



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Ritratto di RaptorF22Stradale
12 giugno 2023 - 18:44
1
Servirebbe un bravo meccatronico .
Ritratto di dEUS
12 giugno 2023 - 20:34
Appena cominceranno ad esserci sempre meno euro 5/6 in strada, semplicemente rimarranno solamente le officine ufficiali, tra spese per attrezzature elettroniche e meccaniche sempre più specifiche per ogni modello (pensiamo al solo cambio batterie) e da rinnovare spesso, certificazioni, corsi che il meccanico non ha tempo da fare e minori interventi di manutenzione sulle elettriche, non ci saranno più margini per i meccanici privati. E considerando anche la sempre più presente formula di vendita in leasing od il noleggio, oltre al meccanico anche i carrozzieri avranno sempre meno lavoro se non sono almeno affiliato alla casa produttrice o alla concessionaria.
Ritratto di Alfiere
12 giugno 2023 - 20:47
2
Di riparazioni non se ne fanno piu, sarebbe ora che si formalizzasse il right to repair o qui andremo a finire male.
Ritratto di Oxygenerator
13 giugno 2023 - 08:01
Forse l’unico modo per sopravvivere è affiliarsi ad un produttore specifico. Facciamo un es: Stellantis. Potrebbe essere una buona idea. Si lavora per più marchi ma essendo dello stesso gruppo le tecnologie, i pianali, il software, i motori etc etc sono uguali.
Ritratto di marta fiorentino
13 giugno 2023 - 15:08
dove possiamo trovare tecnici specializzati ?
Ritratto di marta fiorentino
13 giugno 2023 - 15:09
i meccatronici non si trovano
Ritratto di Andre_a
13 giugno 2023 - 20:39
Nuove sfide significa nuove opportunità, un rimescolamento delle carte per chi tali opportunità è pronto a coglierle.
Ritratto di Kappa18
14 giugno 2023 - 10:11
Il meccanico di paese non avra' scampo. Troppo complesse le auto, richiedono una preparazione e strumentazione notevole. A tal proposito svetta rossiautomotive, ho visto dei video fantastici su YT. Quello e' si uno preparato, ma e' un po' l'eccezione che conferma la regola.