Il prezzo del carburante è una delle spese su cui tutti volentieri risparmieremmo. Il costo del carburante, già elevato per via delle accise, aumenta per diversi fattori, tra cui l’andamento del mercato, le tensioni geopolitiche e lo squilibrio tra offerta e domanda. Tuttavia, è possibile adottare alcuni accorgimenti per risparmiare: in questa guida forniremo alcuni trucchi e suggerimenti su come guidare risparmiando carburante. Ne gioverà anche l’ambiente, perché a un minor consumo di carburante ci sarà anche una riduzione dell’impatto ecologico.
Adesso andremo a elencare 10 punti chiave, che approfondiremo in paragrafi dedicati, che ci permetteranno di risparmiare benzina, gasolio o gpl semplicemente cambiando stile di guida, o attuando operazioni che magari prima non facevamo o, ancora, servendoci semplicemente dell’aiuto della tecnologia.
Gli aspetti principali che ci consentono di guidare risparmiando carburante sono i seguenti:
La prima cosa da fare è adottare uno stile di guida equilibrato. Praticare una guida sportiva, infatti, significa maggior consumo di carburante. È bene dare potenza alla nostra auto solo nei momenti in cui è necessario, ovvero all’inizio, sui tratti in salita oppure durante i sorpassi, mentre per il resto servirebbe raggiungere la velocità che si vuole nel minor tempo possibile. Quest’ultimo aspetto è molto difficile in contesti urbani, o in presenza di maggior traffico, anche per via dei semafori e degli stop necessari: nessun problema, è possibile servirsi di altri accorgimenti che riguardano il nostro stile di guida.
Avere una visione chiara e completa della strada, anche a lungo raggio, ci permette di non compiere azioni brusche (accelerate, frenate, etc.): ad esempio, se ci troviamo su una strada diritta e vediamo che in lontananza ci sono delle strisce pedonali, accelerare porterebbe solo a un mero spreco di carburante, con il rischio di dover frenare a ridosso delle strisce per far passare qualche eventuale pedone.
Una riduzione di consumi si ha quando si attua una guida a velocità moderata e soprattutto costante, mentre una guida “isterica”, fatta di continui cambi di marcia e di velocità continuamente differenti, influisce in modo considerevole sul consumo di carburante, oltre che su altri aspetti importanti del veicolo, come gli pneumatici e l’impianto frenante. Inoltre, adottando uno stile di guida moderato, anche l’ambiente ne gioverà, perché le emissioni di CO2 saranno molto più basse.
Attenzione: velocità moderata non significa procedere a passo di lumaca, anzi. La velocità ideale è compresa tra 70 e 90 km/h, quindi è di 80 km/h in media. Certo, questa è anche una velocità che in ambiti urbani e trafficati non è possibile mantenere, ma in quest’ultimo caso vale la regola della velocità moderata e costante (comunque sotto i limiti dei 50 km/h, evitando accelerate e frenate brusche e improvvise).
Parlando di velocità, bisogna mantenere il motore a un basso regime di giri e non superare i 2.500-3.000 giri/min. (benzina) o 2.000 giri/min. (diesel) del motore. Infatti, più elevati saranno i giri del motore, più elevata sarà anche la quantità di carburante richiesta.
A tal proposito, quando dobbiamo affrontare una salita, è bene accelerare poco prima di iniziare il percorso, al fine di non far faticare troppo il motore quando ormai il tratto in salita è già cominciato.
Il secondo punto chiave per risparmiare carburante guidando è quello di eseguire una costante e ordinaria manutenzione dell’auto. Cosa significa? Semplice: bisogna rispettare gli appuntamenti previsti per i controlli, come il tagliando (che si fa ogni 15-20 mila km generalmente), o la revisione (la prima dopo 4 anni dalla data di immatricolazione, poi ogni 2 anni). Ma i controlli vanno fatti anche periodicamente, soprattutto se sono in programma lunghi viaggi.
Oltre al controllo dell’olio, del liquido lavavetri e dello stato della batteria, bisognerà regolarmente controllare anche la pressione degli pneumatici (solitamente evidenziata dal computer di bordo nelle vetture più moderne). Infatti, se le gomme non presentano la giusta pressione, risultano meno aderenti al terreno e l’attrito è maggiore, generando così uno sforzo della vettura. Una gomma sgonfia, infatti, sarà più resistente contro l’asfalto, quindi servirà uno sforzo in più da parte del motore, che andrà ad alimentarsi con il carburante.
Tra gli interventi di manutenzione ordinaria, ricordatevi del filtro dell’aria, quello che permette un ricambio termico e la giusta ventilazione. Un filtro dell’aria sporco o intasato comporterà una dispersione di carburante. A ogni modo, questa è un’operazione che viene eseguita durante il tagliando, quindi rientra tra gli appuntamenti fissi che ogni automobilista dovrebbe rispettare per il bene dell’auto, di se stesso e degli altri.
Un’auto ferma nel traffico a motore acceso, consuma molto carburante. E questo può essere definito un vero e proprio spreco, anche di tempo. Purtroppo, non si può fare altrimenti: il traffico non è gestibile. Può essere causato da un incidente, dai lavori in corso o dalla concentrazione di auto confluite tutte nello stesso istante (la classica ora di punta). Tuttavia, il traffico si può provare a evitare. Come? Utilizzando la tecnologia, e più precisamente app come Waze o Google Maps, che ci permettono di avere dati sul traffico in tempo reale e visualizzare le diverse opzioni di percorso: selezionarne una senza traffico, anche se leggermente più lunga, potrebbe rivelarsi la soluzione più economica.
Inoltre, non dimentichiamoci che su queste applicazioni c’è anche la possibilità di impostare il tipo di percorso che vogliamo affrontare, solitamente quello panoramico, il più corto o il più economico. Un servizio simile è fornito anche da ViaMichelin, utile soprattutto per lunghe percorrenze, viaggi di lavoro o di piacere.
Quando la vettura è ferma e il motore acceso, il consumo di carburante, anche se minimo, c’è ancora. Non è un caso che le case automobilistiche abbiano iniziato a dotare le loro vetture di sistemi come lo Start & Stop, che mettono il motore in standby durante le soste (come al semaforo) e lo riaccendono quando premiamo nuovamente sull’acceleratore.
Ovviamente, nell’eventualità in cui la nostra vettura sia equipaggiata di una modalità Eco, è bene attivarla: i benefici sul portafoglio si faranno sentire, così come anche i passaggi alle stazioni di rifornimento avranno una frequenza minore.
Uno dei principali responsabili del consumo di carburante è il climatizzatore, un impianto che peraltro utilizziamo sia d’estate, sia d’inverno. E che è preferibile utilizzare quando viaggiamo ad alte velocità, come in autostrada, ad esempio.
Se viaggiamo a basse velocità, meglio tenere aperti i finestrini (quando fa caldo), ma non troppo, perché se si viaggia veloci con i finestrini completamente aperti, la resistenza aerodinamica del veicolo aumenta, e questo richiede uno sforzo maggiore da parte della vettura. Il prezzo da pagare? Esatto. Il carburante si consuma anche con il climatizzatore, abbiamo detto, ma visto che a volte ne è indispensabile l’utilizzo, è meglio non esagerare: il suo uso comporta un aumento dei consumi e una diminuzione di potenza dell’auto.
A proposito di climatizzatore, ricordiamo che la temperatura ideale non dovrebbe mai essere troppo lontana dalla temperatura esterna, e che quando si mette in moto, soprattutto in estate, è consigliabile prima aprire i finestrini (per far uscire l’aria calda dall’auto) e poi, dopo qualche minuto, chiuderli e accendere il condizionatore, che riuscirà così più facilmente a raggiungere la temperatura richiesta.
Viaggiare con le marce basse inserite non aiuta i consumi, anzi: più velocemente si arriva alla marcia più alta, meglio è. Infatti, si registra un minore consumo di carburante a bassi regimi. Tuttavia, c’è da fare una precisazione: non possiamo salire di marcia se il motore non è pronto. Se innestiamo la quinta marcia e poi dobbiamo accelerare per far diventare la guida più fluida, allora consumeremmo ugualmente carburante.
Insomma, la marcia migliore è quella in cui non serve premere troppo il piede sull’acceleratore e a quella bisogna arrivare in modo graduale e fluido.
Ma allora qual è la marcia giusta, in base al tipo di strada che stiamo percorrendo? Se nei contesti extraurbani possiamo arrivare alla marcia più alta in breve tempo, nei contesti urbani, quindi più intasati, bisognerebbe evitare di guidare con la seconda marcia innestata e passare alla terza o alla quarta marcia, quando possibile.
A volte è proprio il computer di bordo a indicare qual è il momento adatto per innestare la marcia, anche se si può passare da una marcia all’altra saltandone una (ad esempio dalla terza alla quinta). Non è un consiglio buttato a caso, ovviamente, anzi: è proprio quello in cui il momento in cui dovreste cambiare di marcia per non far soffrire troppo il motore e, soprattutto, per consumare meno carburante.
Infine, sfatiamo una leggenda metropolitana: percorrere le discese in folle, quindi senza alcuna marcia innestata, non porta a risparmiare carburante, anzi. Il motore resta acceso e gira al minimo, anche se il cambio è in folle: il consumo, quindi, c’è eccome. Oltre ad essere una pratica molto pericolosa perché tende a surriscaldare troppo i freni, che potrebbero non rispondere più mandandoci fuoristrada.
Meglio limitare l’utilizzo dei dispositivi elettrici, che richiedono quindi un dispendio di energia. Stiamo parlando del climatizzatore, a cui abbiamo dedicato un paragrafo a parte, ma anche tutto ciò che assorbe corrente, volendo anche le chiavette USB o i caricabatterie del telefono che attacchiamo all’accendisigari (anche se in questi ultimi casi il consumo è minimo). Inoltre, meglio evitare di lasciare il quadro strumenti acceso quando siamo fermi, perché ne risente anche la batteria, anche se nelle vetture più moderne è spesso presente un sistema di spegnimento automatico a tutelare proprio il risparmio energetico.
Avrete certamente notato che se riempite la macchina di bagagli o passeggeri, questa faticherà più nelle accelerazioni, soprattutto sui tratti più delicati, come le salite, oppure durante i sorpassi. Se il veicolo invece è vuoto, o meglio privo di pesi e carichi inutili, allora la guida sarà più fluida e ne risentirà positivamente anche la velocità.
Per questo motivo è una buona raccomandazione quella di scaricare l’auto dai pesi eccessivi e soprattutto inutili, che non serve riporre in macchina. Se scambiamo il portabagagli per un ripostiglio, allora andremo più spesso a fare rifornimento presso i distributori. Un’auto che porta un peso importante consuma di più rispetto a un’auto più leggera.
Per “pesi” intendiamo anche i portapacchi che montiamo sul tetto dell’auto: oltre al peso, infatti, queste, essendo allo scoperto, generano anche una resistenza all’aria, penalizzando così le prestazioni del motore, che richiederà più alimentazione.
Un consiglio banale è quello di trovare una stazione di rifornimento più economica. Non devono essere necessariamente pompe bianche, anzi: in città, a volte, si può trovare anche una stazione di rifornimento “logo” che pratica prezzi più che decenti.
Se fate lo stesso percorso tutti i giorni, passerete sicuramente davanti ad almeno due-tre stazioni di rifornimento. Tenete sempre d’occhio i prezzi praticati: in genere la stazione più economica resta tale.
Altra banalità: ovviamente, prediligete il self-service.
La tecnologia ci viene ancora una volta in aiuto, grazie alle applicazioni mobile. Sugli store ne sono disponibili diverse che ci danno le informazioni che cerchiamo, ovvero le stazioni più economiche dove fare rifornimento.
Tra queste non possiamo non citare PrezziBenzina.it, nata dalla collaborazione tra associazioni di consumatori (Adiconsum, Adusbef e Federconsumatori): quest’applicazione si alimenta con le segnalazioni degli utenti, che indicano agli altri iscritti quali stazioni praticano i prezzi più convenienti.
Oltre a questa, sono interessanti anche le già citate Waze e ViaMichelin, utilissime anche per la pianificazione dei percorsi, mentre forse non a tutti è nota Fuelio, un’app piuttosto intuitiva che rapporta il chilometraggio al consumo di carburante, permettendo di capire quanto si consuma e si spende di carburante quando si viaggia, e individuando i distributori più vicini grazie alla funzione di geolocalizzazione.
Secondo stime riportate dall’Ente nazionale idrocarburi, adottando alcuni di questi accorgimenti (o tutti), si può ottenere un risparmio piuttosto importante sul carburante. Ad esempio, mantenendo una velocità costante e adottando quindi uno stile di guida più equilibrato e meno sportivo, si può arrivare a risparmiare dal 10 al 30% di carburante, mentre utilizzando in modo adeguato il climatizzatore e i finestrini, a fine anno avremo 55 euro in più nel nostro portafoglio. Il risparmio è leggermente superiore con una pressione sempre adeguata delle gomme (60 euro circa), mentre con un utilizzo delle marce più efficiente, la spesa annua in meno stimata è di 40 €.
Se dovete fare percorsi brevi e disponete di una bici o di uno scooter elettrico, privilegiate quello. Se il percorso è così breve che potete farlo a piedi, fatelo. Insomma, se e quando potete, evitate l’auto (è anche il modo migliore, se non l’unico effettivamente funzionante, per evitare il consumo totale di carburante).
Articolo pubblicato il 29/11/2022 e aggiornato il 25/01/2023.