CONTI DA SANARE - Vincent Bolloré sarebbe pronto a rilevare la storica società di design e ingegneria torinese. Anche se, al momento, non c'è nessuna domanda formale di acquisto, secondo alcune indiscrezioni riportate anche dal Sole 24 Ore, le banche che oggi controllano la Pininfarina avrebbero valutato positivamente il suo piano. Ricordiamo che sull'orlo del fallimento, nell'agosto del 2008 la Pininfarina aveva ottenuto un maxiprestito da sette banche (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Italease, Ubi, Mps, Fortis e Selmabipiemme) per far fronte a un debito di 600 milioni di euro, cedendo in cambio il pacchetto azionario della famiglia (il 77,3% delle azioni). La Pininfarina ha chiuso il 2010 con una perdita di 33,1 milioni di euro.
PASSO DOPO PASSO - In questi anni si sono fatti diversi nomi di possibili acquirenti per la Pininfarina, non ultimo quello quello della canadese Magna (leggi qui la news), ma nessuna indiscrezione si è mai concretizzata. Come ipotizza il noto quotidiano economico, la mossa di Bolloré di acquisire la joint-venture per la realizzazione dell'auto elettrica Bluecar (qui sopra, leggi qui per saperne di più), l'affitto dello stabilimento di Bario Canavese dove è costruirla (leggi qui la news) e l'intenzione di entrare nel capitale dell'azienda, possono essere viste come le tappe di un percorso per arrivare al controllo della Pininfarina.