INCOGNITA-RICARICA - Il numero delle colonnine e di punti di ricarica per le auto elettriche sale costantemente, anche in Italia. In realtà non è detto che la colonnina, anche se presente sia funzionate o accessibile, con quest’ultimo aspetto piuttosto controverso: se l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha stabilito che le colonnine fast nelle autostrade devono essere disponibili h 24 per 7 giorni la settimana (qui per saperne di più), è anche vero che la sosta selvaggia delle auto convenzionali nelle aree di ricarica non accenna a diminuire (qui la notizia). Dagli States arriva ora un altro allarme, relativo alle riparazioni: non ci sono abbastanza tecnici certificati per ripristinare tutti i caricabatterie fuori servizio.
QUANTI SONO I CARICABATTERIA GUASTI? - Secondo il Department of Energy - DOE - degli Stati Uniti all’inizio di ottobre erano fuori servizio quasi 4.000 stazioni pubbliche di ricarica e dato che ogni stazione ha più porte il totale di queste ultime indisponibile era di 7.000. La quota di stazioni out of order è superiore al 6% ma questa stima potrebbe essere approssimata per difetto: secondo Here Technologies (grande relatà nel settore della cartografia elettronica e dei servizi georeferenziati) le stazioni di ricarica fuori uso erano 4.673 ma ad esse vanno aggiunte molte altre che risultano “non collegate”. Queste migliaia di caricabatterie inutilizzabili potrebbero frenare l’adozione dei veicoli elettrici poiché gli automobilisti frustrati si lamentano di non riuscire ricaricare, aumentando la diffidenza verso l’auto elettrica. Secondo la società di ricerca JD Power nel primo semestre un tentativo di ricarica su cinque è fallito, con i Supercharger di Tesla ad essere i più affidabili. Betony Jones, direttrice dell'ufficio per i lavori energetici presso il DOE, richiama il fatto che "questa transizione dev’essere inavvertibile per i consumatori".
INVESTIMENTI “PESANTI” - Il governo degli Stati Uniti e l’industria stanno comunque lavorando per aumentare il numero delle colonnine di ricarica: l’amministrazione Biden ha chiesto l’installazione di 500.000 stazioni di ricarica rapida negli USA e che la metà delle vendite di veicoli nuovi sia a zero emissioni locali entro il 2030. L’amministrazione ha dichiarato a settembre che avrebbe erogato 100 milioni di dollari in finanziamenti federali per riparare e sostituire le colonnine esistenti ma non operative come parte del programma nazionale per lo sviluppo delle infrastrutture per i veicoli elettrici. Anche il settore automotive sta investendo nelle infrastrutture di ricarica, con BMW, General Motors, Honda, Hyundai, Kia, Mercedes-Benz e Stellantis che hanno dichiarato che lanceranno una rete di 30.000 caricabatterie rapidi. L’apertura delle prime stazioni è prevista per l’estate 2024 e il network sarà disponibile ai veicoli elettrici di tutte le marche.
TECNICI CERCANSI - Questi piani di sviluppo aumenteranno la richiesta di esperti del settore, che dovranno installare i caricabatterie nuovi e mantenerli operativi insieme a quelli già presenti. Ma c’è una preoccupante carenza di elettricisti: le organizzazioni professionali di settore, gli enti di formazione e i fornitori degli impianti sono concordi nell’affermare che gli ambiziosi obiettivi fissati dalle elle reti di ricarica renderanno la carenza di manodopera ancora più acuta. Matt Trout, presidente dell’azienda californiana Trout Electric che installa e assiste caricabatterie e altre apparecchiature elettriche, afferma che trovare un elettricista di alto livello, soprattutto con competenze nei caricabatterie per veicoli elettrici, è una sfida significativa. La transizione elettrica non sarà facile ma alla fine creerà domanda per certi tipi di lavori oltre a eliminare molti di quelli legati ai motori a scoppio.