COL FIATO SOSPESO - In attesa che domani pomeriggio Sergio Marchionne incontri il premier Mario Monti per discutere degli impegni del gruppo Fiat in Italia, emergono indiscrezioni sul piano di tagli che l'amministratore delegato avrebbe deciso di apportare per cercare di arginare le perdite della Fiat: le previsioni parlano di 700 milioni di euro nel 2012. Ricordiamo che nei giorni scorsi, dopo il lapidario comunicato stampa nel quale la Fiat annunciava una revisione del progetto Fabbrica Italia (leggi qui per saperne di più), si è levato un coro di critiche da parte dei sindacati e di alcuni imprenditori, come Diego della Valle. Umori che poi Sergio Marchionne ha cercato di mitigare rilasciando una lunga intervista al quotidiano la Repubblica, dove annuncia di non voler chiudere nessuno stabilimento italiano (leggi qui per saperne di più).
A CASA IN 110 su 550 - Secondo quanto riportato dall'autorevole Automotive News, una persona informata sulle strategie del Lingotto riferisce che il gruppo torinese sarebbe pronto a rivedere la distribuzione del 20% del suo management: l'obiettivo è “tagliare” il più possibile sui costi fissi, quindi anche il personale. Stando alle indiscrezioni, la spada di Damocle penderebbe sulla testa di 110 manager, 100 dei quali impiegati in Italia. Secondo le fonti i licenziamenti sarebbero già iniziati da giugno. Oggi la divisione auto del gruppo torinese vede impiegati in Europa 550 manager distribuiti attraverso i vari marchi Alfa Romeo, Fiat e Lancia.