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Guida autonoma: le auto della PSA macinano km

23 settembre 2016

Il gruppo Peugeot, Citroën e DS è impegnato nello sviluppo della guida autonoma: già 60 mila i chilometri percorsi dai prototipi.

Guida autonoma: le auto della PSA macinano km

UN TECNICO PRESENTE - A metà del 2015 il gruppo francese PSA ha avviato test pratici di quattro prototipi a guida autonoma sulle strade aperte al traffico. Le auto sono quattro Citroën C4 Picasso che in questi mesi hanno viaggiato e stanno viaggiando sulle strade europee. Per la precisione si tratta di vetture con sistema definito “hands off”, vale a dire che al posto del conducente è seduto qualcuno (un tecnico della PSA) ma non interviene nella guida se non in casi di emergenza.

I LIVELLI DI “AUTONOMIA” - Va ricordato che la cosiddetta auto autonoma è stata catalogata in quattro gruppi in base ai livelli di automatismi di cui è capace. Il livello base è appunto quello definito “hands on” che prevede una presenza attiva di chi è al volante, quindici sono le “hands off” (categoria a cui appartengono le Citroën C4 Picasso dei test PSA), le “eyes off” (con cui non serve neanche guardare dove si sta andando e che cosa sta succedendo), “mind off” (non ci si deve preoccupare di nulla), e infine le “driversless”, che funzioneranno senza nemmeno il conducente a bordo.

ALLA RICERCA DEI LIMITI - In questi mesi i veicoli autonomi del gruppo PSA hanno portato avanti test mirati a individuare ogni possibile situazione in cui la guida autonoma può essere un pericolo, vale a dire situazioni in cui il sistema da solo è in difficoltà. Con questa esperienza è stato possibile sviluppare e affinare i software necessari a gestire l’auto in modo autonomo dal conducente.

ANCHE TEST INTERNI - Oltre alle quattro Citroën C4 Picasso impegnate nei test stradali, il gruppo PSA ha anche impegnato dieci veicoli a guida autonoma in test portati avanti in spazi chiusi al traffico, anche in collaborazione con i partner del gruppo (gli istituti di ricerca System-X, Vedecom e CTAG, cioè il Centro tecnologico automobilistico della Galizia, in Spagna. Tutta questa attività è volta a realizzare gli obiettivi del gruppo, che mirano ad arrivare a poter proporre già nel 2018 veicoli dotati di funzioni di guida autonoma, e nel 2020 veicoli a guida completamente autonoma. 



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Ritratto di jabadais
25 settembre 2016 - 21:23
Facendo un volo pindarico... nei paesi industrializzati, tra 25 anni, non ci saranno più tassisti, non ci saranno più autisti degli autobus, le aziende avranno il loro mezzo automatizzato per i milkrun. Le auto saranno inoltre sempre più complesse quindi le officine non brendizzate rimaste piano piano scompariranno, assieme ai grossi motori plurifrazionati. Non voglio fare il luddista ma sarà una bella crisi sociale. Chissà quale mondo ci aspetta?
Ritratto di giacomazzi
26 settembre 2016 - 13:10
Speriamo bene, così ci saranno molto meno incidenti e meno morti e feriti.
Ritratto di Carlo959
26 settembre 2016 - 13:10
Tema interessante e complicato, di cui l'automotive rappresenta naturalmente solo un tassello. Penso che sia difficile non intravedere un sostanziale declino delle attività condotte in forma individuale e delle strutture di piccole dimensioni, anche nel settore delle competenze professionali. Dubito che le auto si acquisteranno più, entreranno a far parte dello schema dei costi fissi mensili (come oggi le comunicazioni e sempre più i software e l'informatica in genere), in un mondo popolato da un ampio regime dei servizi (a pagamento), con produzione, tecnologia e logistica concentrate in una cerchia relativamente ristretta di nomi. L'organizzazione bancaria (e il comparto finanziario a ruota) subirà una trasformazione radicale, con abbattimento del numero di occupati. La scrivania fissa e la segretaria in ufficio faranno apparizioni ancora più rade. Al tempo stesso, l'agricoltura (anche ma non certo solo come riflesso di quanto sopra) incrementerà il numero di occupati (come del resto laboratori e centri di ricerca scientifica), dando spazio a nuove forme di lavoro e professionalità specializzate. Gli indirizzi di studio accademico si orienteranno in vista di una organizzazione sociale (e di vita personale) sempre più all'insegna di una quotidianità altamente ingegnerizzata. Comunque continueremo a dipingere, a scrivere poesie e a leggere Platone - magari viaggiando in auto in completo relax. Chiedo venia per il lungo off topic, ma l'intervento di jabadais mi ha stimolato... :-))
Ritratto di Abacus
26 settembre 2016 - 15:44
Carlo 959 ha prospettato una affascinante ipotesi, per un tempo nel quale saremo tutti morti (Keynes). Le auto non saranno più giocattoli emotivi, come potrebbe già essere un frigorifero o qualche intrigante elettrodomestico. La lettura di Platone è un valore immortale, e la maggiore diffusione materiale o immateriale della parola scritta dovrebbe essere la ragione di una cultura più diffusa, con riduzione dei margini di povertà solo presso gli incolti estremi, la cui povertà materiale è irremissibile. Nell'attesa di tanta redenzione, ci pace ancora leggere di giocattoli a motore, per divertire il bambino che è in tutti noi. Buona fortuna a tutti i lettori di buona volontà.