DA COMPRARE “AL BUIO” - Da settembre 2010 a gennaio 2011 la Citroën ha venduto 18 modelli nell’allestimento “approvato da Quattroruote”, ovvero con caratteristiche ritenute irrinunciabili dalla rivista: si trattava di auto omologate Euro 5, con l’Esp e senza i vetri posteriori scuri (vedi qui). Da questa iniziativa era nata una campagna pubblicitaria condotta a tappeto sui principali mezzi di comunicazione (televisione, radio, internet). Secondo gli spot, l’approvazione da parte di Quattroruote facilitava la scelta del cliente al punto che un’auto così si sarebbe potuta comprare “al buio”. Il 28 novembre scorso, però, la pubblicità è stata ritenuta ingannevole dall’Antitrust: multa di 80.000 euro all’Editoriale Domus (che pubblica il mensile) e di 150.000 euro al costruttore francese.
E LE PROVE? - Secondo l’Antitrust, il consumatore poteva essere tratto in inganno: dagli spot sembrava che le auto protagoniste della pubblicità fossero superiori a quelle di altre case per aver “superato particolari prove” promosse da Quattroruote. In realtà, nel 2010, le caratteristiche che avevano determinato l’“approvazione” da parte della rivista (Esp e omologazione Euro 5) erano presenti anche in modelli di altri costruttori, senza per questo essere consigliati dalla rivista.
OCCHIO ALLA GARANZIA - Inoltre, le Citroën “approvate da Quattroruote” godono di una garanzia di cinque anni, la cui presentazione sui siti del mensile e della casa automobilistica, è stata modificata solo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2010, su suggerimento dell’Adiconsum. La variazione riguarda l’inserimento di una precisazione relativa all’esistenza della garanzia legale nei primi due anni dall’immatricolazione; tuttavia, secondo l’Antitrust, di questa modifica non c’è traccia nel modulo contrattuale firmato dai clienti in concessionaria, col rischio di indurre in errore i consumatori.
ARTICOLI O PUBBLICITÀ? - Nel mirino del Garante della concorrenza anche un articolo di Quattroruote e uno di Tuttotrasporti (pure questo della casa editrice Editoriale Domus) dedicati alle “Citroën approvate”. Non si tratterebbe di servizi giornalistici, ma di “pubblicità non trasparente”, contenente un “esplicito invito all’acquisto della gamma Citroën”. Secondo l’Antitrust, i due articoli “vengono presentati senza alcuna distinzione rispetto agli altri inseriti nella rivista. Hanno la veste grafica e l’articolazione tipica di un pezzo giornalistico - con un titolo e un sottotitolo - e non sono posti entro un riquadro con l’indicazione ‘informazione pubblicitaria’. Le pagine nelle quali sono collocati gli articoli, peraltro, sono numerate, a differenza di quelle che riportano pubblicità tabellare, sulle quali non è impresso il numero di pagina”.
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