DECISIONE STRATEGICA - Contemporaneamente alla diffusione dei dati di vendita relativi al 2013 (in calo del 4,9%) dal gruppo PSA Peugeot-Citroën (in alto la sede) arriva l’indiscrezione della decisione presa ieri pomeriggio circa un aumento di capitale del gruppo. L’importo complessivo sarebbe (il condizionale è opportuno in mancanza di una comunicazione ufficiale) di un po’ più di 3 miliardi di euro, da realizzare in due tempi, con due tranche di circa 1,5-1,6 miliardi.
DUE TEMPI - La prima parte andrebbe, divisa al 50%, ai due nuovi soci di cui si parla da tempo: Stato francese e gruppo cinese Dongfeng. La seconda tranche andrebbe in parte alla famiglia Peugeot e in parte al mercato, con proposta prioritaria ai dipendenti del gruppo PSA.
TRE PARTI UGUALI - L’obiettivo dell’intera operazione è di arrivare a un assetto societario in cui famiglia Peugeot, Stato francese e Dongfeng abbiano ciascuno il 14% del pacchetto azionario. Ciò significa che la famiglia Peugeot - che oggi detiene il 25% delle azioni, con il 38% dei diritti di voto - dovrebbe partecipare all’aumento di capitale per un importo attorno ai 100 milioni di euro.
CONTESTAZIONI - L’operazione deve comunque essere perfezionata, e in ciò peserà senz’altro la discussione attorno all’assetto di governance della società. Che la cosa sia questione controversa è testimoniato dalle recriminazioni di alcuni azionisti raccolte dagli organi di informazione a proposito del fatto che la stessa trattativa con i cinesi della Dongfeng sia stata portata avanti in buona parte dagli uomini del Tesoro francese, anche senza coinvolgere i vertici PSA.
CAMBIO AL VERTICE - Infine, l’ultima indiscrezione riguarda il preannunciato cambio della guarda alla guida del gruppo. Anticipando un po’ i tempi previsti, sembra che Carlos Tavares - ex numero 2 della Renault - vada ad assumere la funzione di presidente e direttore generale PSA il prossimo 19 febbraio, in occasione della presentazione dei risultati 2013 del gruppo. Intanto Tavares ha avuto il suo primo incontro con i rappresentanti sindacali. Resta un interrogativo se la decisione di dare l’incarico a Tavares sia stata presa già con un accordo di massima dei due nuovi soci Stato e Dongfeng o se invece sia una realtà che dovrà essere vagliata alla luce del nuovo assetto della società.