RENAULT PASSA ALL’AZIONE - La
Renault avrebbe previsto un
richiamo circa 15.000 vetture per modificare i propri motori diesel per portarli in linea con gli standard di omologazione. La notizia non è stata al momento confermata dalla Renault ed è stata diffusa dalle agenzie di stampa a seguito di un’intervista concessa dal Ministero francese per l’Energia: Segolene Royal è intervenuta martedì mattina sull’emittente RTL per confermare il provvedimento. La Renault è entrata nell’occhio del ciclone giovedì 14 gennaio, quando gli inquirenti hanno perquisito alcune sue sedi nell'ambito di un'indagine del Governo sulle emissioni dei diesel in vendita sul mercato francese. Sempre nella stessa occasione è stato poi precisato dalle due parti che nessun software in grado di alterare il comportamento in fase di test è stato rilevato nei motori della Renault, come invece avviene nel caso di alcuni della Volkswagen.
15.000 AUTO RICHIAMATE - La stessa Renault è intervenuta successivamente confermando la notizia che saranno richiamate circa 15.000 vetture dotate del motore tubodiesel 1.5 con 110 CV in configurazione Euro 6 per modificare la centralina. La casa non lo precisa, ma si ipotizza che sia per ottimizzare la gestione dei sistemi di filtraggio che tengono a bada le emissioni di ossidi di azoto NOx. Inoltre, la Renault smentisce le voci circolate in precedenza secondo le quali ci sarebbero altre 700.000 sue auto bisognose di un upgrade delle centraline motore. La notizia del richiamo segue di poche ore la fine dell’incontro fra i manager della Renault ed i membri della commissione indipendente d’indagine (soprannominata Commissione Royal), organizzato lunedì 18 gennaio. L’azienda francese aveva già promesso di fornire un piano tramite il quale suggerire come ridurre le differenze tra le emissioni delle vetture in condizioni reali e quelle ottenute in fase di omologazione. La Commissione Royal è stata incaricata di verificare gli agenti inquinanti emessi in condizioni reali dalle 100 vetture più popolari in Francia.